Yakuza: differenze tra le versioni
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La '''Yakuza''' è un'organizzazione criminale giapponese, le cui origini risalgono al XVII secolo. In Occidente è anche nota come "mafia giapponese", per alcuni tratti che la accomunano al fenomeno mafioso tradizionale, benché, a differenza delle organizzazioni mafiose propriamente dette, abbia un riconoscimento legale nella Costituzione giapponese, quindi operi alla luce del sole. Proprio per la sua natura legalizzata, regolata dal diritto amministrativo, la Yakuza non ha la medesima proiezione internazionale delle altre organizzazioni criminali. | |||
== Origini del nome == | |||
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La parola Yakuza ha un alto valore simbolico e affonda le sue origini nel mito dell'organizzazione. La parola è la fusione di tre numeri: ''Ya'' (8), ''Ku'' (9) e ''Za'' (3). L'insolita sequenza di numeri fa riferimento alla versione giapponese del Black Jack, l’''Oicho-kabu'', dove le carte sono 19 invece che 21. La somma dei tre numeri è '''20''', una carta che non esiste, quindi senza valore nel gioco: allo stesso modo la Yakuza, condividendo un tratto comune a tutte le organizzazioni criminali, soprattutto quelle mafiose, sin dal nome fa riferimento agli emarginati e ai più deboli, che sostiene di voler difendere. | |||
== Storia ed Evoluzione == | |||
=== Le origini === | |||
La Yakuza affonda le proprie radici storiche nel banditismo giapponese del XVII secolo, quando gruppi di samurai, rimasti disoccupati ('''ronin''', senza padrone) a seguito dell'unificazione del Giappone e del lungo periodo di pace dopo l'era ''Tokugawa'', cominciarono a terrorizzare villaggi e città rurali con razzie e saccheggi. Questi samurai erano noti come '''kabuki-mono'''. L'attuale Yakuza ha costruito attorno alle proprie origini un'aura di mito, plasmata sulla leggenda dei '''machi-yakko''' (servi della città), guerrieri che si organizzarono per difendere i centri urbani dai ''kabuki-mono''. | |||
Tuttavia, la Yakuza nacque più tardi e i suoi membri erano in realtà prevalentemente '''giocatori d'azzardo''' (''bakuto'') e '''venditori ambulanti''' (''tekiya''), accomunati dalla medesima estrazione sociale bassa. | |||
== Struttura == | |||
=== Il rito di affiliazione === | |||
== Economia e Attività Criminali == | |||
La Yakuza gestisce una molteplicità di traffici illeciti: estorsioni, gioco d’azzardo, prostituzione, contrabbando, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga, manipolazioni di Borsa, turismo sessuale, tratta di esseri umani, pornografia, commercio di armi. L'80% delle attività della Yakuza è illegale. Il restante 20% riguarda investimenti nei trasporti, nell'edilizia, nel patrimonio immobiliare, nell'erogazione di prestiti, nel commercio, oltreché in associazioni filantropiche e religiose. | |||
== Bibliografia == | |||
* Massimiliano Aceti, ''Yakuza - la mafia giapponese tra mito e violenza'', East Journal, 2012 | |||
* Aldo Musci, ''Tutte le Mafie del Mondo'', Nuovi Equilibri, Viterbo, 2011 | |||
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Versione delle 18:55, 22 ott 2015
La Yakuza è un'organizzazione criminale giapponese, le cui origini risalgono al XVII secolo. In Occidente è anche nota come "mafia giapponese", per alcuni tratti che la accomunano al fenomeno mafioso tradizionale, benché, a differenza delle organizzazioni mafiose propriamente dette, abbia un riconoscimento legale nella Costituzione giapponese, quindi operi alla luce del sole. Proprio per la sua natura legalizzata, regolata dal diritto amministrativo, la Yakuza non ha la medesima proiezione internazionale delle altre organizzazioni criminali.
Origini del nome

La parola Yakuza ha un alto valore simbolico e affonda le sue origini nel mito dell'organizzazione. La parola è la fusione di tre numeri: Ya (8), Ku (9) e Za (3). L'insolita sequenza di numeri fa riferimento alla versione giapponese del Black Jack, l’Oicho-kabu, dove le carte sono 19 invece che 21. La somma dei tre numeri è 20, una carta che non esiste, quindi senza valore nel gioco: allo stesso modo la Yakuza, condividendo un tratto comune a tutte le organizzazioni criminali, soprattutto quelle mafiose, sin dal nome fa riferimento agli emarginati e ai più deboli, che sostiene di voler difendere.
Storia ed Evoluzione
Le origini
La Yakuza affonda le proprie radici storiche nel banditismo giapponese del XVII secolo, quando gruppi di samurai, rimasti disoccupati (ronin, senza padrone) a seguito dell'unificazione del Giappone e del lungo periodo di pace dopo l'era Tokugawa, cominciarono a terrorizzare villaggi e città rurali con razzie e saccheggi. Questi samurai erano noti come kabuki-mono. L'attuale Yakuza ha costruito attorno alle proprie origini un'aura di mito, plasmata sulla leggenda dei machi-yakko (servi della città), guerrieri che si organizzarono per difendere i centri urbani dai kabuki-mono.
Tuttavia, la Yakuza nacque più tardi e i suoi membri erano in realtà prevalentemente giocatori d'azzardo (bakuto) e venditori ambulanti (tekiya), accomunati dalla medesima estrazione sociale bassa.
Struttura
Il rito di affiliazione
Economia e Attività Criminali
La Yakuza gestisce una molteplicità di traffici illeciti: estorsioni, gioco d’azzardo, prostituzione, contrabbando, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga, manipolazioni di Borsa, turismo sessuale, tratta di esseri umani, pornografia, commercio di armi. L'80% delle attività della Yakuza è illegale. Il restante 20% riguarda investimenti nei trasporti, nell'edilizia, nel patrimonio immobiliare, nell'erogazione di prestiti, nel commercio, oltreché in associazioni filantropiche e religiose.
Bibliografia
- Massimiliano Aceti, Yakuza - la mafia giapponese tra mito e violenza, East Journal, 2012
- Aldo Musci, Tutte le Mafie del Mondo, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2011