Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

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Libera. Associazioni, nomi, numeri contro le mafie

Libera nasce il 25 marzo del 1995 fortemente voluta dal sacerdote italiano Don Luigi Ciotti[1] , già fondatore del Gruppo Abele.

L’obiettivo di tale organizzazione, che coordina oltre 1500 associazioni, gruppi e scuole è quello di spingere la società civile alla lotta contro le mafie e di promuovere una forte responsabilità sociale destinata ai cittadini attraverso progetti e percorsi di legalità e giustizia. Grazie al suo impegno è stata possibile l’approvazione della legge 109/96 ovvero l’uso sociale dei beni confiscati e alla quale si sono legate e poi concretizzate numerose attività tra le quali: la lotta alla corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura e l’educazione alla legalità e alla democrazia.

Per questi motivi è stata riconosciuta nel 2008 come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale, individuata poi dall’Eurispes come una delle eccellenze italiane ed inserita nel 2012 dalla rivista The Global Journal nelle classifica delle cento migliori Ong del mondo; di fatto è l’unica organizzazione italiana di community empowerment che figuri in questa lista, la prima dedicata all’ambito del no-profit[2].

Le caratteristiche di questa associazione sono molteplici e fanno riferimento allo statuto, attraverso il quale Libera si connota come un associazione apartitica, aconfessionale e senza scopo di lucro, infatti i proventi delle attività non sono divisi fra gli associati, ma reinvestiti (nell’eventualità di un avanzo di gestione) a favore di attività istituzionali statutariamente previste. L’associazione si obbliga a perseguire le seguenti finalità: valorizzazione attraverso sostegno e servizi delle associazioni ad essa legate, degli enti e degli altri soggetti collettivi che sono impegnati nella lotta ai fenomeni mafiosi; attività di prevenzione in azioni di solidarietà e di assistenza, soprattutto nei confronti delle vittime delle mafie, ma anche nei confronti dell’ambiente; promozione dell’educazione alla legalità e della corretta applicazione della legge n. 109 del 1996 nonché della nascita di cooperative sociali per la gestione dei beni confiscati alle mafie; si prefissa inoltre la nascita di una rete internazionale di associazioni ed enti impegnati nella prevenzione dei fenomeni di criminalità, dei diritti e della giustizia sociale.

Queste finalità vengono perseguite attraverso numerose attività tra cui: iniziative culturali di apprendimento e di informazione sul fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso; pubblicazioni di materiali relativi alle iniziative, libri, brochure, relazioni e contenuti audiovisivi; corsi di formazione per insegnanti, studenti, operatori sociali e per chiunque voglia impegnarsi per la crescita della cultura della legalità, della solidarietà, della nonviolenza e della tutela dell’ambiente; coordinazione di un’attività capillare di monitoraggio riguardo l’evoluzione del fenomeno mafioso; manifestazioni culturali, sportive e spettacoli; organizzazione di attività di turismo sociale e responsabile finalizzato alla promozione della cultura della legalità[2].

Libera dunque vanta un ventaglio ampio e ben strutturato di iniziative e lo fa attraverso gli strumenti comunicativi qui sopra riportati. Uno dei punti di forza dell’associazione sono i numeri dai quali si può ricavare la vera portata dei fenomeni ad essa interconnessi. Sono infatti 1.300.000 gli studenti che con la partecipazione di 4.120 scuole e 72 facoltà sono complessivamente sono stati raggiunti dalle iniziative promosse nelle scuole e nelle università; 5.000 i giovani che hanno partecipato ai campi di volontariato sui beni confiscati, sono migliaia i cittadini che nei 3.000 incontri pubblici organizzati da Libera si sono uniti in un impegno collettivo per costruire una società etica e responsabile. Sono più di 7.000 i beni immobili confiscati e destinati per fini istituzionali e sociali dal 1996 e che comprendo anche le terre per un totale di 1.500 ettari di terreno che permetto a centinaia di persone di lavorare, contribuendo così alla crescita economica e sociale del paese; sono 59 le organizzazioni non governative internazionali di 32 Paesi che aderiscono ai network del FLARE – Freedom Legality And Rights in Europe,[3] rete di impegno per i diritti e la legalità, nata sul modello di Libera.

Insomma si tratta di numeri che dimostrano come e quanto Libera sia attiva e presente nel territorio nazionale, come coopera con tutte le agenzie sociali ed istituzionali del nostro paese e in che modo attraverso i suoi progetti ed iniziative raggiunge un numero elevatissimo di pubblici, i quali sviluppano importanti sentimenti di partecipazione, unione e contrasto ad una realtà che intimorisce, preoccupa e spaventa, ma che attraverso il lavoro continuo e coerente di Libera sembra (ed effettivamente lo è) meno forte, ma soprattutto contrastabile.

La speranza, la cooperazione, la solidarietà, la responsabilità e l’impegno sono gli elementi portanti che caratterizzano Libera e che ne fanno una delle poche associazioni che negli anni hanno saputo sviluppare una vera e determinata presa di coscienza nei confronti del fenomeno mafioso, lottando con tutte le forze di fronte ad una dimensione così complessa, quale è la lotta alle mafie.

Note

  1. Don Luigi Ciotti (Pieve di Cadore, 10 settembre 1945) ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele, come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi l'Associazione Libera
  2. 2,0 2,1 Statuto di Libera approvato dall’Assemblea Nazionale di Libera nel Luglio del 2009; titolo1: denominazione – sede-scopi, art.2, 3 e 4
  3. Bilancio sociale di Libera aggiornato al 2011

Collegamenti esterni

Sito ufficiale di Libera[1]