Cosimo Cristina: differenze tra le versioni

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'''Cosimo Cristina''' (Termini Imerese, [[11 agosto]] [[1935]] – Termini Imerese, [[5 maggio]] [[1960]]) è stato il primo giornalista italiano ucciso da [[Cosa Nostra]] in Sicilia. Per oltre trent'anni la sua morte è stata considerata un suicidio.
'''Cosimo Cristina''' (Termini Imerese, [[11 agosto]] [[1935]] – Termini Imerese, [[5 maggio]] [[1960]]) è stato il primo giornalista italiano ucciso da [[Cosa Nostra]] in Sicilia. Per oltre trent'anni la sua morte è stata considerata un suicidio.
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Tuttavia, dopo quella mattina del 3 maggio Cosimo Cristina non fece più ritorno a casa.
Tuttavia, dopo quella mattina del 3 maggio Cosimo Cristina non fece più ritorno a casa.


Il suo corpo fu ritrovato alle '''15:35''' del 5 maggio dal guardalinee Bernardo Rizzo di Roccapalumba: era disteso al centro dei binari, a pancia in su e con la testa che sfiorava la rotaia, nei pressi della galleria Fossola di Termini Imerese.  Per terra furono trovati il portafoglio, un mazzo di chiavi e un portasigarette. In tasca aveva una schedina del totocalcio e due biglietti: uno per la fidanzata, l'altro per l'amico Giovanni Cappuzzo, con i quali si scusava per il gesto estremo. Nessun messaggio invece per la madre e per le tre sorelle alle quali era molto legato.  
Il suo corpo fu ritrovato alle '''15:35''' del 5 maggio dal guardalinee Bernardo Rizzo di Roccapalumba: era disteso al centro dei binari, a pancia in su e con la testa che sfiorava la rotaia, nei pressi della galleria Fossola di Termini Imerese.  Per terra furono trovati il portafoglio, un mazzo di chiavi e un portasigarette. In tasca aveva una schedina del totocalcio e due biglietti: uno per la fidanzata, Enza Venturelli, l'altro per l'amico Giovanni Cappuzzo, con i quali si scusava per il gesto estremo. Nessun messaggio invece per la madre e per le tre sorelle alle quali era molto legato.  


Tra i primi ad accorrere sul luogo del ritrovamento fu proprio il padre di Cosimo, Luigi, dipendente delle Ferrovie, che non poteva certo immaginare di ritrovare il corpo del figlio senza vita.  
Tra i primi ad accorrere sul luogo del ritrovamento fu proprio il padre di Cosimo, Luigi, dipendente delle Ferrovie, che non poteva certo immaginare di ritrovare il corpo del figlio senza vita.  


== Le indagini e la falsa pista del suicidio ==
== Le indagini e la falsa pista del suicidio ==
Il caso venne subito inquadrato come "suicidio" per via dei due biglietti, ma vi erano alcune incongruenze con questa ipotesi, come venne scritto su "l'Ora di Palermo": "''Cosimo Cristina fu trovato al centro dei binari con la testa poggiata al binario di destra. Ma il fendente, che era visibile sulla testa, era sulla parte sinistra. Inoltre, il convoglio che avrebbe dovuto investirlo proveniva da Palermo. Il cadavere era posto in modo tale che i piedi si trovava no in direzione della città, mentre le spalle verso Termini. Tutti gli oggetti appartenenti alla vittima furono ritrovati tra il cadavere e il lato dal quale era giunto il convoglio. '''Furono pertanto sovvertiti tutti i principi relativi allo spostamento d’aria''', il cui risucchio porta un qualsiasi oggetto lungo la scia della direzione di marcia''"<ref>Ibidem</ref>.
Il caso venne subito inquadrato come "suicidio" per via dei due biglietti (su cui non fu mai eseguita una perizia calligrafica), ma vi erano alcune incongruenze con questa ipotesi, come venne scritto su "l'Ora di Palermo": "''Cosimo Cristina fu trovato al centro dei binari con la testa poggiata al binario di destra. Ma il fendente, che era visibile sulla testa, era sulla parte sinistra. Inoltre, il convoglio che avrebbe dovuto investirlo proveniva da Palermo. Il cadavere era posto in modo tale che i piedi si trovava no in direzione della città, mentre le spalle verso Termini. Tutti gli oggetti appartenenti alla vittima furono ritrovati tra il cadavere e il lato dal quale era giunto il convoglio. '''Furono pertanto sovvertiti tutti i principi relativi allo spostamento d’aria''', il cui risucchio porta un qualsiasi oggetto lungo la scia della direzione di marcia''"<ref>Ibidem</ref>.


Non solo: sul corpo furono riscontrati parecchi ematomi ed evidenti macchie di defecazione sulle natiche e sulle gambe, probabilmente causate da avvelenamento: tra le varie ipotesi circolate negli anni per spiegarne l'origine vi fu anche quella che Cristina fosse stato costretto ad assumere forti dosi di medicinali, che lo avrebbero stordito. Inoltre, le ecchimosi presenti sui corpo non potevano giustificarsi in un cadavere che aveva subito un forte dissanguamento, come nel suo caso, e che quindi avvaloravano l'ipotesi che fossero state provocate prima del "suicidio". Inoltre, il corpo, perfettamente integro, con solo un'evidente ferita alla nuca e nessuna frattura, era alquanto incompatibile con un qualsiasi corpo colpito da un treno in corsa o finito sotto le sue rotaie.
Non solo: sul corpo furono riscontrati parecchi ematomi ed evidenti macchie di defecazione sulle natiche e sulle gambe, probabilmente causate da avvelenamento: tra le varie ipotesi circolate negli anni per spiegarne l'origine vi fu anche quella che Cristina fosse stato costretto ad assumere forti dosi di medicinali, che lo avrebbero stordito. Inoltre, le ecchimosi presenti sui corpo non potevano giustificarsi in un cadavere che aveva subito un forte dissanguamento, come nel suo caso, e che quindi avvaloravano l'ipotesi che fossero state provocate prima del "suicidio". Inoltre, il corpo, perfettamente integro, con solo un'evidente ferita alla nuca e nessuna frattura, era alquanto incompatibile con un qualsiasi corpo colpito da un treno in corsa o finito sotto le sue rotaie.
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L'inchiesta che venne considerata all'origine della condanna a morte sarebbe stata quella sull'omicidio del pregiudicato '''Agostino Tripi'''. Il [[12 luglio]] 1966, quindi, il corpo di Cristina venne riesumato per l'autopsia. Tuttavia, le relazioni depositate dai periti Marco Stassi e Ideale Del Carpio, in contrasto con le tesi del nucleo di coordinamento regionale per la lotta alla criminalità, stabilivano che si trattava di un chiaro caso di suicidio, benché l'autopsia fosse oramai stata eseguita su uno scheletro. Il caso fu pertanto nuovamente archiviato come suicidio.
L'inchiesta che venne considerata all'origine della condanna a morte sarebbe stata quella sull'omicidio del pregiudicato '''Agostino Tripi'''. Il [[12 luglio]] 1966, quindi, il corpo di Cristina venne riesumato per l'autopsia. Tuttavia, le relazioni depositate dai periti Marco Stassi e Ideale Del Carpio, in contrasto con le tesi del nucleo di coordinamento regionale per la lotta alla criminalità, stabilivano che si trattava di un chiaro caso di suicidio, benché l'autopsia fosse oramai stata eseguita su uno scheletro. Il caso fu pertanto nuovamente archiviato come suicidio.


Ad oggi, per la giustizia italiana Cosimo Cristina continua ad essere un giornalista morto suicida. Tuttavia, è storicamente considerato a tutti gli effetti una vittima di mafia.
Ad oggi, per la giustizia italiana Cosimo Cristina continua ad essere un giornalista morto suicida. Tuttavia, è storicamente considerato a tutti gli effetti una vittima di mafia. Nel [[2000]] con una raccolta firme si chiese alla Procura di Palermo di riaprire il caso, ma non andò a buon fine.
 
== In memoria di Cosimo Cristina ==
* Il 5 maggio 2010, per il cinquantesimo anniversario della morte di Cosimo Cristina, la rivista Espero insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia decisero di mettere una lapide nel luogo in cui venne trovato il corpo.
* Il 5 maggio 2013, durante la manifestazione “Infiorata Termitana” (importante manifestazione che si svolge a Termini Imerese), il giornale Espero ha organizzato un recital di poesie dedicate a Cosimo Cristina ed ha raccontato la vita del giornalista davanti alla presenza di tutti i cittadini.
* Il 14 settembre 2016, durante una cerimonia nel Giardino della Memoria di Ciaculli, sono stati piantati due alberi per ricordare il giudice Alberto Giacomelli e il giornalista Cosimo Cristina. L’iniziativa è stata realizzata dall’Unione nazionale cronisti italiani e dall’Associazione nazionale magistrati. Gli alberi sono stati piantati in un terreno confiscato alla mafia, e gestito dal 2005 da queste due realtà.
* Il 5 maggio 2018 ha avuto luogo una cerimonia di commemorazione a distanza di 58 anni dalla morte di Cosimo Cristina. L’iniziativa dal titolo “Parole per ricordare Co.Cri” (come si firmava nei suoi articoli), organizzata dal giornale Espero con il patrocinio del Comune di Termini Imerese e la collaborazione dell’Istituto Superiore Stenio, ha visto le riflessioni degli studenti.
 


== Note ==
== Note ==

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