Maria Maesano: differenze tra le versioni

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Il brutale omicidio del padre e delle due bambine fu la risposta a un altrettanto efferato delitto avvenuto venti giorni prima, quando Mario Lio, pregiudicato trentunenne esponente della famiglia avversaria, era stato orrendamente sfigurato, ucciso e seppellito nudo in un bosco.  
Il brutale omicidio del padre e delle due bambine fu la risposta a un altrettanto efferato delitto avvenuto venti giorni prima, quando Mario Lio, pregiudicato trentunenne esponente della famiglia avversaria, era stato orrendamente sfigurato, ucciso e seppellito nudo in un bosco.  


Per l’esecuzione di Lio erano stati arrestati Domenico Maesano, il padre della piccola Maria uccisa ieri, il fratello Luigi e i presunti affiliati Fabrizio Pullano, Luigi Cristofaro e Giuseppe Fazio. Mario Lio era già sfuggito a un attentato nelle settimane precedenti, durante il quale era stata uccisa una giovane donna, Palmina Gigliotti, che uditi gli spari aveva cercato di mettere in salvo i propri figli. Anche in quell’occasione erano finiti in carcere due esponenti della ‘ndrina dei Maesano, Filippo Maesano e Antonio Voci, individuati grazie alla denuncia di Mario Lio, che pagò quindi la denuncia con una morte violenta e “senza onore”.
Per l’esecuzione di Lio erano stati arrestati Domenico Maesano, il padre della piccola Maria, il fratello Luigi e i presunti affiliati Fabrizio Pullano, Luigi Cristofaro e Giuseppe Fazio. Mario Lio era già sfuggito a un attentato nelle settimane precedenti, durante il quale era stata uccisa una giovane donna, Palmina Gigliotti, che uditi gli spari aveva cercato di mettere in salvo i propri figli. Anche in quell’occasione erano finiti in carcere due esponenti della ‘ndrina dei Maesano, Filippo Maesano e Antonio Voci, individuati grazie alla denuncia di Mario Lio, che pagò quindi la denuncia con una morte violenta e “senza onore”.


Dopo il triplice omicidio, l’unico esponente della famiglia Maesano rimasto in città era un ragazzino di tredici anni: tutti gli altri o erano finiti in galera oppure erano stati uccisi.
Dopo il triplice omicidio, l’unico esponente della famiglia Maesano rimasto in città era un ragazzino di tredici anni: tutti gli altri o erano finiti in galera oppure erano stati uccisi.