Mauro De Mauro

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Mauro De Mauro (Foggia, 6 settembre 1921 - Palermo 16 settembre 1970 è stato un giornalista italiano, ucciso da Cosa Nostra, il cui corpo non fu mai ritrovato.

Mauro De Mauro

Biografia

Gli anni della guerra

Nato a Foggia, a 22 anni Mauro si trasferì a Roma con la famiglia, e l’8 settembre 1943 decise di arruolarsi nella Xª flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese, aderendo di fatto alla Repubblica di Salò.

Il suo ruolo nella RSI non fu mai chiarito del tutto: venne definito un “addetto stampa”, poi un informatore dei tedeschi, e ancora (tra giugno e novembre 1944) un funzionario di pubblica sicurezza[1].

All’inizio del 1944 operò nelle SS sotto copertura. Dopo la liberazione della capitale fu inviato prima a Novara e poi a Milano.

Quell’estate, precisamente la sera del 9 giugno, ebbe un incidente con l’auto e riportò numerose ferite, ma la dinamica inizialmente non fu chiara fino a quando, grazie ad alcuni documenti inediti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato, si riuscì a fare luce sull’incidente: quel giorno il capo della Polizia, dopo giorni di incertezza sulle sorti del Questore di Roma Pietro Caruso, diede l’incarico a De Mauro di andare a Siena per rintracciare il comandante Caruso. Mentre de Mauro percorreva la strada per Firenze avvistò aerei nemici e per scansare un grosso Tiger che gli impediva di proseguire, avvenne una collisione con un autocarro che procedeva in direzione contraria.

Nell’aprile 1945 venne arrestato a Milano, con l’accusa di collaborazionismo. Ad agosto fu messo nel campo di concentramento di Coltano, ma qualche settimana dopo, mischiandosi con la folla di visitatori, riuscì ad evadere.

Da quel momento diventò per la legge un pericoloso latitante sospettato di crimini di guerra e di aver preso parte all’Eccidio delle Fosse Ardeatine. Tutte accuse dalle quali venne assolto nel 1948.

La carriera di giornalista

Nel 1946 decise di trasferirsi a Palermo con la moglie, Elda Barbieri, e le due figlie, Junia Valeria e Franca Valeria. Da qui iniziò la sua carriera di giornalista e, dopo aver collaborato con diversi giornali (come “Il Tempo di Sicilia e “Il Mattino di Sicilia”), nel 1959 entrò nel giornale ”L’Ora” di Palermo.

A capo della redazione vi era Vittorio Nisticò, il quale ebbe il merito di dirigere un giornale fatto di professionisti e di gente che non aveva paura di dire la verità e di occuparsi di inchieste scomode.

Il giornale “L’Ora” si posizionava nel versante comunista, ragion per cui in tanti si chiesero come mai un giornale di sinistra decise di assumere un ex repubblichino. Quelli furono i tempi del milazzismo, esperimento politico siciliano promosso da Silvio Milazzo, che mise insieme forze che andavano dal PCI al Movimento Sociale Italiano. E proprio avvicinandosi alle correnti democristiane di sinistra, e seguendo la vicenda di Milazzo da vicino, De Mauro si avvicinò al pensiero di sinistra[2].

Al di là poi del contesto politico, De Mauro sembrò aver davvero chiuso con il passato, e il direttore Nisticò non ebbe alcun dubbio nell’affidargli inchieste delicatissime (come ad esempio il rapporto sulla mafia del 1963, e una grande inchiesta sul traffico di droga del 1964).

De Mauro viene ricordato come un bravo giornalista, intuitivo; dalla personalità enigmatica, e dal passato ingombrante.

Il suo ultimo pezzo sulla mafia riguardò la Strage di viale Lazio del 1969.

In quel periodo, però, non fu solo la mafia ad opprimere Palermo: tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 si verificarono altri gravi episodi: la scoperta a Bellolampo, nell’ottobre 1969, di un campo paramilitare neofascista, in cui venne arrestato Pier Luigi Concutelli, il futuro killer del giudice Occorsio. Un altro episodio riguardò l’accoltellamento, nel maggio 1970, del deputato Angelo Nicosia, membro della commissione antimafia[3].

Dal 1970 i pezzi di cronaca di De Mauro diventarono più rari. Poco prima dell’estate venne promosso caposervizio e spostato alle pagine sportive con la motivazione di essere quest’ultime “bisognose di rilancio”. Tuttavia De Mauro, abile di cronaca nera e minimamente di sport, non gradì la decisione e non comprese quella scelta.

Il rapimento

La sera del 16 settembre 1970, Mauro De Mauro uscì dal giornale, salì in macchina, si fermò nel solito bar e si diresse verso casa. La figlia arrivò sotto casa col fidanzato nello stesso momento, e vide la macchina di suo padre; si incamminò verso l’ascensore col fidanzato ma, poiché il padre tardava ad arrivare, decise di affacciarsi fuori per vedere cosa stesse facendo e vide un uomo salire da dietro nella macchina di suo padre e dopo pochi secondi la macchina ripartì lentamente e andò via.

Il giorno dopo il rapimento la macchina di De Mauro venne trovata in Via Pietro D’Asaro (nel centro della città e a pochi chilometri dalla sua abitazione), ma nessuno disse di aver visto niente.

Il 22 settembre 1970, da cinque giorni non vi erano notizie di De Mauro. I suoi colleghi de “L’Ora” di Palermo pubblicarono un appello, come una richiesta d’aiuto[4].

Le indagini

Le indagini sulla scomparsa di Mauro De Mauro seguirono due piste, portate avanti da Carabinieri e Polizia.

I Carabinieri, guidati dal comandante Carlo Alberto dalla Chiesa, iniziarono a seguire la pista della droga, poiché secondo loro vi era la possibilità che De Mauro avesse scoperto un traffico di stupefacenti tra Stati Uniti e Sicilia. Dalla Chiesa, convinto di questa sua ipotesi, consegnò un dettagliato fascicolo al Procuratore di Palermo Scaglione. Tuttavia gli elementi di quella pista apparvero pochi e l’ipotesi convinse poco.

Quello che destò scalpore fu invece la modalità nuova della mafia di sequestrare un giornalista.

Le domande che ruotarono attorno alla scomparsa di De Mauro furono molte: dal perché ormai passato alle notizie sportive venne rapito, al dubbio che conoscesse la persona che salì nella sua macchina quella sera (poiché la figlia raccontò che non ci fu alcuna violenza o intimidazione); e ancora il perché lasciare la macchina a pochi chilometri da casa.

Mentre i Carabinieri seguirono la pista della droga, la Polizia (con a capo Boris Giuliano) ne seguì un’altra (sostenuta inizialmente anche da Bruno Contrada): la scomparsa di De Mauro sarebbe stata legata ad uno scoop, su cui Mauro stava lavorando, sulla morte di Enrico Mattei. Pochi giorni prima della sua scomparsa, De Mauro avrebbe confidato a più persone di avere tra le mani qualcosa che avrebbe potuto far tremare l’Italia, riguardante gli ultimi due giorni in Sicilia passati da Enrico Mattei.

Si scoprì dopo, infatti, che nonostante De Mauro fosse stato spostato alla parte sportiva del giornale, continuava ad interessarsi a fatti di cronaca, e in quel periodo stava proprio indagando sul caso Mattei. Proprio in quel periodo, infatti, il regista Francesco Rosi chiese a De Mauro di fare delle ricerche sugli ultimi due giorni in Sicilia del presidente dell’Eni, Enrico Mattei.

Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre il caso De Mauro sembrò vicino ad una svolta: il Questore di Palermo, Ferdinando Li Donni, fece capire che la conclusione delle indagini era davvero vicina. E invece all’improvviso le indagini si fermarono, dopo una riunione poco chiara, tra diverse forze dello Stato, a Villa Bosco Grande.

Il caso De Mauro restò a lungo un caso irrisolto.

Poi, trent’anni dopo, ci fu un colpo di scena, una terza ipotesi: dietro la morte di De Mauro poteva esserci il golpe Borghese.

Il 26 gennaio 2001, sul quotidiano “La Repubblica” comparve un articolo dal titolo “De Mauro venne ucciso perché sapeva del golpe”[5]. Secondo questa ipotesi De Mauro fu rapito e ucciso per evitare di rivelare ciò che sapeva sul golpe di Junio Valerio Borghese, con la complicità di Cosa Nostra, della notte dell’8 dicembre del 1970. A rivelarlo furono due collaboratori di giustizia: Francesco Di Carlo e Gaspare Mutolo.

De Mauro veniva guardato con sospetto dagli ambienti della destra, non solo per il suo inserimento nel giornale “L’Ora” e quindi il suo avvicinamento all’ambiente comunista, ma anche per il suo passato pieno di dubbi; era visto quasi come un traditore.

Secondo il pentito Francesco Di Carlo la morte di De Mauro era legata ad uno scoop al quale De Mauro stava lavorando, riguardante il colpo di Stato che Junio Valerio Borghese aveva tentato insieme a Cosa Nostra.

Inoltre, sempre secondo Di Carlo, De Mauro venne rapito e portato in una masseria a Santa Maria del Gesù; qui fu torturato, interrogato e strangolato; infine il corpo venne gettato nella foce dell’Oreto.

Di Carlo aggiunse altri particolari: la sera del rapimento era presente anche Bernardo Provenzano. E ancora, De Mauro non fu propriamente “rapito”, poiché quella sera non ci fu bisogno di nessuna intimidazione, perché conosceva una delle persone che lo aspettarono sotto la sua abitazione: Emanuele D’Agostino, (mafioso di Santa Maria del Gesù), il quale gli aveva promesso dettagli importanti per il suo scoop.

Il terzo, infine, era Stefano Giaconia.

Quando un po’ di tempo prima D’Agostino scoprì che De Mauro sapeva del golpe Borghese, mise al corrente il boss mafioso Stefano Bontate, suo capo. Quest’ultimo comunicò la notizia agli altri boss della Commissione e, insieme ad alcune forze dello Stato, decisero che De Mauro sapeva “troppo” e dunque andava eliminato[6].

Processo

Primo grado

Il processo sul caso De Mauro ebbe inizio nel 2006, e vide come unico imputato Totò Riina.

Tuttavia, nel 2011, la sentenza di primo grado assolse quest’ultimo[7].

Per la sentenza, De Mauro fu assassinato perché aveva scoperto qualcosa di importante sull’omicidio di Enrico Mattei.

Il 28 agosto 2013 Totò Riina, intercettato nel carcere di Milano, parlò dell’omicidio di Mauro De Mauro. Per lui il mandante dell’omicidio fu Stefano Bontate, il principe di Villagrazia che proprio Riina fece uccidere nel 1981[8].

Appello

La sentenza di primo grado venne confermata in appello il 27 gennaio 2014[9].

Cassazione

Il 4 giugno 2015 la Corte di Assise di Palermo assolse ancora una volta Totò Riina dall’accusa di essere il mandante del sequestro e dell’omicidio di De Mauro.

I giudici ritennero poco attendibile l’ipotesi insinuata dai due collaboratori di giustizia (quella sul colpo di Stato)[10].

Ad oggi, quello di Mauro De Mauro, resta un caso irrisolto.

Il cadavere non fu mai ritrovato.

Mauro De Mauro viene ricordato come il primo giornalista fatto sparire dalla mafia.

In ricordo di Mauro De Mauro

  • Il 14 maggio 2013 vennero piantati tre alberi, nel Giardino della Memoria di Palermo, per ricordare tre vittime della mafia: il giornalista Mauro De Mauro, il medico legale Paolo Giaccone, e il magistrato Rosario Livatino[11].
  • Il 20 dicembre 2014 venne posta una lapide sul luogo del rapimento di Mauro De Mauro, in viale delle Magnolie, con la seguente scritta: «In questo luogo la sera del 16 settembre 1970 vili mani mafiose strapparono all'affetto dei suoi familiari il giornalista Mauro De Mauro. A ricordo della sua tenacia e del suo coraggio i cronisti e la municipalità posero»[12].
  • Il 16 settembre 2016 l’Unione Nazionale cronisti italiani organizzò una manifestazione in viale delle Magnolie (dove pochi anni prima era stata inaugurata una targa in nome di De Mauro), a distanza di 46 anni dalla scomparsa di Mauro De Mauro[13].

Per saperne di più

Libri

  • Fulvio Abbate, Il rosa e il nero. Palermo trent’anni dopo Mauro De Mauro, Zona, 2002
  • Massimiliano Griner, Nell’ingranaggio. La scomparsa di Mauro De Mauro, Vallecchi, 2003
  • Camillo Arcuri, Colpo di Stato. Storia vera di una inchiesta censurata. Il racconto del golpe Borghese, il caso Mattei e la morte di De Mauro, BUR, 2004
  • Arcangelo Badolati, ‘Ndrangheta eversiva. La scomparsa di Mauro De Mauro e la strage di Gioia Tauro, Klipper, 2007
  • Leone Zingales, Mauro De Mauro. Storia di una misteriosa scomparsa. Fu solo mafia?, Nuova IPSA, 2008
  • Giuseppe Lo Bianco, Sandra Rizza, Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Un’unica pista all’origine delle stragi di Stato, Chiarelettere, 2009
  • Francesco Viviano, Mauro De Mauro. La verità scomoda, Aliberti, 2009
  • Giuseppe Pipitone, 'Il caso De Mauro. Così scompare un giornalista: un mistero lungo 41 anni, Eir, 2012
  • Franco Nicastro, Vincenzo Vasile, Mauro De Mauro. Il grande depistaggio, XL Edizioni, 2013

Video

  • Il caso Mattei, di Francesco Rosi, 1972, Film
  • Mauro De Mauro, per il ciclo “Blu Notte”, Rai3, 2005, Documentario[14]
  • Mauro De Mauro – un mistero irrisolto, RaiStoria, 2015, Documentario[15]
  • Il caso De mauro. Sparire a Palermo, Rai, Documentario [16]

Note

  1. Il tempo e la storia, Mauro De Mauro: un mistero irrisolto, Raistoria.it
  2. Il tempo e la storia, Mauro De Mauro: un mistero irrisolto, Raistoria.it
  3. Il tempo e la storia, Mauro De Mauro: un mistero irrisolto, Raistoria.it
  4. Dario Fidora, Mauro De Mauro, il giornalista scomparso mentre indagava sull’uccisione di Enrico Mattei, Il Gazzettino di Sicilia, 6 settembre 2017
  5. Attilio Bolzoni e Francesco Viviano, De Mauro venne ucciso perché sapeva del golpe, La Repubblica, 26 gennaio 2001
  6. Attilio Bolzoni e Francesco Viviano, De Mauro venne ucciso perché sapeva del golpe, La Repubblica, 26 gennaio 2001
  7. Omicidio De Mauro: assolto Totò Riina. La figlia: "Una vergogna di 41 anni", Il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2011
  8. Giuseppe Pipitone, Omicidio De Mauro, Riina: "Solo Bontate conosceva il luogo dove venne sepolto", Il Fatto Quotidiano, 16 settembre 2014
  9. Omicidio De Mauro, il boss Totò Riina assolto anche in appello, Il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2014
  10. Mafia: processo De Mauro; Cassazione, assolto Riina, La Repubblica, 4 giugno 2015
  11. Tre alberi per ricordare De Mauro, Giaccone e Livatino, LiveSicilia.it, 12 maggio 2013
  12. Una lapide in ricordo di Mauro De Mauro «La mafia è ancora forte in Sicilia», Meridionews.it, 20 dicembre 2014
  13. In memoria di Mauro De Mauro, sequestrato dalla mafia il 16 settembre 1970, AssostampaSicilia,it, 16 settembre 2016
  14. Mauro De Mauro
  15. Mauro De Mauro: un mistero irrisolto
  16. Il caso De Mauro. Sparire a Palermo

Bibliografia

  • Archivio Il Gazzettino di Sicilia
  • Archivio La Repubblica
  • Archivio Il Fatto Quotidiano
  • Archivio MeridioNews.it
  • Archivio LiveSicilia.it
  • Raiplay.it
  • Raistoria.rai.it