Le mani sulla città (film): differenze tra le versioni
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Edoardo Nottola, consigliere comunale di destra e grande imprenditore immobiliare, ha intenzione di avviare un importante progetto edilizio in un nuovo quartiere di Napoli. Il sindaco, anch'egli di destra, ottiene a questo scopo dallo Stato un contributo di trecento miliardi di lire. Nel frattempo la Società Bellavista, diretta da Nottola, esegue dei lavori in un vicolo di un quartiere popolare del centro, via Sant'Andrea. Il cantiere provoca il crollo di un vecchio edificio ancora abitato, in seguito al quale rimangono ferite numerose persone. I consiglieri comunali di sinistra, stanchi della corruzione che regna nella gestione del Comune, esigono la costituzione di una commissione d'inchiesta che rappresenti tutti i partiti politici. I giornali dell'opposizione denunciano Nottola quale responsabile dell'incidente, ma quest'ultimo non si scoraggia, arrivando perfino a lamentarsi con Maglione, capofila della destra, perché l'operato della commissione d'inchiesta lo costringe a tenere bloccati i lavori in corso. Egli vorrebbe che il Comune dichiarasse pericolante l'intera zona, in modo da poter demolire tutti gli edifici della strada. Benché preoccupato per le imminenti elezioni comunali, Maglione accetta la proposta di Nottola grazie ai contributi finanziari che quest'ultimo assicura al suo partito. Ma, spaventato dallo scandalo in corso, chiede all'imprenditore di ritirare la propria candidatura alle future elezioni; Nottola rifiuta e chiede anzi di essere nominato assessore, in modo da poter controllare l'attribuzione delle gare di appalto in materia edilizia. Ma la sua richiesta viene respinta e Nottola convince alcuni consiglieri del suo partito a candidarsi insieme a lui nelle liste del centro. I risultati delle elezioni sanciscono la perdita della maggioranza da parte della destra a vantaggio del centro, il cui leader, Luigi De Angelis, viene eletto sindaco. Rimane il problema della nomina di Nottola all'incarico di assessore, cosa a cui la destra si oppone con decisione. Ma, in vista di futuri vantaggi economici, le due parti politiche concludono un accordo e Nottola raggiunge il proprio scopo. Il suo grande progetto immobiliare viene inaugurato in pompa magna, alla presenza di un ministro e di un cardinale. | |||
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Il film vinse il '''Leone d'Oro al Miglior Film''' al Festival di Venezia, nel 1963. | |||
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Versione attuale delle 13:04, 27 gen 2014
Francesco Rosi
LE MANI SULLA CITTÀ Anno: 1963 Durata: 105 min Colore: B/N Audio: sonoro Genere: drammatico Regia: Francesco Rosi Soggetto: Francesco Rosi, Raffaele La Capria Sceneggiatura: Enzo Forcella, Raffaele La Capria, Enzo Provenzale, Francesco Rosi Produttore: Lionello Santi per Galatea Film Distribuzione (Italia): Warner Bros. Fotografia: Gianni Di Venanzo Montaggio: Mario Serandrei Musiche: Piero Piccioni Scenografia: Angelo Canevari |
Trama
Edoardo Nottola, consigliere comunale di destra e grande imprenditore immobiliare, ha intenzione di avviare un importante progetto edilizio in un nuovo quartiere di Napoli. Il sindaco, anch'egli di destra, ottiene a questo scopo dallo Stato un contributo di trecento miliardi di lire. Nel frattempo la Società Bellavista, diretta da Nottola, esegue dei lavori in un vicolo di un quartiere popolare del centro, via Sant'Andrea. Il cantiere provoca il crollo di un vecchio edificio ancora abitato, in seguito al quale rimangono ferite numerose persone. I consiglieri comunali di sinistra, stanchi della corruzione che regna nella gestione del Comune, esigono la costituzione di una commissione d'inchiesta che rappresenti tutti i partiti politici. I giornali dell'opposizione denunciano Nottola quale responsabile dell'incidente, ma quest'ultimo non si scoraggia, arrivando perfino a lamentarsi con Maglione, capofila della destra, perché l'operato della commissione d'inchiesta lo costringe a tenere bloccati i lavori in corso. Egli vorrebbe che il Comune dichiarasse pericolante l'intera zona, in modo da poter demolire tutti gli edifici della strada. Benché preoccupato per le imminenti elezioni comunali, Maglione accetta la proposta di Nottola grazie ai contributi finanziari che quest'ultimo assicura al suo partito. Ma, spaventato dallo scandalo in corso, chiede all'imprenditore di ritirare la propria candidatura alle future elezioni; Nottola rifiuta e chiede anzi di essere nominato assessore, in modo da poter controllare l'attribuzione delle gare di appalto in materia edilizia. Ma la sua richiesta viene respinta e Nottola convince alcuni consiglieri del suo partito a candidarsi insieme a lui nelle liste del centro. I risultati delle elezioni sanciscono la perdita della maggioranza da parte della destra a vantaggio del centro, il cui leader, Luigi De Angelis, viene eletto sindaco. Rimane il problema della nomina di Nottola all'incarico di assessore, cosa a cui la destra si oppone con decisione. Ma, in vista di futuri vantaggi economici, le due parti politiche concludono un accordo e Nottola raggiunge il proprio scopo. Il suo grande progetto immobiliare viene inaugurato in pompa magna, alla presenza di un ministro e di un cardinale.
Premi
Il film vinse il Leone d'Oro al Miglior Film al Festival di Venezia, nel 1963.