Mauro Rostagno: differenze tra le versioni

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Il [[16 aprile]] [[2014]] i pm della Dda di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene chiesero la pena dell'ergastolo per i due imputati. Per la pubblica accusa, "''il modus operandi seguito nel delitto Rostagno è quello tipicamente mafioso''" e il movente sarebbe stato da ricondurre "''all'attività giornalistica, destabilizzante della quiete criminale''" che Rostagno conduceva dagli schermi dell'emittente televisiva locale Rtc. I difensori Stefano Vezzadini e Giancarlo Ingrassia, per Virga, e Vito e Salvatore Galluffo, per Mazzara, chiesero invece l'assoluzione dei loro assistiti "per non aver commesso il fatto".
Il [[16 aprile]] [[2014]] i pm della Dda di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene chiesero la pena dell'ergastolo per i due imputati. Per la pubblica accusa, "''il modus operandi seguito nel delitto Rostagno è quello tipicamente mafioso''" e il movente sarebbe stato da ricondurre "''all'attività giornalistica, destabilizzante della quiete criminale''" che Rostagno conduceva dagli schermi dell'emittente televisiva locale Rtc. I difensori Stefano Vezzadini e Giancarlo Ingrassia, per Virga, e Vito e Salvatore Galluffo, per Mazzara, chiesero invece l'assoluzione dei loro assistiti "per non aver commesso il fatto".


Alle 23:38 del [[15 maggio]] 2014 la Corte, presieduta da Angelo Pellino e riunita in Camera di Consiglio dalle 12 del martedì precedente nell'aula bunker del carcere di Trapani, ha emesso una condanna all’'''ergastolo''' per Vito Mazzara e Vincenzo Virga per l'omicidio di Mauro Rostagno. Il collegio ha condannato inoltre i due imputati al '''risarcimento delle parti civili''' tra le quali l'Ordine dei giornalisti, la comunità Saman, di cui Rostagno era il fondatore, i familiari del sociologo e l'Associazione della stampa. La Corte ha anche disposto la trasmissione in Procura delle deposizioni di una serie di testimoni tra i quali l'ex sottufficiale dei carabinieri Beniamino Cannas e dell'editrice dell'emittente televisiva Rtc, Caterina Ingrasciotta, televisione privata dalla quale Rostagno denunciava cosa nostra e i suoi legami con la massoneria deviata.
Alle 23:38 del [[15 maggio]] 2014 la Corte, presieduta da Angelo Pellino e riunita in Camera di Consiglio dalle 12 del martedì precedente nell'aula bunker del carcere di Trapani, ha emesso una condanna all’'''ergastolo''' per Vito Mazzara e Vincenzo Virga per l'omicidio di Mauro Rostagno. Il collegio ha condannato inoltre i due imputati al '''risarcimento delle parti civili''' tra le quali l'Ordine dei giornalisti, la comunità Saman, di cui Rostagno era il fondatore, i familiari del sociologo e l'Associazione della stampa. La Corte ha anche disposto la trasmissione in Procura delle deposizioni dell'ex sottufficiale dei carabinieri Beniamino Cannas, di Caterina Ingrasciotta (vedova dell'editore di Rtc), di Leonild Heur (moglie del generale dei serivizi segreti Angelo Chizzoni), del giornalista Salvatore Vassallo Salvatore, dell'ufficiale della GdF Angelo Voza, del massone Natale Torregrossa, di Antonio Gianquinto e dei tre muratori che fecero un pic-nic nell'area dove fu bruciata l'auto usata dai killer.


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