Strage di Partinico
La Strage di Partinico è stata una strage di mafia organizzata il 22 giugno 1947 dalla banda di Salvatore Giuliano in cui morirono i sindacalisti Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono.
La strage
Il 22 giugno 1947 i sindacalisti Giuseppe Casarrubea, Vincenzo Lo Iacono, Leonardo Addamo, Giuseppe Salvia e Salvatore Patti si ritrovarono nella sede della Camera del Lavoro e del Partito Comunista a Partinico per ricordare la Strage di Portella della Ginestra, episodio simbolo del sacrificio e della lotta contadina contro il potere dei latifondisti.
La notte del 22 giugno il bandito Salvatore Giuliano e i suoi uomini spararono contro le sedi sindacali di Partinico, Carini, Borgetto, San Giuseppe Jato, Monreale e Cinisi. L’epilogo più cruento fu nella sede di Partinico in cui si registrarono due vittime e quattro feriti, di cui uno, Gaspare Ofria, era membro del commando di fuoco e fu colpito da Leonardo Addamo mentre tentava di difendersi.
Stando al rapporto dei Carabinieri, contro la sede della Camera del Lavoro furono esplosi 41 bossoli di cartucce per fucile mitra calibro 9, otto pallottole di piombo, tre cappe di bombe e un fiasco che conteneva materiale infiammabile.
Per la strage furono individuati solo alcuni esecutori materiali riconducibili alla banda di Giuliano, ma mai i mandanti.
Le vittime
- Giuseppe Casarrubea, 47 anni, ucciso da colpi di mitra e dall’esplosione di una bomba a mano;
- Vincenzo Lo Iacono, 38 anni, ucciso da colpi di mitra.
I feriti
- Leonardo Addamo, 42 anni;
- Salvatore Patti, 39 anni;
- Giuseppe Salvia, 42 anni;
- Gaspare Ofria, 53 anni (membro del commando di fuoco)
Bibliografia
- La Sicilia, 24 giugno 2012
- Blog di Giuseppe Casarrubea jr.
- L'Unità, 24 giugno 1947