Cosimo Barranca: differenze tra le versioni
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'''Cosimo Barranca''' (Caulonia, 10 agosto 1956) è stato al vertice de '''La Lombardia''' e rivestì il ruolo di capo della [[Locale di Milano]]. | '''Cosimo Barranca''' (Caulonia, 10 agosto 1956) è stato al vertice de '''La Lombardia''' e rivestì il ruolo di capo della [[Locale di Milano]]. |
Versione delle 21:03, 5 apr 2016
Cosimo Barranca (Caulonia, 10 agosto 1956) è stato al vertice de La Lombardia e rivestì il ruolo di capo della Locale di Milano.
Biografia
Originario di Caulonia, Barranca si trasferì in Lombardia dalla fine degli anni ’80. Ebbe precedenti per violazione legge armi e per furto, risalenti al periodo in cui ancora viveva a Caulonia ma da quando si spostò in territorio lombardo non riportò più condanne, ma solo qualche denuncia per contravvenzioni. Non svolgeva alcuna attività lavorativa, anche se alcune conversazioni riportano interessi verso i più disparati traffici, dal commercio del pesce a quello del caffè, anche se non presentava dichiarazioni dei redditi dal 2003. In realtà il suo nome emerse già in occasione delle indagini per il sequestro Sgarella.[1]
Grazie all'operazione infinito traspare chiaramente il ruolo centrale che Barranca rivestiva all'interno della Locale di Milano. In particolare pianificava e individuava azioni e strategie, impartendo direttive alle quali tutti gli associati dovevano attenersi. Egli era legittimato a partecipare ai summit de La Lombardia. Organizzava summit a livello di Locale nel corso dei quali vengono concesse cariche e doti agli affiliati. Intratteneva rapporti con ambienti politici e amministrativi lombardi, sia direttamente sia attraverso Carlo Antonio Chiriaco, direttore sanitario dell'ASL di Pavia. Ebbe inoltre rapporti con rappresentanti delle Locali piemontesi assicurandosi la disponibilità all’intestazione fittizia di beni e costituiva uno degli interlocutori privilegiati di alti esponenti di ‘ndrangheta calabresi, tra cui Giuseppe Commisso, Pasquale Barbaro, Giuseppe Pelle, Domenico Focà, Vincenzo Gallace.[2]
Bibliografia
- Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010, pp.307-325.