Gaetano Guarino
Gaetano Guarino (Favara, 16 gennaio 1902 - Favara, 16 maggio 1946) è stato un politico socialista e farmacista italiano, vittima innocente di Cosa Nostra per il suo impegno contro i grandi proprietari terrieri a favore dell’assegnazione delle terre ai contadini.
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Biografia
Figlio di una famiglia povera, sua madre Lucia Magro era casalinga e suo padre Salvatore era un ebanista. Gaetano studiò a Palermo e dopo la maturità conseguì la laurea in farmacia nel 1928. Durante l’università scrisse articoli per il giornale socialista L’Avanti. Negli anni Trenta tornò a Favara dove esercitò la professione di farmacista In questo periodo Gaetano chiese e ottenne la tessera del Partito Nazionale Fascista, probabilmente solo per poter continuare la sua attività.
Dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia nel 1943, si iscrisse al Partito Socialista Italiano e divenne segretario comunale del PSI a Favara. Poi su proposta del prefetto di Agrigento, il 2 ottobre 1944 venne nominato sindaco del suo paese. Fu costretto però a dimettersi il 15 settembre del 1945 perché tre assessori democristiani abbandonarono il loro incarico.
Gaetano divenne la voce del popolo che chiedeva insistentemente l’attuazione delle leggi Gullo-Segni, le quali destinavano alle cooperative i terreni non coltivati che appartenevano ai latifondi. Decise così di creare una cooperativa agricola, attirandosi però le ire dei “baroni” che gestivano i latifondi. Il 10 marzo 1946 divenne sindaco per la seconda volta ma la mafia non gli perdonò le scelte prese a favore dei contadini. Per questo un sicario lo uccise con un colpo di lupara alla testa dopo appena 65 giorni dal suo mandato. I responsabili del suo omicidio non furono mai arrestati.
Bibliografia
- Calogero Castronovo, Favara, l'assassinio di Gaetano Guarino, Edizioni Compostampa, 2005