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=== L'ascesa dei Corleonesi === | === L'ascesa dei Corleonesi === | ||
* ''Per approfondire, vedi [[Clan dei Corleonesi]]'' | * ''Per approfondire, vedi [[Clan dei Corleonesi]]'' | ||
Dopo le assoluzioni, Cosa Nostra cominciò a riorganizzarsi, anche se non fu ricostituita immediatamente la [[Commissione provinciale|commissione provinciale]] perché i mandamenti non funzionavano ancora a dovere e, soprattutto, le famiglie erano rimaste a secco. Come ricordò il pentito [[Antonino Calderone]], "''i soldi erano finiti per tutti. Se ne erano andati in avvocati, carcerazioni e cose del genere. Ci fu una raccolta fondi che fruttò 20-30 milioni, consegnati a [[Totò Riina]], come reggente di Palermo, e che servivano a sostenere chi aveva bisogno urgente di denaro o si trovava in situazioni di emergenza. Verso il [[1971]] si organizzarono addirittura una serie di sequestri.''"<ref>Pino Arlacchi, Gli uomini del Disonore, Milano, Mondadori, 1992, p.85</ref> | |||
Tra i vari sequestri, quello di Pino Vassallo, figlio di don Ciccio, costruttore che si era arricchito sfruttando l'amicizia coi capi di Cosa Nostra, che fruttò 400 milioni subito distribuiti tra le famiglie mafiose più bisognose di Palermo. I Corleonesi di [[Luciano Liggio|Leggio]] e Riina ne approfittarono subito per commettere altri sequestri, senza dividere il ricavato con le altre famiglie, spostando poi l'attività al Nord. | |||
*''Per approfondire, vedi [[Stagione dei sequestri di persona]]'' | |||
Gli anni '70 videro un boom del contrabbando di sigarette, che aveva il suo epicentro a Napoli: il boss della [[Camorra]] [[Michele Zaza]] ammise in seguito di aver smerciato fino a 50mila casse di sigarette al mese. Ma il vero business, con cui divennero "''tutti miliardari''", come ricordò Calderone, fu quello della droga. Nel [[1969]] il presidente americano Richard Nixon aveva dichiarato guerra alle droghe ma con la chiusura delle raffinerie marsigliesi gestite dai còrsi la Sicilia divenne strategica per il traffico e finì col diventare la raffineria d'Europa. Nel [[1975]] un trafficante turco di droga e armi che era stato il principale fornitore di morfina base per le raffinerie marsigliesi contattò direttamente i vertici di Cosa Nostra e da quel momento si aprirono laboratori in tutta la Sicilia: quando nel [[1977]] entrarono a regime le raffinerie siciliane, i consumi di eroina aumentarono in tutta Europa e negli USA, mentre la quantità di eroina sequestrata su scala mondiale crebbe di quasi sei volte e mezzo tra il [[1974]] e il [[1982]]. | |||
Collaborando con i cugini americani, i mafiosi siciliani sarebbero arrivati nel [[1982]] a controllare raffinazione, spedizione e distribuzione dell'80% dell'eroina consumata negli USA. Proprio seguendo la pista della droga e dei soldi nacque poi il [[Processo Pizza Connection]], a cui collaborarono, per la parte italiana, [[Giovanni Falcone]] e [[Gioacchino Natoli]]. Nel frattempo, i fiumi di denaro generati dal narcotraffico addirittura raddoppiarono la quota del mercato siciliano degli investimenti di tutto un arcipelago di banche private e cooperative locali. | |||
Sempre in quegli anni arrivano all'onore delle cronache due banchieri, entrambi appartenenti alla '''loggia massonica P2''', [[Michele Sindona]], legato all'omicidio dell'avvocato milanese [[Giorgio Ambrosoli]], e [[Roberto Calvi]], fatto trovare suicida sotto al ponte dei Frati Neri a Londra per aver riciclato, male, i soldi di Cosa Nostra. | |||
=== La Seconda Guerra di Mafia === | === La Seconda Guerra di Mafia === | ||
* ''Per approfondire, vedi [[Seconda Guerra di Mafia]]'' | * ''Per approfondire, vedi [[Seconda Guerra di Mafia]]'' |