Calogero Zucchetto
Calogero Zucchetto, detto "Lillo" (Sutera, 3 febbraio 1955 – Palermo, 14 novembre 1982) è stato un poliziotto italiano, vittima di Cosa Nostra.
Biografia
Figlio di un usciere della Regione Sicilia, fu uno dei primi agenti di scorta del giudice Giovanni Falcone. Abile poliziotto nonostante la giovane età, riuscì a guadagnarsi il rispetto e la collaborazione di mafiosi del calibro di Totuccio Contorno.
All'inizio degli anni Ottanta collaborò con il Vice Questore della Squadra Mobile di Palermo Antonino Cassarà sul rapporto "Michele Greco + 161" che stilava la compagine delle cosche mafiose uscite vittoriose dalla seconda guerra di mafia. Nel 1982, sempre insieme a Cassarà, durante uno dei loro consueti giri d'indagine, riuscì a sorprendere insieme tre boss del calibro di Pino Greco, Mario Prestifilippo e Salvatore Montalto: i primi due riuscirono o a fuggire, mentre Montalto, boss di Villabate, venne catturato in una successiva operazione di polizia sette mesi dopo.
Zucchetto era solito girare per le vie di Palermo a bordo del suo motorino "e si recava all'ottico sotto casa, prendeva un binocolo, e andava a cercare i latitanti"[1].
L'omicidio
Alle 21:30 della sera del 14 novembre, un commando composto da Mario Prestifilippo e Pino Greco attese Zucchetto in via Notarbartolo, fuori dal bar Collica di Palermo. Zucchetto fu ucciso da cinque colpi di pistola alla testa, all'età di 27 anni. Mandanti dell'omicidio furono riconosciuti i vertici della Cupola di Cosa Nostra.
Eredità
Dal 2012, il Comune di Sutera (che diede i natali a Zucchetto) e l'ASD Soter (la squadra di calcio del comune) hanno indetto il Premio di Poesia "Lillo Zucchetto"[2].