Camorra: differenze tra le versioni

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Nel processo di dissoluzione della NCO, molti clan passarono con la fazione vincente e cominciò ad emergere la figura di Carmine Alfieri. Nel frattempo, i Bardellino avevano rotto con i Nuvoletta, divenuti gli unici referenti dei Corleonesi in Campania. Il nuovo scontro, che rischiava di essere ancora più sanguinoso di quello appena concluso, riguardava il controllo delle attività imprenditoriali del dopo-Terremoto. Tra stragi e morti ammazzati (tra cui il giovane cronista del Mattino [[Giancarlo Siani]]), l'epilogo della vicenda avrebbe portato ad un rafforzamento del clan di Carmine Alfieri, che a metà degli anni '80 era oramai il più potente della Campania.
Nel processo di dissoluzione della NCO, molti clan passarono con la fazione vincente e cominciò ad emergere la figura di Carmine Alfieri. Nel frattempo, i Bardellino avevano rotto con i Nuvoletta, divenuti gli unici referenti dei Corleonesi in Campania. Il nuovo scontro, che rischiava di essere ancora più sanguinoso di quello appena concluso, riguardava il controllo delle attività imprenditoriali del dopo-Terremoto. Tra stragi e morti ammazzati (tra cui il giovane cronista del Mattino [[Giancarlo Siani]]), l'epilogo della vicenda avrebbe portato ad un rafforzamento del clan di Carmine Alfieri, che a metà degli anni '80 era oramai il più potente della Campania.


=== Gli Anni '90 ===
=== Anni '90: l'avanzata dei Casalesi ===
Il 1991 fu un anno di svolta nella lotta alle organizzazioni mafiose: con Giovanni Falcone chiamato dal neo-ministro della giustizia Martelli a dirigere gli Affari Penali del ministero, vennero adottate dal Governo Andreotti tutta una serie di risoluzioni che avrebbero reso più efficace la lotta alla mafia. Nell'autunno 1991 venne sciolto il consiglio comunale di Poggiomarino per infiltrazione camorristica, feudo di Pasquale Galasso, capo dei gruppi di fuoco del Clan Alfieri, il quale venne arrestato l'anno dopo dai carabinieri, grazie alla soffiata di alcuni faccendieri. Lasciato solo dal capo del suo Clan, Galasso decise di collaborare con la giustizia: le sue dichiarazioni scoperchiarono il quadro socio-politico-camorristico che reggeva le amministrazioni del nolano, delle aree stabiese e vesuviana, l'agro sarnese-nocerino e altre zone della Campania tra gli anni '80 e '90.
 
Un mese dopo la decisione di collaborare di Galasso, i carabinieri arrestarono Carmine Alfieri, che optò anche lui per la collaborazione nel giugno 1993, interrotta a seguito del sequestro del figlio e ripresa subito dopo. Quel che emerse dalle indagini fu la radicata complicità istituzionale nei vari tentativi di eliminare Galasso e Alfieri<ref>Barbagallo, p.179</ref>, in seguito alla loro decisione di collaborare.
 
In questo frangente si rafforzò l'egemonia dei Casalesi, ''dominus'' della provincia di Caserta. A metà degli anni '90 i Casalesi erano diventati il clan dominante in Campania, grazie al controllo di due settori fondamentali, lo smaltimento dei rifiuti tossici provenienti dal Nord e l'attività edilizia negli appalti pubblici, in particolare nei cantieri dell'Alta Velocità. Su questa vicenda i tre protagonisti che si caricarono sulle spalle il peso della denuncia furono tre casertani: [[Rosaria Capacchione]], cronista de "Il Mattino", [[Lorenzo Diana]], senatore del PdS, e [[Ferdinando Imposimato]], senatore indipendente del gruppo dei Progressisti.
 
==== Il Processo Spartacus: i Casalesi alla sbarra ====
*Per approfondire vedi anche [[Processo Spartacus]]
Intanto nell'estate del 1995 la Procura Antimafia di Napoli aveva concluso la lunga e complessa indagine sui Casalesi e spiccò 143 ordinanze di custodia cautelare, in concomitanza con un blitz che coinvolse tremila tra agenti di polizia e carabinieri. Molti, a partire da [[Francesco Schiavone]] detto ''Sandokan'', capo indiscusso del Clan, sfuggirono all'arresto. Una cinquantina di Casalesi finirono però in carcere: tra questi anche [[Nunzio De Falco]], che dalla Spagna aveva ordinato l'omicidio di Don [[Giuseppe Diana|Peppe Diana]]. Iniziato nel 1998, il Processo Spartacus si concluse in primo grado nel 2005, in appello nel 2008 e in Cassazione il 15 gennaio 2010. Tra le condanne, venne confermato l'ergastolo per Schiavone (arrestato nel 1998), Bidognetti, Zagaria, Mario Caterino e molti altri.


=== La Camorra del Duemila ===
=== La Camorra del Duemila ===


== La Struttura ==
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