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Un uomo dedito al lavoro, alla famiglia e alla vita politica del suo paese: questo fu Pompeo Panaro, marito di '''Silvana Di Blasi''' e padre di '''Paolo''' e '''Antonella'''. | Un uomo dedito al lavoro, alla famiglia e alla vita politica del suo paese: questo fu Pompeo Panaro, marito di '''Silvana Di Blasi''' e padre di '''Paolo''' e '''Antonella'''. | ||
Da commerciante Pompeo lavorò nel negozio di generi alimentari di famiglia, sempre disponibile e generoso nei riguardi dei clienti, soprattutto di quelli più bisognosi, disposto a fare credito e a non pretendere il denaro di fronte a difficoltà economiche; si occupò della gestione di diversi appalti per la distribuzione degli alimenti nelle mense locali con grande dedizione, al punto che nell'anno 1982 l’attività di famiglia arrivò a fatturare incredibilmente un miliardo di vecchie lire, un traguardo che festeggiò con tutti i suoi cari e il resto della città<ref>[http:// | Da commerciante Pompeo lavorò nel negozio di generi alimentari di famiglia, sempre disponibile e generoso nei riguardi dei clienti, soprattutto di quelli più bisognosi, disposto a fare credito e a non pretendere il denaro di fronte a difficoltà economiche; si occupò della gestione di diversi appalti per la distribuzione degli alimenti nelle mense locali con grande dedizione, al punto che nell'anno 1982 l’attività di famiglia arrivò a fatturare incredibilmente un miliardo di vecchie lire, un traguardo che festeggiò con tutti i suoi cari e il resto della città<ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/05/02/news/storia_di_pompeo_testimone_scomodo_sepolto_nel_cimitero_della_ndrangheta2222-57435740/ Storia di Pompeo, testimone scomodo sepolto nel cimitero della ‘ndrangheta”, Inchieste la Repubblica, 2 maggio 2013]</ref> | ||
===L’impegno politico=== | ===L’impegno politico=== | ||
“''[…] La mia iscrizione alla Dc aveva spezzato una tradizione quasi centenaria nella mia famiglia, proprio in un momento in cui questa tradizione poteva anche rendere dei frutti concreti. Questo dimostra, però, che la mia è stata una scelta assolutamente ideale, intimamente sentita e profondamente meditata, perché mi sento di essere sinceramente cristiano ed obiettivamente democratico. E non l’ho fatto nei momenti di maggiore bisogno, che pur tanti ne ho avuti, ma soltanto in un momento in cui, libero da pesanti pressioni materiali, potevo più liberamente guardare a valori ben più alti e tendere a fini essenzialmente superiori. Non ho tentato, neanche nei momenti di maggiore bisogno di arraffarmi un posticino qualsiasi, come per esempio quello di iscrivermi nella pur nobile famiglia degli impiegati comunali, con l’intrallazzo politico; come invece ha fatto e continua a fare qualche altro, riducendo il Comune di Paola ad una specie di succursale famigliare […]''”. Uomo di grandi principi democratici e cristiani, si avvicinò alla Dc spinto da forti ideali di legalità, dalla voglia di portare nuove politiche di miglioramento per la crescita consapevole della comunità, denunciando apertamente le pratiche di clientelismo e opportunismo di alcuni soggetti vicini all'amministrazione comunale. | “''[…] La mia iscrizione alla Dc aveva spezzato una tradizione quasi centenaria nella mia famiglia, proprio in un momento in cui questa tradizione poteva anche rendere dei frutti concreti. Questo dimostra, però, che la mia è stata una scelta assolutamente ideale, intimamente sentita e profondamente meditata, perché mi sento di essere sinceramente cristiano ed obiettivamente democratico. E non l’ho fatto nei momenti di maggiore bisogno, che pur tanti ne ho avuti, ma soltanto in un momento in cui, libero da pesanti pressioni materiali, potevo più liberamente guardare a valori ben più alti e tendere a fini essenzialmente superiori. Non ho tentato, neanche nei momenti di maggiore bisogno di arraffarmi un posticino qualsiasi, come per esempio quello di iscrivermi nella pur nobile famiglia degli impiegati comunali, con l’intrallazzo politico; come invece ha fatto e continua a fare qualche altro, riducendo il Comune di Paola ad una specie di succursale famigliare […]''”. Uomo di grandi principi democratici e cristiani, si avvicinò alla Dc spinto da forti ideali di legalità, dalla voglia di portare nuove politiche di miglioramento per la crescita consapevole della comunità, denunciando apertamente le pratiche di clientelismo e opportunismo di alcuni soggetti vicini all'amministrazione comunale. |
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