Operazione Grillo Parlante: differenze tra le versioni

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=== Il ruolo del Sindaco di Sedriano Alfredo Celeste ===
=== Il ruolo del Sindaco di Sedriano Alfredo Celeste ===
Alfredo Celeste, in qualità di sindaco del Comune di Sedriano (MI), avrebbe promesso a Eugenio Costantino e Marco Scalambra di svolgere una pluralità di azioni contrarie ai suoi doveri di ufficio in cambio del sostegno ricevuto al momento delle elezioni del 2009 e la conferma del medesimo nelle future. Il sindaco avrebbe: presentato e raccomandato Eugenio Costantino ai responsabili della società Bennet per fargli ottenere una corsia preferenziale nell’approvazione della richiesta di aprire un bar-gelateria dell’allora costruendo Centro-Commerciale Bennet di Sedriano; avrebbe promesso a Marco Scalambra l’appalto per la manutenzione delle aree verdi del Comune di Sedriano (promessa non andata a buon fine); avrebbe promesso l’assegnazione di parte di lavori pubblici di ampliamento ed ammodernamento della piattaforma ecologica comunale, per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, sita a Sedriano (MI), Via Colombo 25; avrebbe promesso infine di coinvolgere le società e cooperative controllate da quest’ultimo nei lavori di ristrutturazione edile contemplati nel piano comunale integrato di acquisizione e rifacimento dell’area della Villa Colombro Brazzola di Sedriano.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p. 22 e ss.</ref>
Alfredo Celeste, in qualità di sindaco del Comune di Sedriano (MI), avrebbe promesso a Eugenio Costantino e Marco Scalambra di svolgere una pluralità di azioni contrarie ai suoi doveri di ufficio in cambio del sostegno ricevuto al momento delle elezioni del 2009 e la conferma del medesimo nelle future. Il sindaco avrebbe: presentato e raccomandato Eugenio Costantino ai responsabili della società Bennet per fargli ottenere una corsia preferenziale nell’approvazione della richiesta di aprire un bar-gelateria dell’allora costruendo Centro-Commerciale Bennet di Sedriano; avrebbe promesso a Marco Scalambra l’appalto per la manutenzione delle aree verdi del Comune di Sedriano (promessa non andata a buon fine); avrebbe promesso l’assegnazione di parte di lavori pubblici di ampliamento ed ammodernamento della piattaforma ecologica comunale, per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, sita a Sedriano (MI), Via Colombo 25; avrebbe promesso infine di coinvolgere le società e cooperative controllate da quest’ultimo nei lavori di ristrutturazione edile contemplati nel piano comunale integrato di acquisizione e rifacimento dell’area della Villa Colombro Brazzola di Sedriano.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p. 22 e ss.</ref>
=== Il caso Giudice nelle elezioni comunali di MIlano nel 2011 ===
Vincenzo Giudice in qualità di presidente del consiglio di Amministrazione della società Metro Engineering Srl, avrebbe promesso a Eugenio Costantino (presentatosi come Avv. Roberto Licomo e come rappresentante di una cordata di imprenditori ma in realtà presunto ‘ndranghetista) di compiere atti contrari ai suoi doveri in cambio di appoggio elettorale in favore di sua figlia Sara Giudice candidata alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Milano poi svoltesi in data 15 e 16 Maggio 2011. Lo stesso Giudice avrebbe assegnato a questo scopo a Eugenio Costantino, alias Avv. Licomo, l’appalto pubblico per la realizzazione della linea ferroviaria “Metrotranvia di Cosenza” (linea che avrebbe dovuto collegare i comuni di Cosenza e Rende con l’università delle Calabria) e successivamente l’assegnazione di altri appalti riguardanti le scuole. In cambio gli affiliati alla ‘ndrangheta (Eugenio Costantino, Ciro Simonte e Alessandro Gugliotta) avrebbero raccolto tra le 400/500 preferenze in favore di Sara Giudice traendo vantaggio dalla loro posizione di affiliati.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p. 20 e ss.</ref>
=== Il caso Valentino Gisana ===
Il 6 gennaio 2011 Valentino Gisana, proprietario del ristorante “Il Mezzo” a Crema in via Milano 75, avrebbe subito da un piccolo gruppo criminale costituito da Marzio Fortunato (detto Salvatore), Carmine Palmieri e Francesco Russi un primo tentativo di estorsione. Poiché Fortunato aveva esplicitato la volontà del gruppo di chiedere il pizzo a Gisana mensilmente, quest’ultimo si rivolse in un primo momento al Comando dei Carabinieri di Crema; in un secondo momento, consigliato dal suo socio Ivo Croce, decise di rivolgersi all’associazione criminale Di Grillo - Mancuso. Croce avviò e mantenne i contatti con Eugenio Costantino, rappresentante dei calabresi. Costantino e i suoi si presero carico del problema incontrando in due circostanze i tre estorsori: una prima volta a Milano il 5 febbraio 2011 al Bar Campari di viale Brianza angolo via Andrea Doria, una seconda il 23 febbraio 2011 al Bar Ristorante Alcatraz di Arluno (uscita autostradale A4 Milano-Torino). Dalle indagini sarebbe emerso che l’intervento dei calabresi sortì l’effetto sperato e il tentativo estorsivo ebbe fine. Tuttavia Gisana, per risolvere la questione, fu costretto a assumere Carmine Palmieri in una delle sue coop e a pagare un ammontare complessivo di 7000 euro a Eugenio Costantino e i suoi per il disturbo (secondo le indagini la consegna di 2000 euro sarebbe avvenuta il 16 febbraio 2011 a Settimo Milanese nel Bar “On the Road” nei pressi della stazione Esso di via A. Gramsci 59). <ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p. 344 e ss.</ref>
Tuttavia il rapporto tra Valentino Gisana e il gruppo criminale capeggiato da Sabatino Di Grillo e affiliato alla 'ndrina Mancuso non si conclude in questa maniera. Gisana infatti, dopo aver tratto vantaggio dall'intervento dell'associazione criminale Di Grillo - Mancuso ne avrebbe chiesto l'appoggio per un'altra questione.


=== Il sequestro di Mauro Galanti a Cornaredo ===  
=== Il sequestro di Mauro Galanti a Cornaredo ===  
L’8 Aprile 2011 Mauro Galanti sarebbe stato sequestrato con fini estorsivi da diversi affiliati del clan Di Grillo – Mancuso imputati nell’inchiesta Grillo Parlante.  
L’8 Aprile 2011 Mauro Galanti sarebbe stato sequestrato con fini estorsivi da diversi affiliati del clan Di Grillo – Mancuso imputati nell’inchiesta Grillo Parlante.  
Secondo le indagini Eugenio Costantino, Vincenzo Evolo e Giampiero Guerrisi avrebbero prelevato a forza il soggetto, nei pressi del Compro Oro sito a Cornaredo in Via Novara. In seguito avrebbero contattato il complice del sequestrato Gioacchino Albanese, chiedendo come riscatto il versamento immediato di 5000 euro (dei quali 2000 come risarcimento di una ipotetica truffa subita da Costantino) e imponendo che in seguito i due lavorassero per l’organizzazione criminale di Sabatino Di Grillo. L’ostaggio sarebbe in seguito stato portato nei pressi di un capannone attiguo alla villetta di Di Grillo a Cuggiono e percosso ulteriormente in presenza dello stesso e di Giuseppe Salvatore Mancuso. Albanese, grazie al presunto ruolo di tramite svolto da Sergio Marchetto, calabrese, avrebbe provveduto a fornire lo stesso giorno un anticipo di 1800 euro in cambio dell’immediato rilascio di Galanti a Magenta. L’11 Aprile dello stesso anno il mediatore avrebbe poi consegnato i restanti 3100 euro a Eugenio Costantino e Vincenzo Evolo a Milano nel parcheggio antistante la fermata della metropolitana Molino Dorino.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p.33 e ss.</ref>
Secondo le indagini Eugenio Costantino, Vincenzo Evolo e Giampiero Guerrisi avrebbero prelevato a forza il soggetto, nei pressi del Compro Oro sito a Cornaredo in Via Novara. In seguito avrebbero contattato il complice del sequestrato Gioacchino Albanese, chiedendo come riscatto il versamento immediato di 5000 euro (dei quali 2000 come risarcimento di una ipotetica truffa subita da Costantino) e imponendo che in seguito i due lavorassero per l’organizzazione criminale di Sabatino Di Grillo. L’ostaggio sarebbe in seguito stato portato nei pressi di un capannone attiguo alla villetta di Di Grillo a Cuggiono e percosso ulteriormente in presenza dello stesso e di Giuseppe Salvatore Mancuso. Albanese, grazie al presunto ruolo di tramite svolto da Sergio Marchetto, calabrese, avrebbe provveduto a fornire lo stesso giorno un anticipo di 1800 euro in cambio dell’immediato rilascio di Galanti a Magenta. L’11 Aprile dello stesso anno il mediatore avrebbe poi consegnato i restanti 3100 euro a Eugenio Costantino e Vincenzo Evolo a Milano nel parcheggio antistante la fermata della metropolitana Molino Dorino.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p.33 e ss.</ref>
=== Il caso Giudice nelle elezioni comunali di MIlano nel 2011 ===
Vincenzo Giudice in qualità di presidente del consiglio di Amministrazione della società Metro Engineering Srl, avrebbe promesso a Eugenio Costantino (presentatosi come Avv. Roberto Licomo e come rappresentante di una cordata di imprenditori ma in realtà presunto ‘ndranghetista) di compiere atti contrari ai suoi doveri in cambio di appoggio elettorale in favore di sua figlia Sara Giudice candidata alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Milano poi svoltesi in data 15 e 16 Maggio 2011. Lo stesso Giudice avrebbe assegnato a questo scopo a Eugenio Costantino, alias Avv. Licomo, l’appalto pubblico per la realizzazione della linea ferroviaria “Metrotranvia di Cosenza” (linea che avrebbe dovuto collegare i comuni di Cosenza e Rende con l’università delle Calabria) e successivamente l’assegnazione di altri appalti riguardanti le scuole. In cambio gli affiliati alla ‘ndrangheta (Eugenio Costantino, Ciro Simonte e Alessandro Gugliotta) avrebbero raccolto tra le 400/500 preferenze in favore di Sara Giudice traendo vantaggio dalla loro posizione di affiliati.<ref>Alessandro Santangelo, Ordinanza di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari - Procedimento Penale n. 73990/10 R.G. Notizie di Reato e _14548/10_ R.G.G.I.P. - Tribunale Milano, 26 Settembre 2012 p. 20 e ss.</ref>


=== Il traffico di mezzi d'opera ===
=== Il traffico di mezzi d'opera ===
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* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/10/news/regione_arrestato_zambetti_pag_i_voti_alla_ndrangheta-44214628/?ref=HREA-1 Piero Colaprico, Regione Lombardia, arrestato Zambetti "Soldi alla 'ndrangheta in cambio di voti", La Repubblica 10 Ottobre 2012]
* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/10/news/regione_arrestato_zambetti_pag_i_voti_alla_ndrangheta-44214628/?ref=HREA-1 Piero Colaprico, Regione Lombardia, arrestato Zambetti "Soldi alla 'ndrangheta in cambio di voti", La Repubblica 10 Ottobre 2012]
* [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/10/regione-lombardia-lassessore-zambetti-in-manette-voti-dalla-ndrangheta/377850/ Regione Lombardia, l’assessore Zambetti in manette: “Comprò voti da ‘ndrangheta”, Il Fatto Quotidiano, 10 Ottobre 2012]  
* [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/10/regione-lombardia-lassessore-zambetti-in-manette-voti-dalla-ndrangheta/377850/ Regione Lombardia, l’assessore Zambetti in manette: “Comprò voti da ‘ndrangheta”, Il Fatto Quotidiano, 10 Ottobre 2012]  
* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/12/news/costantino_il_boss_elegante_che_teneva_in_pugno_zambetti-44356245/ Sandro DeRiccardis, Costantino il boss che teneva in pugno Zambetti, LaRepubblica 12 Ottobre 2012]
* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/12/news/costantino_il_boss_elegante_che_teneva_in_pugno_zambetti-44356245/ Sandro DeRiccardis, Costantino il boss che teneva in pugno Zambetti, La Repubblica 12 Ottobre 2012]
* [http://www.ilgiornale.it/news/interni/regione-lombardia-arrestato-assessore-domenico-zambetti-845339.html Sergio Rame, Arrestato l’Assessore Zambetti, comprò voti dalla ‘ndrangheta, IlGiornale 10 Ottobre 2012]
* [http://www.ilgiornale.it/news/interni/regione-lombardia-arrestato-assessore-domenico-zambetti-845339.html Sergio Rame, Arrestato l’Assessore Zambetti, comprò voti dalla ‘ndrangheta, Il Giornale 10 Ottobre 2012]
* [http://www.infonodo.org/node/34429 Marinella Rossi e Nicola Palma, 'Ndrangheta in Lombardia - L’imprenditore in mano ai clan: levatemi i debiti. La storia del ristoratore Gisana, infonodo.org - Informazione e comunicazione dal territorio]


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