Beppe Montana: differenze tra le versioni

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=== Lo chiamavano Serpico: l'attività investigativa ===
=== Lo chiamavano Serpico: l'attività investigativa ===


A 34 anni Beppe Montana è  già un investigatore esperto ed apprezzato.
Beppe Montana giunse a Palermo nel ’82, all’indomani dell’uccisione di [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]].  
Dopo la sua morte, per esempio, si scopre che la sua decisione di affittare una casetta a Porticello non è stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densità mafiosa, quella della costa est di Palermo, che riunisce i comuni del “triangolo della morte” (Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia) che era stato teatro, pochi anni prima, della seconda guerra di mafia che insanguinò la provincia di Palermo. Lui stesso aveva dichiarato: ''"Bisogna cercare in quel tratto di costa compreso tra Bagheria, Porticello, Casteldaccia, Termini Imerese. E' lì che si nascondono decine di pericolosissimi latitanti. State pur certi che alla fine salteranno fuori grossi nomi"''


Anche nelle giornate di vacanza, dunque, non cessava la sua lotta contro Cosa Nostra, che lo aveva portato ad arrestare numerosi latitanti.
A Catania aveva già operato arrestando i boss Nunzio Salafia e Antonino Ragona, bracci destri di [[Nitto Santapaola]].  


Montana era ossessionato dal suo lavoro. Per questo gli agenti della mobile lo chiamavano “'''Serpico'''”, come quel coraggioso poliziotto italo americano del film, quello che inseguiva e lottava contro i criminali in una New York cruda e violenta. Beppe Montana era così. Uno stakanovista, un mastino.  
A 34 anni Beppe Montana è  già un investigatore esperto ed apprezzato. Dopo la sua morte, per esempio, si scopre che la sua decisione di affittare una casetta a Porticello non è stato un caso. Voleva tenere sott’occhio una zona ad alta densità mafiosa, quella della costa est di Palermo, che riunisce i comuni del “triangolo della morte” (Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia) teatro, pochi anni prima, della seconda guerra di mafia che insanguinò la provincia di Palermo.
Anche nelle giornate di vacanza, dunque, non cessava la sua lotta contro Cosa Nostra. Lui stesso aveva dichiarato: ''"Bisogna cercare in quel tratto di costa compreso tra Bagheria, Porticello, Casteldaccia, Termini Imerese. E' lì che si nascondono decine di pericolosissimi latitanti. State pur certi che alla fine salteranno fuori grossi nomi"''


Agrigentino di nascita, era cresciuto a Catania, dove si era fatto le ossa arrestando i boss Nunzio Salafia e Antonino Ragona, bracci destri di [[Nitto Santapaola]].


Beppe Montana giunge a Palermo nel ’82, all’indomani dell’uccisione di [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]].  
Montana era ossessionato dal suo lavoro: era uno stakanovista, un mastino. Per questo gli agenti della mobile lo chiamavano “'''Serpico'''”, come il coraggioso poliziotto italo americano.


Nel ’83, mentre imperversava la seconda guerra di mafia guerra di mafia, scopre un vero e proprio arsenale mafioso, mimetizzato sotto un cavalcavia dell’autostrada Palermo-Catania. Mitra, fucili, pistole, munizioni. Centinaia di esemplari.
Nel ’83, mentre imperversava la seconda guerra di mafia guerra di mafia, scoprì un vero e proprio arsenale mafioso, mimetizzato sotto un cavalcavia dell’autostrada Palermo-Catania. Furono rinvenute centinaia di armi tra mitra, fucili, pistole e munizioni.


L’anno dopo arresta a Palermo, in via Lincoln, il boss [[Tommaso Spadaro]], astro nascente del traffico di eroina.  
L’anno dopo arresta a Palermo, in via Lincoln, il boss [[Tommaso Spadaro]], astro nascente del traffico di eroina.  
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