Lea Garofalo: differenze tra le versioni

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A pochi giorni dalla scomparsa è il giudice per le indagini preliminari di Campobasso, Teresina Pepe, a dichiarare immediatamente i sospetti a carico di Cosco, disponendone insieme a Massimo Sabatino, l'ordine di custodia cautelare.
A pochi giorni dalla scomparsa è il giudice per le indagini preliminari di Campobasso, Teresina Pepe, a dichiarare immediatamente i sospetti a carico di Cosco, disponendone insieme a Massimo Sabatino, l'ordine di custodia cautelare.


«''È possibile affermare che Cosco avesse un interesse concreto sia a vendicarsi di quanto la Garofalo aveva già detto, sia ad evitare che potesse riferire altro
«''È possibile affermare che Cosco avesse un interesse concreto sia a vendicarsi di quanto la Garofalo aveva già detto, sia ad evitare che potesse riferire altro''».
 
Nel novembre del 2009 Carlo Cosco aveva attirato Lea Garofalo a Milano con la scusa di dover parlarle degli studi della figlia Denise.
Alcune telecamere inquadrarono madre e figlia nelle ore del pomeriggio lungo i viali che costeggiano il cimitero Monumentale: sono gli ultimi fotogrammi prima della scomparsa definitiva di Lea Garofalo.
 
Il piano per il rapimento era stato organizzato quattro giorni prima: il noleggio del furgone da un cinese in Paolo Sarpi, i cinquanta litri di acido, l'arma del delitto, il magazzino dove svolgere l'interrogatorio è l'appezzamento dove la donna è stata successivamente sciolta nell'acido.
 
Secondo l'accusa in queste circostanze Lea viene prelevata con la forza, condotta in un magazzino, interrogata e torturata per ore, quindi uccisa con un colpo di pistola e sciolta in cinquanta litri di acido.
 
La storia di Lea Garofalo è una storia straziante. La donna in una lettera mai spedita al Presidente della Repubblica, mostra di essere tragicamente consapevole del suo inevitabile destino:
 
  «''La cosa peggiore è che conosco già il destino che mi aspetta dopo essere stata colpita negli interessi materiali e affettivi arriverà la morte! Inaspettata, indegna e inesorabile e soprattutto senza alcuna soddisfazione (...) Ho bisogno di aiuto. Qualcuno ci aiuti''»<ref>Lettera di Lea Garofalo, pubblicata ne Il Quotidiano della Calabria, 03.12.2010</ref>
 
Desta ancora più sgomento il sapere che «''oggi una donna, Lea Garofalo può essere rapita in pieno centro e sciolta nell'acido, senza che la città si scuota''»<ref>Gianni Barbacetto, Davide Milosa, Le mani sulla città. I boss della 'ndrangheta vivono tra noi e controllano Milano, Chiarelettere, 2011, p.10</ref>
 
 
 
 
'''<big>Note</big>'''
 
<references>Lettera di Lea Garofalo, pubblicata ne Il Quotidiano della Calabria, 03.12.2010</references>
 
<references>Gianni Barbacetto, Davide Milosa, Le mani sulla città. I boss della 'ndrangheta vivono tra noi e controllano Milano, Chiarelettere, 2011, p.10</references>
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