Valentina Terracciano

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Valentina Terracciano (N.D. 1998 – Pollena Trocchia, 12 novembre 2000) è stata una bambina napoletana di soli 2 anni, vittima innocente di Camorra.

Biografia

Valentina venne uccisa davanti al negozio di fiori dello zio, Fausto Terracciano, obiettivo del commando di quattro killer a bordo di due motociclette. In realtà, volevano colpire il fratellastro dello zio e del padre, il pregiudicato Domenico Arlistico: essendo latitante, avevano ripiegato su un parente prossimo.

Indagini e Processi

Il delitto provocò notevole sgomento in tutta la comunità e accese i riflettori sugli affari dei clan di Camorra nella zona. Motivo per cui il gruppo di fuoco composto da Carmine De Simone, Ciro Impronta, Ciro Molaro e Pasquale Fiorillo fu costretto a nascondersi nelle campagne di Cerveteri, un piccolo paese del Lazio. Ciò non impedì agli stessi mandanti del delitto di organizzare una spedizione punitiva contro gli stessi killer che avevano sbagliato bersaglio e appena tre giorni dopo la sparatoria furono eliminati Carmine De Simone e Ciro Improta.

Gli altri due, Ciro Molaro e Pasquale Fiorillo, scampati alla vendetta interna, riuscirono a scappare consegnandosi alla polizia. Il secondo, divenuto collaboratore di giustizia, rivelò particolari sulla strage di Cerveteri sulla morte della piccola Valentina. Fece i nomi di una decina di complici e decapitarono due clan. Finirono in carcere i boss Gennaro Veneruso, soprannome 'o Macellaio, Aniello Anastasio, e i tre Castaldo, poi divenuti collaboratori a loro volta, in qualità di mandanti.

Grazie alle sue dichiarazioni, nel 2004, la Corte d’Assise d’Appello di Napoli condannò all’ergastolo Gennaro Veneruso e Ciro Balzano. Successivamente in Cassazione il processo venne annullato per incompetenza territoriale e gli atti furono inviati a Roma.

Il 15 novembre 2007 la prima corte d’Assise di Roma condannò nuovamente Gennaro Veneruso e Ciro Balzano all’ergastolo, a cui si aggiunse la condanna a 12 anni di reclusione per tentato omicidio di Ciro Molaro e Pasquale Fioriello.

A dodici anni di carcere venne poi condannato un terzo indagato per la strage di Cervetri, Enrico Fasano. Il suo compito era quello di controllare il commando, che si nascondeva in quei luoghi. Un quinto indagato, Francesco Ottaviano, venne ucciso pochi giorni dopo la sua scarcerazione, prima che gli venisse notificato un nuovo ordine di custodia.

Bibliografia