Strage di Casteltermini: differenze tra le versioni
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Le indagini, condotte dai Carabinieri, dimostrarono che a compiere l'attentato fu la mafia attiva nella Valle dei Platani, per stroncare sul nascere la formazione delle cooperative che avrebbero messo fine al regno dei campieri nelle campagne. I responsabili, ciononostante, non furono mai individuati e la strage rimase impunita. | Le indagini, condotte dai Carabinieri, dimostrarono che a compiere l'attentato fu la mafia attiva nella Valle dei Platani, per stroncare sul nascere la formazione delle cooperative che avrebbero messo fine al regno dei campieri nelle campagne. I responsabili, ciononostante, non furono mai individuati e la strage rimase impunita. | ||
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Versione delle 10:37, 26 ott 2023
La Strage di Casteltermini fu un attentato mafioso avvenuto il 26 dicembre 1920, ai danni della sezione socialista della città, in cui persero la vita cinque persone, di cui tre successivamente al giorno della strage.
La Strage
Il giorno di Santo Stefano del 1920 quattro persone incappucciate (mai identificate) lanciarono una bomba all'interno della sezione socialista di Casteltermini, che all'epoca si trovava in via Nazario Sauro, dove era in corso una riunione. L'esplosione dell'ordigno uccise il prof. Giuseppe Zaffuto, segretario della sezione, e il contadino Carmelo Minardi.
Tra i numerosi feriti, persero la vita nei giorni e nelle settimane successive Salvatore Varsalona (27 dicembre), Calogero Faldetta (31 dicembre) e Gaetano Circo (4 febbraio 1921).
Le indagini, condotte dai Carabinieri, dimostrarono che a compiere l'attentato fu la mafia attiva nella Valle dei Platani, per stroncare sul nascere la formazione delle cooperative che avrebbero messo fine al regno dei campieri nelle campagne. I responsabili, ciononostante, non furono mai individuati e la strage rimase impunita.