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Salvatore Cuffaro ha favorito Michele Aiello nei rimborsi-record a Villa Santa Teresa e, inoltre, tramite le sue fonti bene informate, ha rivelato segreti d’indagine all’imprenditore bagherese nel retrobottega del negozio “Bertini”, a Bagheria, poco prima del suo arresto. | Salvatore Cuffaro ha favorito Michele Aiello nei rimborsi-record a Villa Santa Teresa e, inoltre, tramite le sue fonti bene informate, ha rivelato segreti d’indagine all’imprenditore bagherese nel retrobottega del negozio “Bertini”, a Bagheria, poco prima del suo arresto. | ||
[[File:Michele Aiello.jpg|300px|thumb|right|L'imprenditore Michele Aiello]] | |||
Cuffaro inoltre ha rivelato segreti d’indagine a [[Mimmo Miceli]], ex assessore comunale di Palermo alla sanità, anche lui Udc, condannato nel dicembre 2006 a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Miceli ha poi passato le informazioni al boss di Brancaccio [[Giuseppe Guttadauro]], informandolo che stavano indagandolo su di lui. Il 15 giugno 2001, Guttadauro trova la microspia piazzata nel salotto ed esclama: “Ragioni avìa Totò Cuffaro”. | Cuffaro inoltre ha rivelato segreti d’indagine a [[Mimmo Miceli]], ex assessore comunale di Palermo alla sanità, anche lui Udc, condannato nel dicembre 2006 a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Miceli ha poi passato le informazioni al boss di Brancaccio [[Giuseppe Guttadauro]], informandolo che stavano indagandolo su di lui. Il 15 giugno 2001, Guttadauro trova la microspia piazzata nel salotto ed esclama: “Ragioni avìa Totò Cuffaro”. |
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