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==== La Repubblica ==== | ==== La Repubblica ==== | ||
Con l’avvento della Repubblica, la ‘ndrangheta continuava la sua attività. Tra il 1943 e il 1945 i mafiosi furono nominati sindaci di buona parte dei comuni della Sicilia Occidentale e della provincia di Reggio Calabria. Si rimarcava, così, la continuità del potere ‘ndranghetista. Ciò non toglie che l’organizzazione criminale assunse caratteristiche diverse rispetto al passato, si | Con l’avvento della Repubblica, la ‘ndrangheta continuava la sua attività. Tra il 1943 e il 1945 i mafiosi furono nominati sindaci di buona parte dei comuni della Sicilia Occidentale e della provincia di Reggio Calabria. Si rimarcava, così, la continuità del potere ‘ndranghetista. Ciò non toglie che l’organizzazione criminale assunse caratteristiche diverse rispetto al passato, si adattava ai mutamenti, imboccando percorsi nuovi che la realtà imponeva. Non venne meno, in quel periodo, la funzione della ‘ndrangheta come soggetto politico, sia come direttamente impegnata nell’amministrazione pubblica, sia come interlocutrice privilegiata nell’assegnazione di lavori e servizi, ma anche come strumento utilizzato per risolvere le lotte per il potere che imperversarono in diversi partiti. | ||
==== Gli anni Sessanta, i sequestri di persona e l’espansione verso il nord Italia ==== | |||
Dal 1963 fino alla fine degli anni settanta la 'ndrangheta si dedica al sequestro di persona per ottenere maggiori guadagni. I sequestri sono rivolti verso imprenditori benestanti del luogo e nascosti nelle zone dell’Aspromonte dove lo Stato fa arrivare l’esercito per cercare di porre fine a tale pratica. | |||
Gli anni Sessanta segnano, inoltre, per la ‘ndrangheta l’espansione nell’Italia settentrionale e all’estero. Questo ampliamento territoriale coincide anche con un cambiamento di rotta negli investimenti economici: infatti inizialmente l’organizzazione si dedica a reati tradizionali come furti, sequestri di persona o estorsioni mentre successivamente si interessa al traffico internazionale di stupefacenti, al racket, al controllo della prostituzione e delle scommesse fino a toccare la gestione di appalti, alla politica e finanziaria. | |||
==== Gli anni Settanta e la prima guerra di ‘ndrangheta ==== | |||
La fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta sono gli anni della prima guerra di ‘ndrangheta: già negli anni precedenti si verificano scontri tra cosche ma gli affari legati ai sequestri di persona, al traffico della droga e degli appalti aumentano la voglia di primeggiare soprattutto nei giovani dell’organizzazione. | |||
Il 26 ottobre 1969 la polizia intercetta una riunione che le ‘ndrine del reggino organizzano a Montalto dove si cerca di mantenere l’unione della ‘ndrangheta a quel tempo in bilico. | |||
Il 1974 viene ucciso Giovanni De Stefano e ferito suo fratello Giorgio durante la faida tra i De Stefano e don Mico Tripodo dalla quale escono vincitori i De Stefano. Sono molte le vittime rimaste uccise nella prima guerra di ‘ndrangheta: si contano solo nel 1975 circa 93 morti e nel 1976 101 morti. Tra questi, nomi importanti nell’organizzazione come Giorgio De Stefano, ‘Ntoni Macrì, Mico Tripodo, Martino Raso, Vincenzo Romeo, Giuseppe Polimeni, Giuseppe Zito, Giuseppe Imerti, Paolo Bruno Equisone, Totò D’Agostino. | |||
Nel resto della Calabria stesso scenario si presenta a Crotone con lo scontro tra i Feudale e i Vrenno insieme ai Giampà di Cutro e gli Arena di Isola Capo Rizzuto; a Gioiosa Jonica con la cosca degli Scali-Aquino e i Mazzaferro come anche nell’alto tirreno con l’uccisione di Luigi Palermo a Cosenza. |
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