Mafie a Viterbo

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La provincia di Viterbo registra una presenza mafiosa "silenziosa", costellata di latitanti, ex-collaboratori di giustizia usciti dal programma di protezione e destinatari della misura del soggiorno obbligato[1].

Le organizzazioni mafiose in provincia di Viterbo

A Viterbo hanno operato organizzazioni mafiose sia autoctone, come quella italo-albanese guidata dal calabrese Giuseppe Trovato, sia riferibili alla ‘ndrangheta, come la 'ndrina dei Nucera[2].

La "piccola mafia" di Giuseppe Trovato

Giuseppe Trovato, soggetto calabrese contiguo alla 'ndrina Giampà di Lamezia Terme, operò nella città di Viterbo per oltre quindici anni, promuovendo episodi di “innegabile matrice mafiosa[3]tra i quali aggressioni, pestaggi e incendi a scopo intimidatorio ad attività commerciali e a numerose autovetture di proprietà di commercianti, imprenditori ed appartenenti alle Forze dell’Ordine[4].

Secondo gli inquirenti, Trovato diede vita ad un'associazione mafiosa autoctona italo-albanese[5].Sfruttando la sua fama criminale e la “ferocia militare” degli albanesi, Trovato assunse il controllo del territorio[6]operando pratiche estorsive nei confronti delle attività economiche di compro oro, dei locali notturni e del settore del recupero crediti nel viterbese[7].

Come annotato dalla Direzione Investigativa Antimafia, «la particolarità di questa “nuova mafia” a Viterbo è quella di operare in maniera indipendente rispetto alla ‘ndrangheta calabrese, senza però perdere né contatti, né le tipiche modalità operative»[8].

Trovato, oltre ad utilizzare il metodo mafioso, provò anche a trasmetterlo ai suoi complici. Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip di Roma Flavia Costantini scrisse infatti che:

«ripetutamente sono state intercettate conversazioni da cui è emerso che Trovato Giuseppe ha cercato di trasmettere ai sodali le modalità operative tipiche di alcune cosche di ‘ndrangheta, in primis quella di far pervenire un messaggio mafioso mediante il posizionamento di teste mozzate di animali davanti all’autovettura, ovvero dinanzi all’attività commerciale della vittima di turno. Le vittime degli attentati dell’associazione rifiutano di collaborare con le forze dell’ordine, paura ed omertà la “fanno da padrone”»[9].

L'organizzazione guidata da Giuseppe Trovato rientrava, secondo il gip Costantini, tra le “piccole mafie”, ossia «organizzazioni con un basso numero di appartenenti e non necessariamente armate (nella specie trattasi di associazione anche armata), che si avvalgono della forza di intimidazione non in via generalizzata, ma in un limitato territorio o settore»[10].

L’operazione Erostrato

Grazie all’operazione Erostrato, iniziata nel 2016 e conclusa il 10 gennaio 2019, sono state eseguite 13 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip Flavia Costantini nei confronti dei soggetti appartenenti all’associazione indagati per il reato di associazione di tipo mafioso[11]. Ad oggi l’iter processuale non si è ancora concluso[12].

Una nuova coscienza antimafiosa

Il 15 gennaio 2019 si svolse una delle prime manifestazioni contro le mafie promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil nella provincia di Viterbo, considerata “isola felice” fino a pochi anni prima[13].

Note

  1. Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, "III Rapporto Mafie nel Lazio", 2018, p.212
  2. Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, "IV Rapporto Mafie nel Lazio", 2019, p.213
  3. "Richiesta di custodia cautelare a carico di Trovato Giuseppe + altri", 12 settembre 2018, citato in "IV Rapporto Mafie nel Lazio", op. cit., p. 214
  4. Direzione Investigativa Antimafia (2020). "Relazione I semestre 2019", p.304
  5. Ibidem
  6. Ibidem
  7. Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, "V Rapporto Mafie nel Lazio", 2020, p.171
  8. "Relazione I semestre 2019", op.cit., p.304
  9. "Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Roma Flavia Costantini a carico di Trovato Giuseppe + altri", 10 gennaio 2019, Citato in "IV Rapporto Mafie nel Lazio", op. cit., pag. 216
  10. Ibidem
  11. "V Rapporto Mafie nel Lazio" op.cit., p.171
  12. Ibidem
  13. "IV Rapporto Mafie nel Lazio", op.cit., p.218

Bibliografia

  • Direzione Investigativa Antimafia (2020). "Relazione I semestre 2019", Roma.
  • Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2018). "III Rapporto mafie nel Lazio".
  • Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2019). "IV Rapporto Mafie nel Lazio".
  • Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2020). "V Rapporto Mafie nel Lazio".