Benedetto Conti

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Benedetto Conti (Como, ND - Statale 21, 30 maggio 2011) è stato un imprenditore del varesotto vittima innocente della 'ndrangheta, morto suicida dopo aver stipulato un'assicurazione sulla vita per salvare la moglie e la figlia dalle minacce dell'organizzazione mafiosa.

Biografia

Nato a Como, il calvario del giovane imprenditore, titolare di una concessionaria, iniziò la notte del 30 ottobre 2008, quando un incendio doloso distrusse 14 autovetture. Il rogo era stato oggetto nelle ore successive di colloqui di alcuni esponenti dei Garzo, attivi fra Como, Varese e Milano e ritenuti affiliati ‘ndrina Gioffré di Seminara.

Due settimane più tardi, uno dei Garzo cominciò a presentarsi alla concessionaria, in solitudine oppure accompagnato, senza commettere alcunché di illecito: guardava, parlava con Conti, beveva caffè, oziava. Ad oggi non è dimostrato che dietro quel rogo ci fossero proprio i Garzo, ma è sicuro che dopo quel rogo doloso in pochi mesi il quadro finanziario di Conti andò sempre più peggiorando, aumentando la sua esposizione verso banche e fornitori: a causa di un cavillo legale, infatti, non ebbe il risarcimento assicurativo per le macchine devastate e il giovane imprenditore si vide costretto a fare debiti su debiti per rientrare delle perdite.

Nei primi anni di gestione societaria, prima dell’incendio, i bilanci si erano chiusi senza enormi utili ma con una situazione generale sana; dal rogo in avanti, l’ammanco causato dalla perdita delle vetture, aveva interrotto il regolare flusso dei ricavi. Fu così che Conti, che non poteva più accedere al regolare circuito dei prestiti per l'elevata esposizione bancaria, si rivolse ai Garzo, che entrarono nella società prendendo delle quote, mettendo parenti nell'ufficio vendite. Finché Conti, raccontò la moglie, divenne sempre più inquieto nelle ultime settimane della sua vita: «era sempre più nervoso, taciturno, evasivo. Non si confidava più con me».

Il suicidio

Il 30 maggio 2011 Conti stipulò una polizza assicurativa di 500mila euro sulla sua vita e quello stesso giorno decise di schiantarsi lungo la Statale 21, strada che percorreva parecchie volte al giorno, sotto a un tir.

La moglie consegnò ai Garzo una consistente parte dei soldi della polizza. Come da lei ammesso: «Ottenuta la somma del premio, ho dato il denaro cedendo alle continue minacce di pagare perché altrimenti “mi metteva nel sacco”». Un giorno «estrasse una pistola che teneva sotto la giacca, e me la puntò alla nuca dicendomi “ti porto le cambiali e tu me le firmi, le paghi e stai zitta”». Nel tempo, la donna ha continuato a versare denaro agli 'ndraghetisti, fino all’arresto del «capo».

Bibliografia

  • Andrea Galli, Benedetto Conti firma la polizza vita, prende l’auto e va a schiantarsi: il dramma dell’imprenditore ostaggio della ‘ndrangheta, Corriere della Sera, 26 luglio 2022