Locale ('ndrangheta)

Da WikiMafia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


Più 'ndrine su uno stesso territorio formano "La Locale", una struttura di coordinamento che necessita però di almeno 49 affiliati per essere costituita. L'apertura, la chiusura e la sospensione di una Locale viene decisa dalla Locale di San Luca, detta per questo "Mamma".

Le principali cariche all'interno della Locale

La locale è formata secondo lo schema della cd. doppia compartimentazione: LA SOCIETÀ MINORE e LA SOCIETÀ MAGGIORE. Non in tutte le locali si riesce a costituire la Società Maggiore: quando avviene, spesso gli 'ndranghetisti parlano di SOCIETÀ, per differenziare la locale da quelle formate solo dalla Società Minore[1].

Ogni Locale è diretta da una COPIATA, un triumvirato costituito da:

  • CAPO BASTONE (o Capo Locale): è il responsabile della locale, per cui decide, autonomamente, le modalità operative finalizzate al conseguimento dell’illecito fine sociale; indice le riunioni della locale, decide su affiliazioni e promozioni, dirime i contrasti tra affiliati della locale e, cosa più importante, dirige l’attività criminale sul territorio di sua competenza.
  • CONTABILE: è la persona deputata alla gestione dei proventi dell’attività illecita e provvede al sostegno economico delle famiglie degli affiliati che ne abbiano bisogno (soggetti in carcere), attingendo dalla cassa comune, la c.d. "baciletta" (o bacinella).
  • CRIMINE: è il responsabile della pianificazione e dell'esecuzione delle attività criminali.[2]

Il MASTRO DI GIORNATA è il portavoce del "Capo Locale": dà disposizioni agli affiliati, informa delle "novità" dalla "Società Maggiore" alla "Società Minore" e tiene al corrente il "Capo Bastone" delle varie “attività” della locale, mettendolo al corrente di eventuali problematiche.

Tra le altre cariche, vi è anche quella di "SORELLA D'OMERTÁ", affidata a una donna, che ha il compito di dare assistenza ai latitanti.

Le "Doti" tra Società Minore e Società Maggiore e i Santi Protettori

Sulla doppia compartimentazione della Locale sono strutturati i gradi all'interno della 'ndrangheta: ad ogni "dote" o "fiore" è associato un ruolo e un santo protettore. Il Santo Protettore della 'ndrangheta è San Michele Arcangelo.

Coloro che non sono affiliati all'organizzazione sono suddivisi in tre categorie:

  • CONTRASTO: è chiunque non faccia parte dell'organizzazione. I contrasti sono «sfigati, fessi, gente senza palle che tira avanti con mille euro al mese, senza una dignità, una gioia»;
  • CONTRASTO ONORATO: è una persona con cui si può avere a che fare. Non è affiliato, ma potrebbe diventarlo. Secondo il pentito Rocco Varacalli, «È come avere il foglio rosa della patente»;
  • GIOVANE D'ONORE: è il titolo riconosciuto a tutti i figli maschi degli affiliati all'organizzazione.

Nella Società Minore, le doti sono:

  • PICCIOTTO: è la prima dote della ‘ndrangheta, che si può ottenere al compimento del 14° anno di età. Il soggetto deve essere privo di macchie d’onore, infamità e tragedie. Ha delle "sopra-doti", che sono: liscio, di sgarro, puntaiolo, di giornata. I suoi incarichi sono meramente esecutivi. I Picciotti sono protetti da Santa Liberata.
  • CAMORRISTA: se un picciotto è “degno e meritevole” può diventare camorrista. I giovani d’onore possono essere battezzati direttamente come camorristi saltando la prima dote di picciotto. Ha delle "sopra-doti", che sono: semplice o di società, di fibbia, formato e di sgarro. I camorristi sono protetti da Santa Nunzia.
  • SGARRISTA: è l'ultima dote della società minore. Prevede due "sopra-doti": di sangue e definitivo. Il santo protettore è Santa Elisabetta

Nella Società Maggiore invece abbiamo:

  • SANTA: è la prima dote della società maggiore. Il "santista" è sia massone che 'ndranghetista. Quando venne fondata, potevano farne parte solamente 33 affiliati. Il loro compito non è di azione, ma di pensiero e organizzazione; a guidarli gli esempi dei generali Alfonso La Marmora, stratega di battaglia, e Giuseppe Garibaldi, combattente per la libertà e la giustizia.
  • VANGELO: è la seconda dote della società maggiore e la ottengono solo personaggi eccelsi della 'ndrangheta, che prendono decisioni vitali. Sono guidati dall'esempio di Giuseppe Mazzini, promotore delle società segrete in generale; Camillo Benso di Cavour, somma mente di statista. A proteggere questi uomini, i Santissimi Pietro e Paolo.
  • QUARTINO e TREQUARTINO: dalle indagini è emersa l'esistenza di queste due doti riservate ad esponenti apicali dell'organizzazione, ma non sono ancora state trovate informazioni dettagliate al riguardo.
  • PADRINO (o Quintino): fino al 2010, era considerata la dote apicale che uno 'ndranghetista poteva raggiungere. È attribuita a un ristretto numero di 'ndranghetisti che godono di una serie di privilegi e altrettante responsabilità. Si distinguono per un tatuaggio con la stella a cinque punte.
  • ASSOCIAZIONE: è la dote concesso ai capi delle famiglie che si riuniscono in forma di Consiglio. A parte la testimonianza di Rocco Varacalli nell'Operazione Minotauro, ad oggi non vi sono altre informazioni al riguardo.

Bibliografia

  • DDA di Reggio Calabria, Decreto di Fermo di indiziato di delitto - Procedimento Penale n. 1389/2008 R.G.N.R. D.D.A. (Operazione Crimine), Tribunale di Reggio Calabria, 5 luglio 2010

Note

  1. Citato in DDA di Reggio Calabria, Decreto di Fermo di indiziato di delitto - Procedimento Penale n. 1389/2008 R.G.N.R. D.D.A. (Operazione Crimine), Tribunale di Reggio Calabria, 5 luglio 2010, Volume I, p.145
  2. Ibidem, p.449