Seconda Guerra di Mafia: differenze tra le versioni

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=== Il Triangolo della morte e l'operazione Carlo Alberto ===
=== Il Triangolo della morte e l'operazione Carlo Alberto ===


Decine di morti anche in provincia di Palermo, tra Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia. Regolamenti di conti, scalate di potere, vendette trasversali. Una zona che verrà chiamata dalla stampa nazionale "il triangolo della morte". Una recrudiscenza della violenza mafiosa in provincia che coincide con la permanenza a Palermo del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei carabinieri in congedo, reduce dal successo contro le brigate rosse, che ha prestato servizio a Corleone tra il '66 e il '73.
Decine di morti anche in provincia di Palermo, tra Bagheria, Casteldaccia e Altavilla Milicia, una zona che verrà chiamata dalla stampa nazionale "il triangolo della morte": regolamenti di conti, scalate di potere, vendette trasversali. Una recrudiscenza della violenza mafiosa in provincia che coincideva con la permanenza a Palermo del prefetto [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], generale dei carabinieri in congedo, reduce dal successo contro le brigate rosse, che aveva prestato servizio a Corleone tra il '66 e il '73.


Dalla Chiesa arriva in Sicilia due giorni dopo l'omicidio di Pio La Torre (2 aprile 1982), e viene ammazzato – insieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro – il 3 settembre dello stesso anno.
Dalla Chiesa arrivò in Sicilia due giorni dopo l'omicidio di Pio La Torre (2 aprile 1982), e viene ammazzato – insieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro – il 3 settembre dello stesso anno. Appena insediatosi a Villa Whitaker, sede della prefettura, mette a segno una clamorosa perquisizione negli uffici delle esattorie siciliane, contro l'impero dei cugini [[Antonino Salvo|Nino]] e [[Ignazio Salvo]].


Appena insediatosi a Villa Whitaker, sede della prefettura, mette a segno una clamorosa perquisizione negli uffici delle esattorie siciliane, contro l'impero dei cugini Nino e Ignazio Salvo.
Antefatto degli omicidi del triangolo della morte è la cosiddetta "Strage di Natale" del 25 dicembre 1981, un folle inseguimento e sparatoria per le vie della cittadina alle porte di Palermo, conclusasi con l'omicidio del boss di Villabate [[Giovanni De Peri]] e del suo braccio destro Biagio Pitarresi, e con il sequestro e la sparizione del figlio Antonino Pitarresi. Nella sparatoria viene colpito da un proiettile vagante il pensionato Onofrio Valvola. A bordo della macchina dei killer ci sono il superkiller Pino Greco U' Scarpuzzedda, il boss di Corso dei mille Filippo Marchese, suo nipote Pino Marchese (18 anni, si pentirà nel 1992) e altri uomini d'onore.
 
Antefatto degli omicidi del triangolo della morte è la cosiddetta "strage di Natale" del 25 dicembre 1981, un folle inseguimento e sparatoria per le vie della cittadina alle porte di Palermo, conclusasi con l'omicidio del boss di Villabate Giovanni De Peri e del suo braccio destro Biagio Pitarresi, e con il sequestro e la sparizione del figlio Antonino Pitarresi. Nella sparatoria viene colpito da un proiettile vagante il pensionato Onofrio Valvola. A bordo della macchina dei killer ci sono il superkiller Pino Greco U' Scarpuzzedda, il boss di Corso dei mille Filippo Marchese, suo nipote Pino Marchese (18 anni, si pentirà nel 1992) e altri uomini d'onore.


L'uccisione di Giovanni De Peri è una ricompensa dei corleonesi a Salvatore Montalto di Villabate, appena passato con la fazione di Totò Riina, che punta a diventare il reggente di Villabate. (Montalto verrà arrestato il 7 novembre 1982, una settimana dopo verrà ammazzato il poliziotto della sezione investigativa Calogero Zucchetto, che aveva contribuito all'arresto).
L'uccisione di Giovanni De Peri è una ricompensa dei corleonesi a Salvatore Montalto di Villabate, appena passato con la fazione di Totò Riina, che punta a diventare il reggente di Villabate. (Montalto verrà arrestato il 7 novembre 1982, una settimana dopo verrà ammazzato il poliziotto della sezione investigativa Calogero Zucchetto, che aveva contribuito all'arresto).

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