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La mafia era diventata '''come il borotalco'''<ref>Lodato, p.409</ref>: quasi inodore. Aveva distrutto i suoi cliché, la sua immagine violenta, anche se qualche delitto continuava a commetterlo, sembrava un ordine monastico chiuso '''in silenzio''', il cui obiettivo riuscito era quello di passare inosservata. I boss, eccezion fatta per qualche proclama di Riina ai processi, rimaneva in silenzio. Suo cognato Leoluca Bagarella il [[12 luglio]] [[2002]] fece un vero e proprio proclama-avvertimento, in videoconferenza, durante un processo a Trapani, in cui accusava gli avvocati che "''in Parlamento non fanno il loro dovere''"<ref>Ivi, p.410</ref>. Tanto che alla vigilia di Natale dello stesso anno sugli spalti dello stadio di Palermo comparve lo striscione: "''Uniti contro il 41 bis. Berlusconi dimentica la Sicilia''". | La mafia era diventata '''come il borotalco'''<ref>Lodato, p.409</ref>: quasi inodore. Aveva distrutto i suoi cliché, la sua immagine violenta, anche se qualche delitto continuava a commetterlo, sembrava un ordine monastico chiuso '''in silenzio''', il cui obiettivo riuscito era quello di passare inosservata. I boss, eccezion fatta per qualche proclama di Riina ai processi, rimaneva in silenzio. Suo cognato Leoluca Bagarella il [[12 luglio]] [[2002]] fece un vero e proprio proclama-avvertimento, in videoconferenza, durante un processo a Trapani, in cui accusava gli avvocati che "''in Parlamento non fanno il loro dovere''"<ref>Ivi, p.410</ref>. Tanto che alla vigilia di Natale dello stesso anno sugli spalti dello stadio di Palermo comparve lo striscione: "''Uniti contro il 41 bis. Berlusconi dimentica la Sicilia''". | ||
=== L'arresto di Provenzano === | |||
L'[[11 aprile]] [[2006]], dopo 43 anni di latitanza, Bernardo Provenzano venne arrestato in un casolare a Montagna dei Cavalli, frazione a 2 km da Corleone, dove vivevano ancora la moglie Saveria Palazzolo e i due figli Angelo e Francesco Paolo. Il reggente di Cosa Nostra, dopo che diverse inchieste avevano decapitato la sua rete di fedelissimi, era assistito da anziani corleonesi, tutti incensurati, che garantivano la sua latitanza e, soprattutto, le sue comunicazioni con l'esterno. L'arresto di Provenzano avvenne nel giorno in cui, ufficialmente, alcun governo era in carica: le elezioni politiche erano state vinte dalla coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, mentre al governo vi era Silvio Berlusconi ma solo per guidare gli affari correnti, in attesa dell'insediamento del nuovo governo. | L'[[11 aprile]] [[2006]], dopo 43 anni di latitanza, Bernardo Provenzano venne arrestato in un casolare a Montagna dei Cavalli, frazione a 2 km da Corleone, dove vivevano ancora la moglie Saveria Palazzolo e i due figli Angelo e Francesco Paolo. Il reggente di Cosa Nostra, dopo che diverse inchieste avevano decapitato la sua rete di fedelissimi, era assistito da anziani corleonesi, tutti incensurati, che garantivano la sua latitanza e, soprattutto, le sue comunicazioni con l'esterno. L'arresto di Provenzano avvenne nel giorno in cui, ufficialmente, alcun governo era in carica: le elezioni politiche erano state vinte dalla coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, mentre al governo vi era Silvio Berlusconi ma solo per guidare gli affari correnti, in attesa dell'insediamento del nuovo governo. | ||
Il [[5 novembre]] [[2007]], dopo 25 anni di latitanza, | Il [[5 novembre]] [[2007]], dopo 25 anni di latitanza, venne arrestato, in una villetta di Giardinello, anche il presunto successore di Provenzano, il boss [[Salvatore Lo Piccolo]] assieme al figlio Sandro. | ||
=== Il pentimento di Gaspare Spatuzza === | === Il pentimento di Gaspare Spatuzza === |