Vincenzo Leto

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Vincenzo Leto (N.D. - Campofiorito, 22 maggio 1956) è stato un contadino, militante comunista, consigliere comunale ed ex-presidente della locale cooperativa agricola di Campofiorito, in provincia di Palermo, vittima innocente di Cosa Nostra.

Biografia

Vincenzo Leto aveva 54 anni quando la sera del 22 maggio 1956, poco dopo le 23:00, venne ucciso in Contrada Conte Ranieri con quattro colpi di fucile a 800 metri da casa sua, mentre tornava dai due comizi conclusivi della campagna elettorale, quello della baronessa Maria Antonietta Lasagna, sindaco uscente e capolista della DC, e poi uno del militante socialista Sparacio.

Il fratello di Leto, segretario della locale sezione del Partito Comunista Italiano, era anche a capo della lista unitaria delle sinistre.

Gli assassini usarono fucili calibro 16 a proiettili a “lupara”. Raggiunto da due fucilate al petto, Leto cadde a terra agonizzante. Gli assassini lo finirono sparandogli altri due colpi al viso a bruciapelo.

Quando fu ucciso, Leto era dipendente nell'azienda agricola del cavaliere Dara; il giorno in cui venne ucciso era di ritorno da Palermo, dove era andato a vendere un carico di fave. Poi si era fermato in piazza con gli altri compagni.

Nonostante i forti sospetti sulla baronessa e i suoi campieri mafiosi, il delitto rimase impunito.

Bibliografia

  • Aldo Costa, Ucciso a tradimento come Carnevale un contadino comunista a Campofiorito, l'Unità, 24 maggio 1956.