Rocco Cristello: differenze tra le versioni
mNessun oggetto della modifica |
mNessun oggetto della modifica |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
[[Categoria:'Ndranghetisti]] {{bozza}} | [[Categoria:'Ndranghetisti]] {{bozza}} {{irreperibile}} | ||
'''Rocco Cristello''' (Mileto, [[24 ottobre]] [[1961]] - Verano Brianza, [[27 marzo]] [[2008]]) è stato uno 'ndranghetista di notevole spessore criminale, Capo locale di [[Locale di Seregno|Seregno]] - [[Locale di Giussano|Giussano]], ucciso in un agguato sotto casa sua. | '''Rocco Cristello''' (Mileto, [[24 ottobre]] [[1961]] - Verano Brianza, [[27 marzo]] [[2008]]) è stato uno 'ndranghetista di notevole spessore criminale, Capo locale di [[Locale di Seregno|Seregno]] - [[Locale di Giussano|Giussano]], ucciso in un agguato sotto casa sua. |
Versione attuale delle 12:10, 5 apr 2016
Rocco Cristello (Mileto, 24 ottobre 1961 - Verano Brianza, 27 marzo 2008) è stato uno 'ndranghetista di notevole spessore criminale, Capo locale di Seregno - Giussano, ucciso in un agguato sotto casa sua.
L’omicidio
Le rivelazioni
Come per diversi altri omicidi nel quadro dell'operazione Bagliore, fu il testimone di giustizia Antonino Belnome a raccontare agli inquirenti i dettagli dell'omicidio di Cristello. Secondo quanto riferito, Belnome fu informato dei fatti solo un anno dopo da Giovanni Castagnella, uno dei membri del commando omidica. Belnome indicò i responsabili dell'omicidio individuando sia i mandanti, Carmelo Novella e Damiano Vallelonga, che gli esecutori materiali, Antonio Stagno, Giovanni Castagnella, Giuseppe Daniele ed altri, venuti direttamente dalla Calabria su invito dei mandanti.
Il movente
Le cause dell'omicidio sarebbero duplici:
- La rivalità tra i Cristello e gli Stagno dovuta al conflitto per il predominio delle attività illecite (ad esempio l'estorsione ai danni della SELAGIP per la quale Cristello e Belnome pretesero una parte) e le vicende giudiziare che coinvolsero precedentemente le due famiglie generando forti tensioni. Rocco Stagno fu infatti arrestato a seguito delle rivelazioni di un collaboratore di giustizia che menzionò un certo "Rocco", riferendosi però a Rocco Cristello. Secondo le voci circolanti all'epoca nell'organizzazione, Stagno avrebbe violato l'importantissima regola dell'omertà mettendo al corrente l'Autorità Giudiziaria dello scambio di nomi.
- I contrasti tra la vittima e il mandante, Carmelo Novella, in quanto Cristello appena uscito dal carcere si avvicinò a Belnome e altri soggetti di Guardavalle riconducibili al gruppo Gallace, in contrasto con Novella per il suo progetto "secessionista" (per approfondimenti si veda la voce di Novella).
La dinamica dell'omicidio
Dopo aver avuto l'autorizzazione da Novella, Antonio Stagno ideò e pianificò il delitto predisponendo i mezzi necessari. Giuseppe Daniele, dal bar l'Orchidea in cui lavorava, e dalla casa dei genitori ubicata nella stessa via della vittima, controllò i movimenti di Cristello informandone i complici. Tornando da una partita di calcetto, alle 23 del 27 marzo, Cristello fu speronato a bordo della sua 500 all'ingresso della via di casa andando a sbattere contro un muro. Il commando, del quale fu identificato solo Castagnella, scese dalla macchina sparando una raffica di colpi, uccidendolo. Poco dopo i sicari bruciarono l'auto appena usata e su di un'altra scapparono, insieme all'altra macchina di appoggio, dileguandosi.
Note
Bibliografia
- Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione di misura coercitiva con mandato di cattura, Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano, Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, 4 aprile 2011