Clan Spada

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Clan Spada

Il Clan Spada, mediaticamente noto al plurale come “gli Spada”, è un’organizzazione mafiosa di origine sinti attiva nel municipio romano di Ostia.

L’insediamento nel territorio

Ostia è una realtà complessa nella quale sono state presenti associazioni mafiose tradizionali, come i Triassi, e autoctone, come i Fasciani[1]. Originariamente dedita all’allevamento di cavalli[2], la famiglia Spada inizialmente si dedicò al prestito a tasso usuraio e alla ricettazione[3]. Secondo quanto affermato dal collaboratore di giustizia Micheal Cardoni, gli Spada si rafforzarono nel 2004[4]:

«Posso solo dirvi che gli Spada, sebbene molto numerosi, erano solo manovalanza per conto di altre organizzazioni criminali, in particolare quella dei Fasciani»[5].

Nel 2007 venne siglata una pax mafiosa tra i Triassi, i Fasciani e gli Spada nel tentativo di ricercare un equilibrio fra i gruppi rivali che si contendevano il territorio. I nuovi accordi ridimensionarono il ruolo dei Triassi, sancendo l’emergere dei Fasciani e degli Spada loro alleati[6]. La famiglia Spada operava principalmente in Piazza Gasparri, a Nuova Ostia, condizionando la vita sociale ed economica dei cittadini[7].

La strategia espansiva degli Spada

La strategia espansiva degli Spada fu finalizzata all’occupazione e all’assegnazione degli alloggi popolari a Nuova Ostia[8]. In questo modo poterono circoscrivere in maniera ancora più evidente il controllo del territorio[9]. Una collaboratrice raccontò di essere stata più volte molestata da un affiliato del clan Spada, il quale la spingeva a prostituirsi in cambio dell’alloggio[10].

Per esprimere la propria funzione sociale all’interno della comunità, gli Spada, oltre ad assegnare alloggi, aprirono una palestra per svolgere attività aperte al pubblico [11]. Si trattava della palestra Femus Art School, situata in via dei Forni, nei pressi di piazza Gasparri. L’immobile era di proprietà del Comune ed era stato abusivamente occupato dagli Spada diversi anni prima. La palestra era gestita da Elisabetta Ascani, compagna di Roberto Spada, fratello di Romoletto. Il 15 maggio 2015, l’assessore alla legalità Alfonso Sabella ne ordinò il sequestro[12].  

La forza criminale degli Spada risiedette nella combinazione fra la violenza esercitata dal gruppo ed il proprio capitale sociale, costituito dai rapporti stretti fra i capi del clan ed alcuni esponenti delle pubbliche amministrazioni locali. Fu proprio grazie a tali rapporti che la famiglia Spada riuscì a penetrare, anche attraverso prestanomi, in svariati settori economici locali, come quello delle attività balneari[13].

Gli omicidi

La strategia espansiva degli Spada passò anche attraverso l’eliminazione dei gruppi rivali. Si collocano nel 2011 gli omicidi di Giovanni Galleoni, detto Baficchio, e Francesco Antonini, detto Sorcanera, entrambi espressione della vecchia Banda della Magliana[14]. Galleoni e Antonini rivestivano un ruolo importante nell’ambito della malavita di Ostia[15] e per questo erano scomodi agli Spada.

Nel 2015 gli Spada attentarono alla vita di Massimo Cardoni, cugino di Galleoni. Si trattò di un’aggressione armata in pieno giorno, davanti ad un supermercato di Nuova Ostia, conteso dalle parti[16].

I rapporti con il clan Fasciani

La famiglia Fasciani si insediò ad Ostia negli anni '70, assumendo il controllo del territorio molti anni prima degli Spada[17]. Entrambi i gruppi sono caratterizzati da una forte impronta familiare e sono dediti alle estorsioni, al controllo di piazze di spaccio, all’usura e alla distribuzione delle slot machine [18].

Come già detto, l’ascesa degli Spada ebbe inizio grazie al sodalizio con i Fasciani[19]. L’esistenza di una pace fra i due gruppi emerse da diverse intercettazioni nelle quali emergeva la volontà degli Spada di vendicarsi di torti subiti cui si contrapponevano i Fasciani, più propensi a seguire le regole che governano l’ambiente criminale del litorale [20].

L’alleanza riguardò la spartizione di mercati e il mantenimento di un basso profilo, evitando l’utilizzo della violenza quando non strettamente necessario[21]. Tuttavia, a partire dal 2013, grazie alla carcerazione di diversi componenti della famiglia Fasciani, gli Spada assunsero un maggiore controllo del territorio[22].

Il metodo mafioso

Il metodo mafioso degli Spada è stato riconosciuto in diversi procedimenti.

Nell’ambito dell’operazione Sub Urbe, nell’aprile del 2016, l’Arma dei Carabinieri ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di dieci indagati appartenenti agli Spada. Nel corso dell’operazione sono stati documentati svariati episodi di estorsione e minaccia sul territorio di Ostia aggravate dal metodo mafioso che hanno confermato «l’ascesa criminale della famiglia Spada che, già radicata nel territorio, sta sostituendo il potere già detenuto dalla famiglia Fasciani con la quale era alleata»[23].

La famiglia Spada divenne nota a livello mediatico il 7 novembre 2017 quando il giornalista Daniele Piervincenzi e l’operatore Edoardo Anselmi, inviati della trasmissione Nemo di RaiDue, si recarono presso la palestra Femus di Roberto Spada per fargli alcune domande in merito alla sua dichiarazione di sostegno e voto a CasaPound. Durante l’intervista Roberto Spada, infastidito dalle domande, diede una testata al giornalista, rompendogli il naso, e aggredì l’operatore. Questa vicenda mise in evidenza il grave clima di omertà e di intimidazione che regnava ad Ostia[24].

Come conseguenza ai gravi episodi di minacce e aggressioni, il 25 gennaio 2018 scattò l’operazione Eclissi, eseguita dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che portò all’arresto di 32 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, lesioni personali aggravate e illecita detenzione di arma da sparo, estorsione aggravata dalle modalità mafiose, danneggiamento a mezzo incendio, usura, intestazione fittizia di beni, traffico e detenzione illecita di stupefacenti[25].

Le vicende processuali

A seguito dell’operazione Eclissi ebbe inizio un articolato iter processuale durante il quale, il 24 settembre 2019, la Corte d’Assise riconobbe l’associazione a delinquere di stampo mafioso per gli Spada, contestando i reati di omicidio, usura, traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione e porto di armi ed esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati ed altri crimini contro la persona[26].

La Corte d’Appello di Roma, in linea con quanto deciso in primo grado, stabilì che il clan Spada è un’associazione a delinquere di stampo mafioso, emettendo condanne per oltre 150 anni di carcere e confermò l’ergastolo per Roberto Spada[27].

Il 13 gennaio 2022 arrivò la storica sentenza: la Corte di Cassazione stabilì in via definitiva che il clan Spada è un’associazione a delinquere di stampo mafioso[28]. Gianpiero Cioffredi, all'epoca Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio, affermò che:

«La sentenza della Cassazione conferma il robusto impianto accusatorio della direzione distrettuale antimafia ed il lavoro prezioso della squadra mobile della Questura di Roma e del nucleo investigativo dell'arma dei carabinieri. Una sentenza che rafforza la fiducia dei cittadini nello Stato e conferma che le mafie non sono invincibili»[29]

Note

  1. Citato in Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino (2019). "Modelli criminali - Mafie di ieri e di oggi", Bari, Laterza editori, p.97
  2. Citato in Vittorio Martone (2017). "Le Mafie di mezzo - Mercati e reti criminali a Roma e nel Lazio", Roma, Donzelli editore, p.88
  3. Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2022). "VI Rapporto Mafie nel Lazio", 2020/2021, p.51.
  4. Ibidem
  5. Micheal Cardoni al Tribunale di Roma, Citato in "VI Rapporto Mafie nel Lazio", p.51
  6. Citato in Martone, op.cit., p.49.
  7. Ivi, p.88.
  8. Ivi,p.89
  9. Ivi, p.90
  10. Ibidem
  11. Ivi, p.87.
  12. Citato in Alfonso Sabella (2016). "Capitale infetta.Si può liberare Roma da Mafie e corruzione?", Milano, Rizzoli, pp. 127-128.
  13. Citato in Pignatone, Prestipino, op.cit., pp.104-105.
  14. Ivi, p.89.
  15. Citato in Lorenzo Nicolini, "Mafia ad Ostia: l'ascesa degli Spada tra "stanze delle torture", tradimenti e minacce", RomaToday, 18 aprile 2016
  16. Martone, op.cit., p.89
  17. Ivi, p.84.
  18. Ivi, p. 83.
  19. Ivi, p. 88.
  20. Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2020). "V Rapporto Mafie nel Lazio", p. 52.
  21. Ibidem
  22. Citato in Martone, op.cit., p. 88.
  23. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2023, Roma, 2023, p.40
  24. V Rapporto Mafie nel Lazio, op. cit., p.60
  25. Direzione Investigativa Antimafia, op. cit., p.40
  26. Citato in Lorenzo Nicolini, Ostia, il clan Spada è mafia: tre ergastoli e 147 anni di carcere. Vince lo Stato, RomaToday, 24 settembre 2019
  27. Citato in Lorenzo Nicolini, "Ostia, clan Spada: 17 condanne per 150 anni di carcere. Confermata mafia in Appello", RomaToday, 13 gennaio 2021
  28. Citato in Andrea Ossino, "Ostia, Cassazione: "Il clan Spada è mafia", La Repubblica, 13 gennaio 2022
  29. Gianpiero Cioffredi, Citato in "Processo clan Spada, la Cassazione: "E' mafia", RomaToday, 13 gennaio 2022

Bibliografia

  • Direzione Investigativa Antimafia (2023). Relazione I semestre 2023, Roma.
  • Martone, Vittorio (2017). "Le Mafie di Mezzo-Mercati e reti criminali a Roma e nel Lazio", Roma, Donzelli editore.
  • Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2020).  "V Rapporto Mafie nel Lazio", Regione Lazio.
  • Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio (2022).  "VI Rapporto Mafie nel Lazio", Regione Lazio.
  • Pignatone, Giuseppe, Prestipino, Michele (2019). "Modelli criminali - Mafie di ieri e di oggi", Bari, Laterza editori.
  • Sabella, Alfonso (2016). "Capitale infetta. Si può liberare Roma da Mafie e corruzione?", Milano, Rizzoli.