Il giorno della civetta (film): differenze tra le versioni
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* '''Nastri d'Argento 1968''' | * '''Nastri d'Argento 1968''': Nomination per la miglior sceneggiatura a Damiano Damiani e Ugo Pirro | ||
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Versione delle 02:44, 1 dic 2013
Damiano Damiani
IL GIORNO DELLA CIVETTA Anno: 1968 Durata: 107 min Colore: colore Audio: sonoro Genere: drammatico Regia: Damiano Damiani Soggetto: Leonardo Sciascia Sceneggiatura: Damiano Damiani, Ugo Pirro Produttore: Luigi Carpentieri, Ermanno Donati Distribuzione (Italia): Medusa Film Fotografia: Montaggio: Musiche: Giovanni Fusco Scenografia: |
Trama
Basato sull'omonimo libro di Leonardo Sciascia, il film è ambientato nella Sicilia del 1961. L'ufficiale dei Carabinieri Bellodi, parmense ed ex partigiano, in servizio in un piccolo paese, si trova ad indagare sull'omicidio di Salvatore Colasberna, un impresario edile, ucciso per essersi rifiutato di lasciare un appalto ad una ditta protetta della mafia. L'omicidio è avvenuto nelle vicinanze dell'abitazione dove vivono Rosa Nicolosi, il marito e la loro figlioletta. Nella stessa mattina scompare anche il marito di Rosa Nicolosi. Il capitano Bellodi riesce a strappare a Rosa che il marito le ha detto prima di sparire di aver incontrato lungo la strada, in cui ha avuto luogo l'omicidio "Zecchinetta" (il soprannome deriva dalla passione per l'omonimo gioco), un suo conoscente già pregiudicato, il cui nome viene confermato dal confidente di polizia "Parrinieddu". Nel frattempo il boss del paese, Don Mariano Arena, organizza una manovra per far passare l'omicidio Colasberna come dovuto a motivi passionali: praticamente sarebbe stato Nicolosi ad uccidere l'impresario in quanto amante della moglie e poi si sarebbe dato alla latitanza. Il capitano non crede alla pista passionale e cerca di trovare il corpo del Nicolosi, che ritiene essere stato ucciso in quanto testimone «scomodo»; riuscirà a trovare un corpo ma sarà quello di "Parrinieddu", ucciso perché ritenuto ormai compromesso. L'inchiesta andrà avanti arrivando anche all'arresto di Don Mariano ma alla fine, grazie agli agganci politici di quest'ultimo, i mafiosi torneranno liberi e Bellodi verrà trasferito.
Premi
- David di Donatello 1968
- Miglior produzione a Ermanno Donati e Luigi Carpentieri
- Migliore Attrice a Claudia Cardinale
- Miglior Attore a Franco Nero
- Targa d'Oro a Damiano Damiani
- Nastri d'Argento 1968
- Miglior produzione a Luigi Carpentieri ed Ermanno Donati
Nomination
- Festival di Berlino 1968: Nomination all'Orso d'oro per il miglior regista
- Nastri d'Argento 1968: Nomination per la miglior sceneggiatura a Damiano Damiani e Ugo Pirro