Pietro Sanua: differenze tra le versioni

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'''Pietro Sanua''' (Lavello, [[1948]] - Corsico, [[4 febbraio]] [[1995]]) è stato un fruttivendolo, Presidente Provinciale milanese dell'Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (ANVA) e fondatore dell'associazione "Sos impresa". È stato ucciso in un agguato mafioso, il cui movente e mandanti restano ancora ignoti.
'''Pietro Sanua''' (Lavello, [[13 giugno]] [[1948]] - Corsico, [[4 febbraio]] [[1995]]) è stato un fruttivendolo, Presidente Provinciale milanese dell'Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (ANVA) e fondatore dell'associazione "Sos impresa" a Milano. È stato ucciso in un agguato mafioso, il cui movente e mandanti restano ancora ignoti.
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[[File:Pietro Sanua.png|300px|thumb|right|Pietro Sanua]]
 


== Biografia ==
== Biografia ==
Originario della provincia di Potenza e residente a Cisliano, in provincia di Milano, Pietro Sanua incominciò giovanissimo il mestiere di fruttivendolo ambulante. Trasferitosi in provincia di Milano, si guadagnò subito la fama in ambito personale, professionale e sindacale per la sua onestà e correttezza: in qualità di presidente della provincia di Milano dell’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (affiliata a Confesercenti), si occupava dei principali problemi dei mercati della provincia (dai sorteggi dei fiori per le fiere alle postazioni davanti ai cimiteri), gestendo regole e graduatorie per il posizionamento dei venditori. Un campo dominato dalla criminalità organizzata, soprattutto per quanto riguardava l'Ortomercato di Milano e i mercati delle città di Corsico, Buccinasco, roccaforti della [['Ndrangheta|'ndrangheta]].
Originario di Lavello, in provincia di Potenza, lasciò la casa natia ad appena tredici anni per andare a Milano da solo, ospite di una zia, in cerca di lavoro. Lavorò per alcuni anni come panettiere, poi in un supermercato, mentre nei fine settimana aiutava un ortolano nei mercati. A 23 anni acquistò una bancarella, affittò la licenza da ambulante e cominciò a girare i mercati vendendo la sua frutta.
 
=== L'attività sindacale ===
Residente a Cisliano, in provincia di Milano, fu fiduciario dei mercati di Buccinasco, Corsico e Quarto Oggiaro, per i quali assegnava le posizioni ai venditori secondo le disposizioni delle graduatorie e dei regolamenti e verificava che le posizioni assegnate venissero rispettate. Si guadagnò subito la fama in ambito personale, professionale e sindacale per la sua onestà e correttezza: prima in qualità di segretario, poi come presidente provinciale di Milano dell'Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (affiliata a Confesercenti); si occupò dei principali problemi dei mercati della provincia (dai sorteggi dei fiori per le fiere alle postazioni davanti ai cimiteri), gestendo regole e graduatorie per il posizionamento dei venditori; un campo dominato dalla criminalità organizzata, soprattutto per quanto riguardava l'Ortomercato di Milano e i mercati delle città di Corsico, Buccinasco, roccaforti della [['Ndrangheta|'ndrangheta]].
 
Nella sua veste di sindacalista, entrò nella Commissione comunale del ''Settore Commercio e Artigianato per la disciplina del commercio ambulante'', facendo domande e pretendendo risposte. Chiese che per le feste in cui si vendevano fiori fosse potenziata la presenza della Vigilaza Urbana per controllare l'abusivismo. Propose di ridurre la metratura dell'occupazione dello spazio di ogni banco nella ''fiera di Sant'Antonio'', per consentire a più ambulanti di lavorare. Si batté per contenere i prezzi di vendita dei fiori, per consentire a tutti di poter commemorare i propri defunti.
 
=== SOS Impresa ===
Prima delle inchieste, denunciò il giro di tangenti e il racket dei fiori intorno all'Ortomercato di Milano e non solo: seguì i passi di [[SOS Impresa]], associazione nata nel 1991 a Palermo all'indomani dell'omicidio di [[Libero Grassi]], e caldeggiò la nascita di una realtà territoriale simile anche a Milano nel 1994.
 
Grazie alle testimonianze raccolte da alcuni ambulanti denunciò il ''racket dei fiori'' coinvolgendo funzionari del Comune, Polizia Annonaria, associazioni di categoria e grossisti. Nella Relazione conclusiva del Comitato Smuraglia del 1992 esponenti di Confesercenti affermarono che potevano verificarsi estorsioni anche all'interno dell'Amministrazione Comunale<ref>Smuraglia C., Relazione conclusiva del primo Comitato di iniziativa e di vigilanza sulla correttezza degli atti amministrativi e sui fenomeni di infiltrazione di stampo mafioso, 14 luglio 1992</ref>, denunce e interrogativi ripresi anche dalla Relazione del Comitato Dalla Chiesa istituito nel maggio 1995.<ref>Dalla Chiesa N., Relazione conclusiva della Commissione comunale  di inchiesta sulla corruzione nel commercio, maggio 1995</ref>


Nella sua veste di sindacalista, era entrato nella Commissione comunale sul commercio ambulante. Prima delle inchieste, aveva denunciato il giro di tangenti e il racket dei fiori intorno all'Ortomercato di Milano e non solo. Oggetto di pressioni e minacce, continuò comunque a denunciare nelle sedi opportune le storture del sistema.
Oggetto di pressioni e minacce, continuò comunque a denunciare nelle sedi opportune le storture del sistema.
[[File:Relazione.jpg|300px|thumb|left|La copertina della Relazione Conclusiva del Comitato Smuraglia]]


=== L'omicidio ===
=== L'omicidio ===
Il 4 febbraio 1995, alle prime luci dell'alba, verso le 5:30, Sanua salì sul suo furgone per dirigersi a Corsico, insieme a suo figlio Lorenzo, di 21 anni, per allestire la bancarella del sabato. A poche centinaia di metri dal mercato, padre e figlio notarono un auto, una Fiat Punto marrone targata Genova, che fece inversione a U a 500 metri davanti a loro. Sanua commentò col figlio: "''Guarda quel pirla che manovra che fa in una strada così...''". Complice il buio, nemmeno il figlio si accorse della dinamica dell'incidente: sentì solo uno sparo e il padre che gli cadde tra le braccia, mentre il furgone andò a sbattere contro un'altra auto. Trasportato d'urgenza in ospedale, morì dopo il ricovero.
Il '''4 febbraio 1995''', alle prime luci dell'alba, verso le 5:30, Sanua salì sul suo furgone per dirigersi a Corsico, insieme a suo figlio Lorenzo, di 21 anni, per allestire la bancarella del sabato. A poche centinaia di metri dal mercato, padre e figlio notarono un auto, una Fiat Punto marrone targata Genova, che fece inversione a U a 500 metri davanti a loro. Sanua commentò col figlio: "''Guarda quel pirla che manovra che fa in una strada così...''". Complice il buio, nemmeno il figlio si accorse della dinamica dell'incidente: sentì solo uno sparo e il padre che gli cadde tra le braccia, mentre il furgone andò a sbattere contro un'altra auto. Trasportato d'urgenza in ospedale, morì dopo il ricovero.
 
== Le indagini ==
Ad aprile venne alla luce una diffusa rete di compiacenze e malaffare che che coinvolse larghi settori della ''Ripartizione Commercio'' e della ''Polizia Annonaria'' del Comune di Milano. Il procedimento per l'omicidio venne archiviato pochi mesi dopo, il 7 agosto 1995, su richiesta del Pubblico Ministero in quanto: "''nonostante le indagini esperite, condotte con l'acquisizione di sommarie informazioni testimoniali, intercettazioni telefoniche e individuazioni di più possibili moventi del gesto omicidario collegate alle mansioni svolte dalla persona offesa nell'ambito del commercio ambulante, non sono emersi elementi utili per l'identificazione dei responsabili o comunque per l'ulteriore prosecuzione nelle indagini preliminari.''"
 
Le due ipotesi sulla sua morte sono due: un diverbio, avvenuto poco tempo prima dell'omicidio, con il marito di una Morabito della 'ndrina di Oppido Mamertina; le sue denunce sulle graduatorie non rispettate in provincia di Milano fuori dai cimiteri. Attualmente nessuna ipotesi ha trovato alcun riscontro processuale l'omicidio è tutt'ora senza movente e senza mandanti.


== Le indagini e il processo ==  
== Memoria ==
Sei giorni dopo l'omicidio, la Procura dispose l'archiviazione del caso, dopo aver seguito una pista passionale senza riscontri. Fino al 2010, quando il nome di Sanua viene inserito nell'elenco delle vittime di mafia da Libera, il sindacalista non fu considerato una vittima di mafia.  
Dal 21 marzo 2010 Pietro Sanua è stato ufficialmente riconosciuto vittima di mafia in occasione della [[Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle Vittime della Mafie]].


Le due ipotesi sulla sua morte sono due: un diverbio, avvenuto poco tempo prima dell’omicidio, con [[Salvatore Morabito]], boss della 'ndrangheta di Africo che regnava a Buccinasco; le sue denunce sulle graduatorie non rispettate in provincia di Milano fuori dai cimiteri. Attualmente nessuna ipotesi ha trovato alcun riscontro processuale.
== Note ==
<references></references>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* Sanua L., Montani E., ''Ricordati di Pietro... Storia di un ambulante sindacalista onesto'', in "I Pizzini della Legalità" Antiracket e usura, Anno 1 Numero 2, Sos Impresa - Rete per la legalità
* [http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/05/Corsico_esecuzione_all_alba_co_0_9502058176.shtml Corsico, esecuzione all'alba, Archivio Corriere della Sera, 5 febbraio 1995]
* [http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/05/Corsico_esecuzione_all_alba_co_0_9502058176.shtml Corsico, esecuzione all'alba, Archivio Corriere della Sera, 5 febbraio 1995]
* [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/20/mio-padre-ucciso-dai-boss-dei-fiori.html Mio padre ucciso dai boss dei fiori, Archivio La Repubblica, 20 marzo 2010]
* [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/20/mio-padre-ucciso-dai-boss-dei-fiori.html Mio padre ucciso dai boss dei fiori, Archivio La Repubblica, 20 marzo 2010]
* [https://dipersona.wordpress.com/2011/12/29/pietro-sanua-storia-di-un-uomo-semplice/ Pietro Sanua, storia di un uomo semplice, Blog DiPersona, 29 dicembre 2011]
* [https://dipersona.wordpress.com/2011/12/29/pietro-sanua-storia-di-un-uomo-semplice/ Pietro Sanua, storia di un uomo semplice, Blog DiPersona, 29 dicembre 2011]


[[Categoria:Sindacalisti]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]]
 
[[Categoria:Sindacalisti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 13 giugno]] [[Categoria:Nati nel 1948]] [[Categoria:Morti il 4 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1995]]

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Pietro Sanua (Lavello, 13 giugno 1948 - Corsico, 4 febbraio 1995) è stato un fruttivendolo, Presidente Provinciale milanese dell'Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (ANVA) e fondatore dell'associazione "Sos impresa" a Milano. È stato ucciso in un agguato mafioso, il cui movente e mandanti restano ancora ignoti.

Pietro Sanua


Biografia

Originario di Lavello, in provincia di Potenza, lasciò la casa natia ad appena tredici anni per andare a Milano da solo, ospite di una zia, in cerca di lavoro. Lavorò per alcuni anni come panettiere, poi in un supermercato, mentre nei fine settimana aiutava un ortolano nei mercati. A 23 anni acquistò una bancarella, affittò la licenza da ambulante e cominciò a girare i mercati vendendo la sua frutta.

L'attività sindacale

Residente a Cisliano, in provincia di Milano, fu fiduciario dei mercati di Buccinasco, Corsico e Quarto Oggiaro, per i quali assegnava le posizioni ai venditori secondo le disposizioni delle graduatorie e dei regolamenti e verificava che le posizioni assegnate venissero rispettate. Si guadagnò subito la fama in ambito personale, professionale e sindacale per la sua onestà e correttezza: prima in qualità di segretario, poi come presidente provinciale di Milano dell'Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (affiliata a Confesercenti); si occupò dei principali problemi dei mercati della provincia (dai sorteggi dei fiori per le fiere alle postazioni davanti ai cimiteri), gestendo regole e graduatorie per il posizionamento dei venditori; un campo dominato dalla criminalità organizzata, soprattutto per quanto riguardava l'Ortomercato di Milano e i mercati delle città di Corsico, Buccinasco, roccaforti della 'ndrangheta.

Nella sua veste di sindacalista, entrò nella Commissione comunale del Settore Commercio e Artigianato per la disciplina del commercio ambulante, facendo domande e pretendendo risposte. Chiese che per le feste in cui si vendevano fiori fosse potenziata la presenza della Vigilaza Urbana per controllare l'abusivismo. Propose di ridurre la metratura dell'occupazione dello spazio di ogni banco nella fiera di Sant'Antonio, per consentire a più ambulanti di lavorare. Si batté per contenere i prezzi di vendita dei fiori, per consentire a tutti di poter commemorare i propri defunti.

SOS Impresa

Prima delle inchieste, denunciò il giro di tangenti e il racket dei fiori intorno all'Ortomercato di Milano e non solo: seguì i passi di SOS Impresa, associazione nata nel 1991 a Palermo all'indomani dell'omicidio di Libero Grassi, e caldeggiò la nascita di una realtà territoriale simile anche a Milano nel 1994.

Grazie alle testimonianze raccolte da alcuni ambulanti denunciò il racket dei fiori coinvolgendo funzionari del Comune, Polizia Annonaria, associazioni di categoria e grossisti. Nella Relazione conclusiva del Comitato Smuraglia del 1992 esponenti di Confesercenti affermarono che potevano verificarsi estorsioni anche all'interno dell'Amministrazione Comunale[1], denunce e interrogativi ripresi anche dalla Relazione del Comitato Dalla Chiesa istituito nel maggio 1995.[2]

Oggetto di pressioni e minacce, continuò comunque a denunciare nelle sedi opportune le storture del sistema.

La copertina della Relazione Conclusiva del Comitato Smuraglia

L'omicidio

Il 4 febbraio 1995, alle prime luci dell'alba, verso le 5:30, Sanua salì sul suo furgone per dirigersi a Corsico, insieme a suo figlio Lorenzo, di 21 anni, per allestire la bancarella del sabato. A poche centinaia di metri dal mercato, padre e figlio notarono un auto, una Fiat Punto marrone targata Genova, che fece inversione a U a 500 metri davanti a loro. Sanua commentò col figlio: "Guarda quel pirla che manovra che fa in una strada così...". Complice il buio, nemmeno il figlio si accorse della dinamica dell'incidente: sentì solo uno sparo e il padre che gli cadde tra le braccia, mentre il furgone andò a sbattere contro un'altra auto. Trasportato d'urgenza in ospedale, morì dopo il ricovero.

Le indagini

Ad aprile venne alla luce una diffusa rete di compiacenze e malaffare che che coinvolse larghi settori della Ripartizione Commercio e della Polizia Annonaria del Comune di Milano. Il procedimento per l'omicidio venne archiviato pochi mesi dopo, il 7 agosto 1995, su richiesta del Pubblico Ministero in quanto: "nonostante le indagini esperite, condotte con l'acquisizione di sommarie informazioni testimoniali, intercettazioni telefoniche e individuazioni di più possibili moventi del gesto omicidario collegate alle mansioni svolte dalla persona offesa nell'ambito del commercio ambulante, non sono emersi elementi utili per l'identificazione dei responsabili o comunque per l'ulteriore prosecuzione nelle indagini preliminari."

Le due ipotesi sulla sua morte sono due: un diverbio, avvenuto poco tempo prima dell'omicidio, con il marito di una Morabito della 'ndrina di Oppido Mamertina; le sue denunce sulle graduatorie non rispettate in provincia di Milano fuori dai cimiteri. Attualmente nessuna ipotesi ha trovato alcun riscontro processuale l'omicidio è tutt'ora senza movente e senza mandanti.

Memoria

Dal 21 marzo 2010 Pietro Sanua è stato ufficialmente riconosciuto vittima di mafia in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle Vittime della Mafie.

Note

  1. Smuraglia C., Relazione conclusiva del primo Comitato di iniziativa e di vigilanza sulla correttezza degli atti amministrativi e sui fenomeni di infiltrazione di stampo mafioso, 14 luglio 1992
  2. Dalla Chiesa N., Relazione conclusiva della Commissione comunale di inchiesta sulla corruzione nel commercio, maggio 1995

Bibliografia