Mauro Rostagno: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 32: Riga 32:
Un'ulteriore pista legava l'attività giornalistica di Rostagno all'uccisione in Somalia dei giornalisti [[Ilaria Alpi]] e [[Miran Hrovatin]]. Dalle dichiarazioni rese dai testi e dai collaboratori della comunità, emerse che Rostagno aveva dichiarato di aver assistito nei pressi dell'Aeroporto di Chinisia, abbandonato, all'atterraggio di un aereo militare, da cui erano state scaricate delle casse, e caricatene delle altre. I testi a cui Rostagno aveva poi raccontato l'accaduto, dichiararono che il giornalista era riuscito a scorgere l'interno delle casse, piene di armi. Rostagno aveva filmato tutta l'operazione, e si era recato agli studi per riversare il contenuto della minicassetta in una cassetta da vedere in un videoregistratore. Quel giorno Rostagno avrebbe dichiarato: "''Stasera manderò in onda un servizio che farà tremare l'Italia''", ma il servizio non sarebbe stato mai trasmesso. Contenuta nella borsa dalla quale non si separava mai, la misteriosa videocassetta sparì nel nulla dopo l'omicidio: dalle fotografie del luogo dell'agguato il contenuto della borsa appariva rovesciato sul sedile posteriore dell'auto, senza che della videocassetta vi fosse però traccia.
Un'ulteriore pista legava l'attività giornalistica di Rostagno all'uccisione in Somalia dei giornalisti [[Ilaria Alpi]] e [[Miran Hrovatin]]. Dalle dichiarazioni rese dai testi e dai collaboratori della comunità, emerse che Rostagno aveva dichiarato di aver assistito nei pressi dell'Aeroporto di Chinisia, abbandonato, all'atterraggio di un aereo militare, da cui erano state scaricate delle casse, e caricatene delle altre. I testi a cui Rostagno aveva poi raccontato l'accaduto, dichiararono che il giornalista era riuscito a scorgere l'interno delle casse, piene di armi. Rostagno aveva filmato tutta l'operazione, e si era recato agli studi per riversare il contenuto della minicassetta in una cassetta da vedere in un videoregistratore. Quel giorno Rostagno avrebbe dichiarato: "''Stasera manderò in onda un servizio che farà tremare l'Italia''", ma il servizio non sarebbe stato mai trasmesso. Contenuta nella borsa dalla quale non si separava mai, la misteriosa videocassetta sparì nel nulla dopo l'omicidio: dalle fotografie del luogo dell'agguato il contenuto della borsa appariva rovesciato sul sedile posteriore dell'auto, senza che della videocassetta vi fosse però traccia.


=== Il processo ===
== L'iter giudiziario ==
Nel 1997 la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo prese le redini delle indagini. Grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia [[Vincenzo Sinacori]] (esponente di spicco della cosca di Mazzara del Vallo), si apprese come il movente dell'omicidio Rostagno sarebbero state le denunce e le indagini compiute dal giornalista, diventate troppo scomode per gli affari di Cosa Nostra. La decisione di uccidere Rostagno sarebbe stata presa ad una riunione a Castelvetrano (TP) alla quale avrebbe partecipato lo stesso Sinacori, insieme al boss trapanese [[Francesco Messina Denaro]], a [[Francesco Messina]] mafioso di Mazzara del Vallo, ed altri esponenti della zona.  
Nel 1997 la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo prese le redini delle indagini. Grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia [[Vincenzo Sinacori]] (esponente di spicco della cosca di Mazzara del Vallo), si apprese come il movente dell'omicidio Rostagno sarebbero state le denunce e le indagini compiute dal giornalista, diventate troppo scomode per gli affari di Cosa Nostra. La decisione di uccidere Rostagno sarebbe stata presa ad una riunione a Castelvetrano (TP) alla quale avrebbe partecipato lo stesso Sinacori, insieme al boss trapanese [[Francesco Messina Denaro]], a [[Francesco Messina]] mafioso di Mazzara del Vallo, ed altri esponenti della zona.  


Le indagini erano prossime all'archiviazione tombale, fino a quando il procuratore aggiunto [[Antonio Ingroia]] non richiese una perizia balistica sui proiettili utilizzati nell'omicidio (mai effettuata fino ad allora). Si riuscì così a raccogliere prove sufficienti per richiedere il rinvio a giudizio dei due sospettati dell'omicidio: il boss  trapanese [[Vincenzo Virga]], come mandante dell'omicidio, e il killer [[Vito Mazzara]], come uno degli esecutori materiali.
Le indagini erano prossime all'archiviazione tombale, fino a quando il procuratore aggiunto [[Antonio Ingroia]] non richiese una perizia balistica sui proiettili utilizzati nell'omicidio (mai effettuata fino ad allora). Si riuscì così a raccogliere prove sufficienti per richiedere il rinvio a giudizio dei due sospettati dell'omicidio: il boss  trapanese [[Vincenzo Virga]], come mandante dell'omicidio, e il killer [[Vito Mazzara]], come uno degli esecutori materiali.


Il processo si è aperto il [[2 febbraio]] [[2011]], a quasi 23 anni dall'uccisione del giornalista ed è tutt'ora in corso nell'aula Falcone del Tribunale di Trapani. La figlia di Rostagno, Maddalena, ha aperto un gruppo su facebook che segue tutte le udienze del procedimento. <ref>[http://www.facebook.com/groups/169068116473254 Gruppo Facebook Processo per l'omicidio di Mauro Rostagno]</ref>
=== Processo di 1° grado ===
Il processo si aprì il [[2 febbraio]] [[2011]], a quasi 23 anni dall'uccisione del giornalista, a Trapani. La figlia di Rostagno, Maddalena, aprì un gruppo su facebook che segue tutte le udienze del procedimento. <ref>[http://www.facebook.com/groups/169068116473254 Gruppo Facebook Processo per l'omicidio di Mauro Rostagno]</ref>
 
Il 16 aprile 2014 i pm della Dda di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene chiesero la pena dell'ergastolo per i due imputati. Per la pubblica accusa, "''il modus operandi seguito nel delitto Rostagno è quello tipicamente mafioso''" e il movente sarebbe stato da ricondurre "''all'attività giornalistica, destabilizzante della quiete criminale''" che Rostagno conduceva dagli schermi dell'emittente televisiva locale Rtc. I difensori Stefano Vezzadini e Giancarlo Ingrassia, per Virga, e Vito e Salvatore Galluffo, per Mazzara, chiesero invece l'assoluzione dei loro assistiti "per non aver commesso il fatto".
 
Alle 23:38 del 15 maggio 2014 la Corte, presieduta da Angelo Pellino e riunita in Camera di Consiglio dalle 12 del martedì precedente nell'aula bunker del carcere di Trapani, ha emesso una condanna all’'''ergastolo''' per Vito Mazzara e Vincenzo Virga per l'omicidio di Mauro Rostagno. Il collegio ha condannato inoltre i due imputati al '''risarcimento delle parti civili''' tra le quali l'Ordine dei giornalisti, la comunità Saman, di cui Rostagno era il fondatore, i familiari del sociologo e l'Associazione della stampa. La Corte ha anche disposto la trasmissione in Procura delle deposizioni di una serie di testimoni tra i quali l'ex sottufficiale dei carabinieri Beniamino Cannas e dell'editrice dell'emittente televisiva Rtc, Caterina Ingrasciotta, televisione privata dalla quale Rostagno denunciava cosa nostra e i suoi legami con la massoneria deviata.


== Note ==
== Note ==

Menu di navigazione