Mafie in Belgio

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mafie in belgio

Il Belgio è tra i paesi europei con una marcata presenza criminale di stampo mafioso[1], dovuta alla sua posizione che lo rende uno strategico crocevia in molteplici attività criminali, a partire dal traffico internazionale di stupefacenti[2]. In particolare, il porto di Anversa è il più utilizzato dalle organizzazioni mafiose per importare cocaina destinata successivamente al mercato europeo e italiano[3]. In Belgio è stata accertata anche una collaborazione tra gruppi criminali organizzati di diversa origine geografica e natura, legate alle comunità di migranti presenti nel paese[4].

Cosa Nostra in Belgio

In Belgio è stata registrata una forte presenza di famiglie agrigentine di Cosa Nostra, la quale risulta attiva prevalentemente per il mercato degli stupefacenti, in particolare cocaina e hashish[5]. Le modalità di azione di queste cosche in territorio belga sono analoghe a quelle già attuate nella terra di origine[6]. Cosa Nostra risulta principalmente attiva a Liegi, Charleroi e Mons [7].

La presenza della mafia siciliana venne confermata in particolare con l’operazione "Up & Down", scattata il 28 dicembre 2016 e conclusasi in primo grado con la condanna di sei persone, in maggioranza originarie di Favara, in provincia di Agrigento[8].

L’operazione confermò inoltre l’esistenza di un mercato di stupefacenti transnazionale, in base al quale la cocaina veniva stoccata in Belgio e distribuita successivamente nell’agrigentino[9]. Lungo l'asse belga-siciliano si strutturò anche una faida tra le diverse famiglie, presumibilmente per il controllo del traffico di stupefacenti.

‘ndrangheta in Belgio

La 'ndrangheta è l'organizzazione mafiosa maggiormente presente in Belgio, in particolare nelle città di Liegi e Mons. L'organizzazione mafiosa calabrese conduce diverse attività illecite, in particolare il traffico di stupefacenti e il riciclaggio di denaro sporco, che la porta a reinvestire il denaro ripulito in diverse attività imprenditoriali formalmente lecite[10].

Nel dicembre 2018, l’operazione European 'ndrangheta Connection, da cui derivò in seguito il processo Pollino, portò alla confisca di 4 tonnellate di cocaina e altri stupefacenti e all’arresto di 84 sospettati. L'operazione, coordinata da Eurojust a livello europeo e dalla Direzione Nazionale Antimafia a livello italiano, fu il frutto della collaborazione con le autorità giudiziarie e poliziesche di Paesi Bassi, Italia, Belgio, Germania e Lussemburgo. Si trattò di una delle più grande operazioni contro il crimine organizzato a livello europeo[11]. Secondo i giudici della Corte d'Appello di Reggio Calabria, chiamati a pronunciarsi sul filone italiano dell'operazione,

«sono indiscutibilmente emersi: la reiterazione di condotte di importazione dall’estero, trasporto, acquisto e cessione di rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente di varie tipologie (principalmente cocaina) ad opera degli associati variamente in concorso tra loro; i contatti continui, per un lasso di tempo considerevole, tra gli associati, i quali si interfacciavano costantemente al fine di discutere e realizzare reati in materia di stupefacenti; i frequenti viaggi per il rifornimento della droga sia dal Nord Europa (in particolare Olanda e Belgio) sia in Italia a mezzo di veicoli appositamente modificati e con numerosi corrieri, tre dei quali arrestati in flagranza di reato nel corso dell’indagine per il possesso di ingenti quantitativi di cocaina»[12].

Inoltre, in Belgio è stata accertata l’esistenza di un’alleanza tra la 'ndrina dei Pesce di Rosarno e quella dei Commisso di Siderno, col fine ultimo di permeare nel tessuto economico del paese[13].

Camorra in Belgio

La camorra risulta attiva anch'essa nel traffico di stupefacenti, con alcuni soggetti riconducibili ad alcuni dei principali clan arrestati negli anni in qualità di broker internazionali per le rispettive organizzazioni. Ad esempio, il 10 maggio 2014 venne arrestato Bruno Salvatore Vallarino, dell'Alleanza di Secondigliano, mentre più recentemente nel 2023, con l'operazione Eureka, Raffaele Imperiale, uno dei principali broker della camorra.

Organizzazioni mafiose pugliesi in Belgio

In Belgio risulta particolarmente attiva la criminalità organizzata di stampo mafioso foggiana nel traffico di stupefacenti. L'organizzazione avrebbe inoltre numerosi rapporti con la criminalità organizzata albanese, macedone e olandese[14].

Note

  1. Direzione Investigativa Antimafia (2021). Relazione II Semestre 2020, p. 356
  2. Nazzaro Sergio (2021). Il crocevia della criminalità in Europa: la mafia in Belgio, Eurispes, Disponibile qui.
  3. Ivi, p. 356
  4. Citato da Nazzaro, op.cit.
  5. Direzione Investigativa Antimafia (2018). Relazione II Semestre 2017, Roma, Ministero dell'Interno, pp. 227-228
  6. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione II Semestre 2020, p. 356-357
  7. Nazzaro, op.cit.
  8. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione Secondo semestre 2018, p. 66
  9. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione II Semestre 2020; Nazzaro, op.cit.
  10. Paul Sambre (2020). "Riflessione mediatiche italo-belghe sulla ‘ndrangheta in Belgio 2016-2020", in Rivista di studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata, Volume 6, n. 4, pp. 41-69.
  11. Europol, Coordinated crackdown on 'Ndrangheta mafia in Europe, Sito Web Europol, 5 dicembre 2018
  12. Citato in Rocco Muscari, Così la ’ndrangheta connection inondava le piazze di cocaina, 19 giugno 2023.
  13. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione II Semestre 2020, pp.356-357.
  14. Ibidem

Bibliografia

  • Direzione Investigativa Antimafia (2018). Relazione II Semestre 2017, Roma, Ministero dell'Interno.
  • Direzione Investigativa Antimafia (2019). Relazione II Semestre 2018, Roma, Ministero dell'Interno.
  • Direzione Investigativa Antimafia (2020). Relazione II Semestre 2020, Roma, Ministero dell'Interno.
  • Europol, Sito web dell'organizzazione.
  • Nazzaro, Sergio (2021). Il crocevia della criminalità in Europa: la mafia in Belgio, Eurispes, Disponibile qui.
  • Sambre Paul (2020). "Riflessione mediatiche italo-belghe sulla ‘ndrangheta in Belgio 2016-2020", in Rivista di studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata, Volume 6, n. 4, pp. 41-69.