Claudio Sanfilippo
Claudio Sanfilippo (ND, - Maletto, 2 luglio 1991) è stato un bambino siciliano, vittima innocente di Cosa Nostra.
Biografia
Figlio di Maria Minissale e Domenico Sanfilippo, Claudio aveva 8 anni quando perse la vita insieme alla sorella Simona. La notte del 2 luglio 1991, poco dopo la mezzanotte, un gruppo di giovani appiccò un incendio nella macelleria sotto casa, come ritorsione nei confronti del proprietario, Salvatore Caserta, emigrato anni prima in Svizzera e tornato nel paese natale da tre anni. Il macellaio, anziché cedere alle richieste estorsive, già ad aprile dello stesso anno aveva denunciato il tentativo di intimidazione.
La banda versò circa 20 litri di benzina nella macelleria, ma qualcosa non andò per il verso giusto: le fiamme si alzarono subito, provocando due o tre boati, e l'attentato alla macelleria si trasformò nel rogo del palazzo.
Dopo la prima esplosione, Domenico svegliò la moglie e i figli, raggiungendo il terrazzo. Ad un certo punto si accorsero però di essersi dimenticati della figlia Simona, rimasta nella culla; nel tentativo di salvarla, moglie e marito scesero di nuovo al secondo piano, ma a quel punto Maria, con la figlia tra le braccia, venne avvolta dalle fiamme.
Sul terrazzo intanto erano rimaste le altre tre figlie, Nunziatina, 16 anni, Vincenza, 11, e Adriana, 5 (il figlio Angelo, 13 anni, non era in casa perchè dormiva dai nonni). A quel punto il padre si accorse che anche Claudio, quello di otto anni, non c’era: era morto anche lui soffocato dal fumo.
Nel mentre, dopo trenta minuti, arrivarono anche i Vigili del Fuoco dei paesi vicini, insieme al maresciallo Vito Paci, in servizio a Randazzo ma per molti anni comandante della Stazione di Maletto. Il carabiniere si gettò nelle fiamme del palazzo e riuscì a salvare le due figlie che il padre, calandosi con la più piccola, non era riuscito a far scendere. Fu lui poi a trovare il 22enne Antonio Testa, pregiudicato della zona, che fece in tempo giusto a dirgli il nome di uno dei complici, Natale Miraglia, prima di morire.
Bibliografia
- Attilio Bolzoni, In fiamme il palazzo, Strage di Racket, la Repubblica, 3 luglio 1991.