Categoria:'Ndrangheta: differenze tra le versioni

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Già a partire dalla fine dell’Ottocento, un’altra figura di particolare importanza nella 'ndrangheta è svolta dalla "sorella d'omertà", ovvero una donna che svolge diversi compiti come dare assistenza ai latitanti, controllare l'andamento delle estorsioni, riscuotere le tangenti.
Già a partire dalla fine dell’Ottocento, un’altra figura di particolare importanza nella 'ndrangheta è svolta dalla "sorella d'omertà", ovvero una donna che svolge diversi compiti come dare assistenza ai latitanti, controllare l'andamento delle estorsioni, riscuotere le tangenti.
=== Il codice della ‘ndrangheta ===
“La ‘ndrangheta è rappresentata dall’albero della scienza che è una grande quercia alla cui base è collocato il capo bastone o mammasantissima ossia quello che comanda. Il fusto (il tronco) rappresenta gli sgarristi che sono la colonna portante della ‘ndrangheta. Il rifusto (grossi rami che partono dal tronco) sono i camorristi che rappresentano gli affiliati con dote inferiore alla precedente. I ramoscelli (i rami propriamente detti) sono i picciotti cioè i soldati della ‘ndrangheta. Le foglie (letteralmente così) sono i contrasti onorati cioè i non appartenenti alla ‘ndrangheta. Infine ancora le foglie che cadono sono gli infami che per la loro infamia sono destinati a morire”.
Quello della ‘ndrangheta è un codice che bisogna memorizzare non è consentito trascriverlo anche se molti hanno trasgredito a questa regola. Inizialmente infatti i membri dell’organizzazione comunicano preferibilmente a voce sia per evitare di lasciare testimonianze scritte ma anche per l’alto grado di analfabetismo del tempo; successivamente molte regole, codici, giuramenti ed altri documenti vengono riportati su carta.
Il primo codice di cui si ha notizia è quello di Nicastro del 1888 che contiene 17 articoli riguardanti gli obblighi e doveri degli affiliati , la formula del giuramento, la parola d’ordine per riconoscersi fra loro e distinguersi da quelli di altra società. Il primo codice dell’organizzazione criminale, scoperto nella zona di Seminara nel 1897, viene riportato in una sentenza del tribunale di Palmi con tutte le regole per essere ammessi al “gruppo” nel grado di picciotti e le norme di comportamento oltre ai ruoli da ricoprire.
Nel 1902, a Catanzaro, i carabinieri interrompono una riunione di picciotti e scoprono due fogli di carta, uno con il titolo “Società della malavita catanzarese” che riportava i nomi di 80 individui e rispettivo grado di presidente o capo contabile, camorrista e picciotto l’altro titolato “Statuto della malavita catanzarese” con tutte le norme, specie dell’ammissione ed espulsione.
All’interno dei codici si fa riferimento più volte all’importanza dell’omertà, valore primario nella ‘ndrangheta che la rende forte e coesa: Enzo Ciconte la definisce “scudo protettivo”. Entrare come membro nella picciotteria significa quindi far proprie le regole di questi codici d’onore.
Ancora oggi, per avere accesso all’organizzazione è prevista una pratica precisa: pungersi il dito o il braccio con un ago o con un coltello facendo cadere qualche goccia di sangue sull’immagine di san Michele Arcangelo, protettore della ‘ndrangheta, che poi viene bruciata a seguito di alcune parole pronunciate dal capobastone che suonano come una minaccia “Come il fuoco brucia questa immagine, così brucerete voi se vi macchiate d’infamità; se prima vi conoscevo come un contrasto onorato da ora vi riconosco come un picciotto d’onore”. Dopo il giuramento, ancora, per rendere ufficiale l’ingresso nell’organizzazione bisogna pagare la ‘ dritta’, ovvero la tassa d’ingresso, nella ‘baciletta’, la cassa comune della società custodita dal contabile.
Infine, oltre al linguaggio parlato e scritto la ‘ndrangheta si rende forte anche grazie a omicidi, furti, danneggiamenti, taglio degli alberi da frutta e tante altre forme intimidatorie che rendono facilmente comprensibile il suo operato a tutta la popolazione.
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