Vito Ievolella: differenze tra le versioni

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'''Vito Ievolella''' (Benevento, [[4 dicembre]] [[1929]] - Palermo, [[10 settembre]] [[1981]]) è stato un carabiniere italiano, vittima di [[Cosa Nostra]].
 
== Biografia ==
Dopo l'arruolamento nell'Arma dei Carabinieri, avvenuto nel 1948, Ievolella venne destinato alla Legione di Alessandria. Nel biennio 1958-1959 frequentò il corso Allievi Sottufficiali della Scuola di Firenze, terminato il quale fu assegnato in forza alla Legione di Palermo. In particolare, prestò servizio presso le stazioni di Palermo Centro e di Palermo Duomo. Nel 1965 fu trasferito al nucleo investigativo del Comando di Gruppo.
Fu impegnato nella Stazione dei Carabinieri "Duomo" e guidò la Stazione "Falde", corrispondente al territorio dell'attuale quartiere di Monte Pellegrino. Fu trasferito alla Caserma "Carini", in Piazza Giuseppe Verdi, dove prestò servizio fino al giorno della sua scomparsa. Nella Caserma “Carini” coordinò le attività del reparto "Delitti contro il patrimonio" del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo.
== Omicidio ==
Ievolella venne ucciso a Palermo in Piazza Principe di Camporeale il 10 settembre 1981 da sicari mafiosi mentre si trovava nella sua auto, una Fiat 128, in cui aspettava insieme alla moglie la figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola-guida. Gli assassini lo affiancarono con un'altra vettura da cui partirono numerosi colpi di fucile e pistola. La causa del suo omicidio è probabilmente legata ad una sua indagine del 1980 che si concluse con una relazione dal titolo "Savoca più quarantaquattro", che implicava fortemente la famiglia mafiosa Spataro, e che riguardava il contrabbando delle sigarette, già intrecciato al traffico degli stupefacenti. Nel processo per l'omicidio del maresciallo Ievolella, la I sezione presidiata da Corrado Carnevale ha annullato per ben tre volte la condanna dello stesso imputato.
== Bibliografia ==
*Giuseppe Lo Bianco, Francesco Viviano, ''La strage degli eroi. Vita e storia dei caduti nella lotta contro la mafia'', Arbor Editore, 1996.
*Maurizio Calvi, ''Figure di una battaglia. Documenti e riflessioni sulla mafia dopo l'assassinio di G. Falcone e P. Borsellino'', Edizioni Dedalo, 1992.
 
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