Cosa Nostra: differenze tra le versioni

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=== Il ruolo nello sbarco alleato in Sicilia nel 1943 ===
=== Il ruolo nello sbarco alleato in Sicilia nel 1943 ===
A suggellare la normalizzazione dei rapporti tra mafia e fascismo vi fu la protezione concessa dal regime al boss [[Vito Genovese]], che nel [[1935]] finanziò la costruzione della casa del fascio di Nola e nel gennaio [[1943]] fece assassinare l'antifascista Carlo Tresca. A dimostrazione dell'estrema pragmaticità dei mafiosi, Genovese divenne poi l'interprete ufficiale del capo degli affari civili dell'AMGOT (American Military Government of Occupied Territory) in Sicilia e a Napoli, il colonnello statunitense '''Charles Poletti'''.
A suggellare la normalizzazione dei rapporti tra mafia e fascismo vi fu la protezione concessa dal regime al boss [[Vito Genovese]], che nel [[1935]] finanziò la costruzione della casa del fascio di Nola e nel gennaio [[1943]] fece assassinare l'antifascista Carlo Tresca. A dimostrazione dell'estrema pragmaticità dei mafiosi, Genovese divenne poi l'interprete ufficiale del capo degli affari civili dell'AMGOT (American Military Government of Occupied Territory) in Sicilia e a Napoli, il colonnello statunitense '''Charles Poletti'''.
[[File:Calogero vizzini.jpg|200px|thumb|right|don Calogero Vizzini, capomafia di Villalba]]
Ciononostante, non fu per opportunismo che i mafiosi organici al fascismo e quelli invece mandati al confino decisero di voltare le spalle al regime. A scatenare l'aristocrazia terriera mafiosa fu l'istituzione, nel [[1940]] dell''''Ente Colonizzazione del Latifondo Siciliano''', che costringeva i proprietari terrieri ad apportare migliorie produttive, con il contributo statale, ai propri fondi, pena l'esproprio. Fu così che nacque il comitato d'azione separatista, guidato da un triumvirato composto dal conte massone '''Lucio Tasca''', dal liberale massone '''Andrea Finocchiaro-Aprile''' e dal capomafia di Villalba [[Calogero Vizzini]], comitato che nel [[1942]] prese il nome di Movimento per l'indipendenza della Sicilia (MIS), che appoggiò lo sbarco alleato l'anno successivo.


Ciononostante, non fu per opportunismo che i mafiosi organici al fascismo e quelli invece mandati al confino decisero di voltare le spalle al regime. A scatenare l'aristocrazia terriera mafiosa fu l'istituzione, nel [[1940]] dell''''Ente Colonizzazione del Latifondo Siciliano''', che costringeva i proprietari terrieri ad apportare migliorie produttive, con il contributo statale, ai propri fondi, pena l'esproprio. Fu così che nacque il comitato d'azione separatista, guidato da un triumvirato composto dal conte massone '''Lucio Tasca''', dal liberale massone '''Andrea Finocchiaro-Aprile''' e dal capomafia di Villalba [[Calogero Vizzini]], comitato che nel [[1942]] prese il nome di Movimento per l'indipendenza della Sicilia (MIS), che appoggiò lo sbarco alleato l'anno successivo.
Intanto, negli Stati Uniti si creava il legame tra US Navy e [[Cosa Nostra Americana]]. Fin dallo scoppio della guerra, nel ’39, gli Usa, per quanto ancora formalmente neutrali, cominciarono a rifornire gratuitamente tutti i nemici dell’Asse. Nel febbraio 1942 la ''Normandie'', una nave di linea di lusso, prese fuoco e si rovesciò mentre si trovava alla fonda nelle acque dello Hudson. All'epoca non era chiaro se si trattasse di un incidente o di un sabotaggio da parte di spie italiane e tedesche, ma per sicurezza i servizi segreti, guidati dal maggiore '''Radcliffe Haffenden''', cercarono la collaborazione della mafia italo-americana che controllava i traffici del porto, prima incontrando Joseph Lanza, boss del mercato del pese di Fulton, e poi, su consiglio di quest'ultimo, con il boss [[Lucky Luciano]], il quale, benché in carcere per una condanna a 50 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione, continuava a controllare le attività illecite del porto<ref>I contatti di Haffenden con Luciano sono confermati dai microfilm pubblicati per un breve periodo sul sito del ''Freedom information act'' (Foia) che riporta i resoconti delle indagini della stessa Fbi su Haffenden.</ref>.


Intanto, negli Stati Uniti si creava il legame tra US Navy e [[Cosa Nostra Americana]]. Fin dallo scoppio della guerra, nel ’39, gli Usa, per quanto ancora formalmente neutrali, cominciarono a rifornire gratuitamente tutti i nemici dell’Asse. Il porto di New York assunse un'importanza strategica e si temevano sabotaggi da parte di spie tedesche e italiane. Fu per scovare e colpire queste ultime, ben nascoste nella numerosa comunità italoamericana newyorkese, che uno dei massimi responsabili dell’intelligence, addetto alla sicurezza portuale, il maggiore '''Radcliffe Haffenden''', decise di prendere i primi contatti con il boss [[Lucky Luciano]], il quale, benché in carcere per una condanna a 50 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione, continuava a controllare le attività illecite del porto tramite il suo affiliato '''Joe Lanza'''.
Un altro servigio reso da Lucky Luciano fu quello di segnalare agli americani i mafiosi residenti in Sicilia che avrebbero certamente cooperato al momento dello sbarco in Sicilia, che aveva preso il nome di '''operazione Husky'''. L’''Office of Strategic Services'' (Oss) il servizio segreto statunitense, si preoccupò anche di selezionare militari di origine siculo-americana e di creare una rete di contatti con tutti coloro che, nella Trinacria, fossero ostili al regime, non ultimi gli influenti membri del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia.  
   
   
La collaborazione con la mafia permise ai servizi segreti americani non solo di smantellare la rete spionistica italiana nel porto di New York, ma anche di garantirvi una forzosa pace sindacale per non turbare l’invio di materiale bellico in Europa<ref>I contatti di Haffenden con Luciano sono confermati dai microfilm pubblicati per un breve periodo sul sito del ''Freedom information act'' (Foia) che riporta i resoconti delle indagini della stessa Fbi su Haffenden.</ref>.
Il [[17 agosto]] [[1943]] la Sicilia era già completamente in mano alleata. Nei sei mesi di governo dell'AMGOT, gli americani reclutarono tra le fila mafiose per reggere i comuni appena liberati: tra gli altri, don Calò divenne sindaco di Villabate, [[Giuseppe Genco Russo]] fu nominato sovrintendente all'assistenza pubblica di Mussomeli e [[Vincenzo Di Carlo]] (capo della cosca di Raffadali) divenne responsabile dell'ufficio locale per la requisizione dei cereali.


=== Agli albori della Repubblica ===
=== Agli albori della Repubblica ===
Il primo terreno di scontro tra mafia nuovamente legittimata dal potere in carica e i contadini fu l'effettiva applicazione delle norme dei decreti del ministro dell'agricoltura Fausto Gullo, che stabilivano una quota maggiore destinata ai contadini affittuari dei prodotti coltivati, la possibilità di costituire cooperative e di rilevare la terra lasciata improduttiva. La vecchia aristocrazia terriera, spalleggiata dai suoi gabelloti mafiosi, portò avanti in dieci anni una vera e propria campagna di eliminazione sistematica di oltre quaranta dirigenti contadini socialisti e comunisti, servendosi anzitutto del bandito [[Salvatore Giuliano]] e della sua banda.
Anche la [[Strage di Portella della Ginestra]], prima strage politico-mafiosa della storia italiana, fu una reazione alla vittoria del [[20 aprile]] [[1947]] del Fronte Popolare (l'alleanza PCI-PSI), che si inseriva in un più generale '''contesto politico italiano e internazionale''': subito dopo la strage, il 13 maggio De Gasperi metteva fine all'esperienza dei governi di unità nazionale, cacciando le sinistre all'opposizione e inaugurando, il 30 maggio, il suo IV esecutivo, che sanciva la fine dell'anomalia italiana dei partiti social-comunisti al governo in un paese sotto l'egida USA. Parallelamente, in Sicilia il democristiano Giuseppe Alessi varava un governo minoritario appoggiato dai partiti sconfitti alle elezioni del 20 aprile.


Da quel momento la mafia ricoprì un ruolo strategico a livello politico e venne inserita nello schema della Guerra Fredda '''in funzione anticomunista'''<ref>Dalla Chiesa, La Convergenza, 2010, p.38</ref>.


=== La Rinascita nel Dopoguerra: "la mafia" diventa "Cosa Nostra" ===
=== La Rinascita nel Dopoguerra: "la mafia" diventa "Cosa Nostra" ===
Tra gli anni del c.d. "boom economico", i boss mafiosi siciliani continuarono a portare avanti le proprie attività criminali indisturbati, sfruttando anche l'oramai consolidata convinzione dell'opinione pubblica che il fascismo l'avesse sradicata dall'isola. Tra chi negava che addirittura non fosse mai esistita e chi sosteneva fosse un mero modo d'essere, tipico della cultura della Sicilia arcaica, quindi superata, il potere delle famiglie mafiose siciliane crebbe, sfruttando i mutamenti economici e sociali di quegli anni.  
Negli anni del c.d. "boom economico", i boss mafiosi siciliani continuarono a portare avanti le proprie attività criminali indisturbati, sfruttando anche l'oramai consolidata convinzione dell'opinione pubblica che il fascismo l'avesse sradicata dall'isola. Tra chi negava che addirittura non fosse mai esistita e chi sosteneva fosse un mero modo d'essere, tipico della cultura della Sicilia arcaica, quindi superata, il potere delle famiglie mafiose siciliane crebbe, sfruttando i mutamenti economici e sociali di quegli anni.  


La riforma agraria avviata coi Decreti Gullo con '''lo smembramento dei latifondi''', '''l’apertura dei mercati''', '''l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno''', '''la nascita della Regione a statuto autonomo Sicilia''', l’avvio dello sviluppo industriale, imposero un adeguamento delle strutture di Cosa Nostra e delle sue strategie. Con la morte di [[Calogero Vizzini]], nel [[1954]], la c.d. "''mafia agraria''", fondata sul latifondo, venne sostituita da una più moderna "''mafia multi-settoriale''" che affiancava alle attività tradizionali nuovi interessi, quali il '''settore edilizio''' e '''lo sfruttamento della spesa pubblica''', seguendo il trend generale dell'abbandono delle campagne in favore delle città e sfruttando anche i flussi migratori verso il Nord Italia per espandere i propri traffici criminali. Basti pensare che l primo omicidio di mafia in Lombardia si ebbe nel [[1954]], quando '''Ignazio Norrito''' venne crivellato di colpi al Campo dei Fiori, sopra Varese, per uno sgarro mal digerito dai suoi capi nell'ambito del traffico di diamanti, primo business di Cosa Nostra al Nord<ref>Mario Portanova, Giampiero Rossi, Franco Stefanoni, "Mafia a Milano - Sessant'anni di affari e delitti", Milano, Melampo Editore, 2011, p.32</ref>.
La riforma agraria avviata coi Decreti Gullo con '''lo smembramento dei latifondi''', '''l’apertura dei mercati''', '''l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno''', '''la nascita della Regione a statuto autonomo Sicilia''', l’avvio dello sviluppo industriale, imposero un adeguamento delle strutture di Cosa Nostra e delle sue strategie. Con la morte di [[Calogero Vizzini]], nel [[1954]], la c.d. "''mafia agraria''", fondata sul latifondo, venne sostituita da una più moderna "''mafia multi-settoriale''" che affiancava alle attività tradizionali nuovi interessi, quali il '''settore edilizio''' e '''lo sfruttamento della spesa pubblica''', seguendo il trend generale dell'abbandono delle campagne in favore delle città e sfruttando anche i flussi migratori verso il Nord Italia per espandere i propri traffici criminali. Basti pensare che l primo omicidio di mafia in Lombardia si ebbe nel [[1954]], quando '''Ignazio Norrito''' venne crivellato di colpi al Campo dei Fiori, sopra Varese, per uno sgarro mal digerito dai suoi capi nell'ambito del traffico di diamanti, primo business di Cosa Nostra al Nord<ref>Mario Portanova, Giampiero Rossi, Franco Stefanoni, "Mafia a Milano - Sessant'anni di affari e delitti", Milano, Melampo Editore, 2011, p.32</ref>.