'Ndrangheta: differenze tra le versioni

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==Origine del nome==
==Origine del nome==
La leggenda vuole che la parola ‘ndrangheta derivi dal verbo greco άνδραγαθέω (andragathéo), composto dalla matrice semantica degli aggettivi άνήρ (anèr) e άγαθός (agathòs), che significa letteralmente «''agisco da uomo perbene o valoroso''»<ref>Traduzione dal Vocabolario GRECO-ITALIANO di Lorenzo Rocci, Società Editrice Dante Alighieri</ref>.
La leggenda vuole che la parola ‘ndrangheta derivi dal verbo greco άνδραγαθέω (andragathéo), composto dalla matrice semantica delle parole άνήρ (anèr) e άγαθός (agathòs), che significa letteralmente «''agisco da uomo perbene o valoroso''»<ref>Traduzione dal Vocabolario GRECO-ITALIANO di Lorenzo Rocci, Società Editrice Dante Alighieri</ref>.


La parola, comunque, dopo essere stata introdotta nel [[1909]] da Giovanni Malara nel suo "''Vocabolario dialettale calabro-reggino-italiano''", venne ripresa solo nel [[1961]] da Attilio Piccoli in un articolo per la rivista "Cronache Meridionali", intitolato "''La "ndranghita" in Calabria''". L'anno successivo la parola 'ndrangheta venne ripresa da Giuseppe Guido lo Schiavo nel suo libro "100 anni di mafia" e da allora cominciò a circolare e ad affermarsi quasi dappertutto, benché in molti ambienti intellettuali si continuasse a definirla "mafia calabrese" o ad usare i termini coniati agli albori e con cui la 'ndrangheta era stata conosciuta per decenni ("'''Onorata Società'''", "'''Famiglia Montalbano'''" e "'''picciotteria'''"). Basti pensare che nella narrativa calabrese la parola comparve ufficialmente solo nel [[1977]], nel romanzo di Saverio Strati "''Il Selvaggio di Santa Venere''"<ref>Citato in Ciconte, 'ndrangheta, pp. 15-16</ref>.  
La parola, comunque, dopo essere stata introdotta nel [[1909]] da Giovanni Malara nel suo "''Vocabolario dialettale calabro-reggino-italiano''", venne ripresa solo nel [[1961]] da Attilio Piccoli in un articolo per la rivista "Cronache Meridionali", intitolato "''La "ndranghita" in Calabria''". L'anno successivo la parola 'ndrangheta venne ripresa da Giuseppe Guido lo Schiavo nel suo libro "100 anni di mafia" e da allora cominciò a circolare e ad affermarsi quasi dappertutto, benché in molti ambienti intellettuali si continuasse a definirla "mafia calabrese" o ad usare i termini coniati agli albori e con cui la 'ndrangheta era stata conosciuta per decenni ("'''Onorata Società'''", "'''Famiglia Montalbano'''" e "'''picciotteria'''"). Basti pensare che nella narrativa calabrese la parola comparve ufficialmente solo nel [[1977]], nel romanzo di Saverio Strati "''Il Selvaggio di Santa Venere''"<ref>Citato in Ciconte, 'ndrangheta, pp. 15-16</ref>.  

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