1 711
contributi
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 51: | Riga 51: | ||
Nel resto della Calabria stesso scenario si presenta a Crotone con lo scontro tra i Feudale e i Vrenno insieme ai Giampà di Cutro e gli Arena di Isola Capo Rizzuto; a Gioiosa Jonica con la cosca degli Scali-Aquino e i Mazzaferro come anche nell’alto tirreno con l’uccisione di Luigi Palermo a Cosenza. | Nel resto della Calabria stesso scenario si presenta a Crotone con lo scontro tra i Feudale e i Vrenno insieme ai Giampà di Cutro e gli Arena di Isola Capo Rizzuto; a Gioiosa Jonica con la cosca degli Scali-Aquino e i Mazzaferro come anche nell’alto tirreno con l’uccisione di Luigi Palermo a Cosenza. | ||
==== Gli anni Ottanta, la seconda guerra di ‘ndrangheta e nuovi affari ==== | |||
Gli anni Ottanta sono segnati dalla seconda guerra di ‘ndrangheta durante la quale restano uccise circa 700 persone. Iniziato nel 1985 e terminato nel 1991, questo secondo scontro tra cosche vede la morte di altri nomi eccellenti come Paolo De Stefano che si scontra con gli Imerti. | |||
Tra gli anni Ottanta e Novanta la 'Ndrangheta entra nell'affare dei rifiuti tossici con i casi di motonavi scomparse come: la Nikos I (1985) affondata tra Libano e Grecia; la Mikigan (1986) nel | |||
Tirreno calabrese; la Rigel (1987) affondata nei pressi di Capo Spartivento; la Jolli Rosso, (1990) in provincia di Cosenza; la Anni (1989) a largo di Ravenna; la Marco Polo (1993) nel canale di Sicilia, e la Koraline (1995) a largo di Ustica. Legambiente nel 2009 denuncia la possibile presenza di rifiuti tossici anche in Aspromonte. | |||
Il 1991 segna la fine delle faide di Taurianova e di Cittanova ma anche l’inizio della faida di San Luca. Sempre nel ’91 viene ucciso, a Piale, il magistrato Antonino Scopelliti. | |||
== L'organizzazione == | |||
=== La struttura della ‘Ndrangheta === | |||
La ‘ndrangheta si sviluppa con una struttura orizzontale per via della sua conformazione geografica: sono tante infatti le difficoltà di collegamento tra un comune e l’altro causando la formazione di più ‘ndrine nella regione che si interessano al controllo delle attività presenti nel proprio territorio. | |||
Dall’unione di più cosche si delinea il “locale”, ovvero l’unità fondamentale di aggregazione mafiosa su un determinato territorio, formato minimo da 49 affiliati. Tutti i locali sono gestiti solitamente da una terna di ‘ndranghetisti nota come “copiata” rappresentata dal capo bastone, dal contabile e dal capo crimine. Secondo le norme della ‘ndrangheta ogni affiliato che si presenta in un diverso locale deve dichiarare la sua appartenenza ad una copiata specifica e stessa cosa accade quando un affiliato di grado superiore lo richiede ad un affiliato gerarchicamente inferire per contrastare le infiltrazioni esterne. | |||
Ogni capo bastone ha potere di vita e di morte sui suoi uomini e ha diritto all’obbedienza assoluta. La carica si tramanda da padre in figlio ed ha il potere di affiliare anche elementi esterni alla famiglia anagrafica. Solitamente il capo bastone fa avvicinare tutti i membri della propria famiglia naturale all’organizzazione in modo da renderla più sicura ed organizza matrimoni combinati per creare alleanze. | |||
Il contabile oltre che delle finanze e della divisione dei proventi, si occupa della cosiddetta “baciletta” cioè la casa comune dove affluiscono i proventi delle attività criminali mentre il capo crimine è responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di tutte le azioni delittuose. | |||
Chi non fa parte dell’organizzazione viene solitamente definito contrasto mentre i fiancheggiatori che possono entrare a far parte dell’organizzazione sono detti contrasti onorati. | |||
All’interno di questa organizzazione di stampo mafioso troviamo una divisione tra la Società Maggiore e la Società Minore. A quest’ultima fanno capo i picciotti semplici e di giornata che hanno il compito di avvisare tutti i membri delle riunioni indette – si tratta del primo vero grado nell’ascesa interna alla 'ndrangheta che deve eseguire gli ordini e dare completa obbedienza agli altri gradi della cosca con l’ambizione e la speranza di ricavarne benefici; i camorristi che possono essere semplici, di società, di fibbia che possono presiedere una riunione in cui vengono affiliati nuovi membri, formati che possono fare le veci del capo bastone e di sgarro noto per il suo valore; in fine gli sgarristi o camorristi di sgarro, che si distinguono in sgarristi di sangue e quindi che | |||
hanno commesso almeno un omicidio o sgarristi definitivi che danno esempio di provata fedeltà all’organizzazione possono ricoprire il ruolo di colui che riscuote le tangenti. | |||
Ad ogni ruolo corrisponde un santo: per esempio il grado di picciotto fa riferimento a santa Liberata, il camorrista a santa Nunzia e lo sgarrista a santa Elisabetta. | |||
Nella Società Maggiore troviamo, in ordine crescente, il Santista, il Valngelo, il Quartino o Trequartino, il Quintino e l’Associazione. | |||
La dote di Santista, ovvero il grado che può essere acquisito da uno sgarrista il quale ha dimostrato un certo valore, permette di raggiungere una posizione di élite nell’organizzazione e concede la formazione della società Maggiore, chiamata Santa con riferimento ai personaggi come Alfonso La Marmora, Giuseppe Garibaldi e Mazzini. Con la Santa la ‘ndrangheta si apre a compromessi con i poteri devianti delle istituzioni, fin quando si è nella posizione di sgarrista infatti non si può entrare a far parte di alcuna struttura pubblica, di avere parenti nelle forze dell’ordine e avere tessere dell’amministrazione pubblica mentre i santisti possono intrattenere rapporti con la politica. | |||
In ordine si ha poi la dote di Vangelo, detta anche ruolo di vangelista perché si ottiene dopo un giuramento di fedeltà all’organizzazione mettendo una mano su una copia del Vangelo, che è stata creata da alcuni santisti per distinguersi, ovvero personaggi eccelsi, conoscitori dei diritti e dei doveri dell’Onorata Società con mansioni decisionali al massimo livello come nel caso di Antonio Pelle e dei Nirta o di Sebastiano Romeo e Giuseppe Muià. Le figure religiose a cui si fa riferimento, in questo caso, sono tutti gli apostoli e i santissimi Pietro e Paolo, mentre le figure storiche sono Giuseppe Mazzini e Camillo Benso di Cavour. Ancora, si ha la dote di Quartino o Trequartino creata solo per comodità di alcuni personaggi che volevano rimanere particolarmente segreti. E, infine, la dote di Quintino e l’Associazione, gradi estremamente importanti nell’organizzazione in quanto attribuiti ad un numero ristretto dei membri che permettono privilegi - responsabilità esclusive: il primo, il Quintino, si distingue per un tatuaggio con la stella a cinque punte mentre il secondo, l’Associazione, è concessa ai capi delle famiglie che si riuniscono in forma di consiglio e tra questi pochi, non più di sette persone in Calabria, è possibile ricordare Antonio Papalia e Domenico Tegano. | |||
Già a partire dalla fine dell’Ottocento, un’altra figura di particolare importanza nella 'ndrangheta è svolta dalla "sorella d'omertà", ovvero una donna che svolge diversi compiti come dare assistenza ai latitanti, controllare l'andamento delle estorsioni, riscuotere le tangenti. |
contributi