Barbaro ('ndrina): differenze tra le versioni
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Secondo la ricostruzione dei collaboratori di giustizia Rocco Varacalli e Rocco Marando i ‘Pillari’ e i ‘Rosy’ sarebbero federati in un'unica cosca. | Secondo la ricostruzione dei collaboratori di giustizia Rocco Varacalli e Rocco Marando i ‘Pillari’ e i ‘Rosy’ sarebbero federati in un'unica cosca. | ||
=== Barbaro 'Castanu' === | === Barbaro 'Castanu' === | ||
I Barbaro ‘Castanu’ sono la ‘ndrina più ricca e potente di Platì. '''Il patriarca della cosca è Francesco Barbaro detto ‘Ciccio 'castanu’'''. Questo boss è stato uno dei principali esponenti della strategia dei sequestri di persona, non a caso fu anche soprannominato ‘Il re dei sequestri’. Venne arrestato nel 1989 dopo 9 anni di latitanza e in seguito, '''le redini del clan passarono al figlio Giuseppe Barbaro, soprannominato ‘Peppe Canarinu ‘u Sparitu’''', perché fu latitante per 14 anni. Venne catturato il 10 dicembre 2001. Nel 1998 Giuseppe Barbaro pare che condusse una presunta trattativa per la risoluzione del sequestro ai danni di Alessandra Sgarella, come riporta la Commissione Parlamentare a riguardo: ''‘’ Sconcertante notizia che il deus ex machina di tale trattativa segreta dello Stato sia stato un super latitante della 'ndrangheta il boss di Platì Giuseppe Barbaro - detto 'u canarinu – […], in cambio della collaborazione per la soluzione del sequestro Sgarella avrebbe ottenuto favori alla propria latitanza ed alleggerimento del regime di cui all'articolo 41-bis per i propri familiari attualmente detenuti ‘’'' <ref> Camera dei Deputati, Seduta n.406 del 17/9/1998, [http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed406/aurg04.htm] </ref>. | |||
Nell’Operazione Infinito realizzata dalla Dda di Milano nel 2010, gli inquirenti sostennero che '''Pasquale Barbaro''' (fratello di Giuseppe) detto ‘U zangrei’ (in calabrese ‘Il tamarro’) fu il reggente della cosiddetta “Camera di Controllo” denominata ‘Lombardia’ fino alla data del suo decesso, avvenuta nel 2007 per problemi cardiaci. Nell’Operazione Crimine (Dda Reggio Calabria, 2010) viene citato il matrimonio tra suo figlio Giuseppe e Elisa Pelle, la figlia di Giuseppe Pelle (sposato con Marianna Barbaro, figlia di Francesco ‘ciccio ‘u castanu) e nipote di Antonio Pelle ‘Gambazza’, ex Capo Crimine della ‘ndrangheta, '''due affiliati invitati alle nozze sostennero che il matrimonio Barbaro/Pelle è stato fatto per confermare la potenza delle due famiglie'''. Nell’Operazione Platino compiuta nel gennaio del 2014, attraverso le intercettazioni sarebbe emerso che il '''ruolo di reggente della Camera di Controllo ‘Lombardia’ sarebbe attribuibile a Rocco Barbaro''' <ref> Corriere della Sera, «La Lombardia ha un nuovo boss Rocco Barbaro è il capo dei capi» , 11 gennaio 2014 [http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_gennaio_11/lombardia-ha-nuovo-boss-rocco-barbaro-capo-capi-9291d1ca-7aa3-11e3-b46a-38fa5c85cfc2.shtml] </ref> , anch’esso figlio di Francesco Barbaro ‘cicciu ‘u castanu. Gli esponenti dei 'Castanu' sono collegati, attraverso vincoli di matrimonio e nelle attività lecite e illecite, anche alle famiglie degli Agresta, Marando, Papalia, Pelle, Perre, Romeo, Sergi e Trimboli <ref> Regione Carabinieri ‘Lombardia’, Indagine Infinito, Gruppo di Monza Nucleo Investigativo, Capitolo 3.3 ‘’Dalla Tequila’’ dos alla ‘’Infinito’’ p.102, 103 </ref>. | |||
=== Barbaro 'Nigri' === | === Barbaro 'Nigri' === |
Versione delle 16:13, 4 mag 2014
Nel cuore dell’Aspromonte reggino sorge Platì, un paese di 3.700 abitanti. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso in “Fratelli di Sangue” scrivono ‘’ se San Luca rappresenta il cuore della ‘ndrangheta, Plati è la sua mente“. Il casato egemone del territorio è quello dei Barbaro, gli altri clan presenti a Platì sono gli Agresta, i Catanzariti, i Marando, i Molluso, i Musitano, i Papalia, i Perre, i Romeo, i Sergi, i Trimboli, i Violi e gli Zappia. I Barbaro iniziarono a realizzare i loro primi grandi introiti negli anni ’70 attraverso i sequestri di persona, in seguito reinvestiti nel più redditizio traffico di droga. Avvalendosi dei legami di sangue e delle alleanze con le altre potentissime famiglie originarie di Platì e San Luca, questa cosca risulta essere una delle più potenti compagini della mafia calabrese. Le principali attività del gruppo sono rivolte al narcotraffico, all’infiltrazione nei lavori pubblici e al movimento terra. I Barbaro sono presenti anche nel Nord-Italia (Lombardia e Piemonte), in Australia, in Europa (Spagna e Germania) e in Sud America (Colombia, Bolivia e Venezuela).
La dinastia
L’origine della dinastia dei Barbaro risale al matrimonio tra Barbaro Francesco (Platì 1873) e Carbone Marianna (Platì 1877) i cui dieci figli successivamente originarono 5 ‘cosche’:
• Barbaro Pasquale, nato a Platì il 19.07.1897, padre di Barbaro Rosario, nato a Platì il 30.09.1940, […], capo dell’omonima cosca denominata Barbaro “Rosy”
• Barbaro Domenico, nato a Platì il 18.10.1900, padre di Barbaro Francesco, nato a Platì il 03.05.1927, […], capo dell’omonima cosca denominata Barbaro “Castanu”
• Barbaro Serafina, nata a Platì l’08.03.1910, madre di Papalia Domenico, Antonio e Rocco nati a Platì, elementi di spicco insieme ai fratelli dell’omonima cosca Papalia
• Barbaro Elisabetta, nata a Platì l’11.05.1918, madre di Perre Giuseppe, nato a Platì il 21.06.1937, […], capo dell’omonima cosca denominata Perre “Maistru”
• Barbaro Antonio, nato a Platì il 30.08.1920, deceduto in data 13.03.1994, capo dell’omonima cosca denominata Barbaro “Nigru” [1]
Secondo la ricostruzione dei collaboratori di giustizia Rocco Varacalli e Rocco Marando i ‘Pillari’ e i ‘Rosy’ sarebbero federati in un'unica cosca.
Barbaro 'Castanu'
I Barbaro ‘Castanu’ sono la ‘ndrina più ricca e potente di Platì. Il patriarca della cosca è Francesco Barbaro detto ‘Ciccio 'castanu’. Questo boss è stato uno dei principali esponenti della strategia dei sequestri di persona, non a caso fu anche soprannominato ‘Il re dei sequestri’. Venne arrestato nel 1989 dopo 9 anni di latitanza e in seguito, le redini del clan passarono al figlio Giuseppe Barbaro, soprannominato ‘Peppe Canarinu ‘u Sparitu’, perché fu latitante per 14 anni. Venne catturato il 10 dicembre 2001. Nel 1998 Giuseppe Barbaro pare che condusse una presunta trattativa per la risoluzione del sequestro ai danni di Alessandra Sgarella, come riporta la Commissione Parlamentare a riguardo: ‘’ Sconcertante notizia che il deus ex machina di tale trattativa segreta dello Stato sia stato un super latitante della 'ndrangheta il boss di Platì Giuseppe Barbaro - detto 'u canarinu – […], in cambio della collaborazione per la soluzione del sequestro Sgarella avrebbe ottenuto favori alla propria latitanza ed alleggerimento del regime di cui all'articolo 41-bis per i propri familiari attualmente detenuti ‘’ [2]. Nell’Operazione Infinito realizzata dalla Dda di Milano nel 2010, gli inquirenti sostennero che Pasquale Barbaro (fratello di Giuseppe) detto ‘U zangrei’ (in calabrese ‘Il tamarro’) fu il reggente della cosiddetta “Camera di Controllo” denominata ‘Lombardia’ fino alla data del suo decesso, avvenuta nel 2007 per problemi cardiaci. Nell’Operazione Crimine (Dda Reggio Calabria, 2010) viene citato il matrimonio tra suo figlio Giuseppe e Elisa Pelle, la figlia di Giuseppe Pelle (sposato con Marianna Barbaro, figlia di Francesco ‘ciccio ‘u castanu) e nipote di Antonio Pelle ‘Gambazza’, ex Capo Crimine della ‘ndrangheta, due affiliati invitati alle nozze sostennero che il matrimonio Barbaro/Pelle è stato fatto per confermare la potenza delle due famiglie. Nell’Operazione Platino compiuta nel gennaio del 2014, attraverso le intercettazioni sarebbe emerso che il ruolo di reggente della Camera di Controllo ‘Lombardia’ sarebbe attribuibile a Rocco Barbaro [3] , anch’esso figlio di Francesco Barbaro ‘cicciu ‘u castanu. Gli esponenti dei 'Castanu' sono collegati, attraverso vincoli di matrimonio e nelle attività lecite e illecite, anche alle famiglie degli Agresta, Marando, Papalia, Pelle, Perre, Romeo, Sergi e Trimboli [4].
Barbaro 'Nigri'
Barbaro 'Pillari'
La storia
La faida di Castellace
I sequestri di persona
I padroni di Platì
L'uccisone del Sindaco Domenico De Maio
Le attività
Latitanza sul territorio: prestigio e potere
Il traffico internazionale di stupefacenti
Le ramificazioni
Lombardia
Il 'governo' della 'ndrangheta
Il settore del movimento terra: intimidazione ambientale
Le operazioni in cui sono stati coinvolti
Piemonte
'Minotauro' e il 'locale' di Volpiano
Germania
Australia
Note
- ↑ Regione Carabinieri ‘Lombardia’, Indagine Infinito, Gruppo di Monza Nucleo Investigativo, Capitolo 3.3 ‘’Dalla Tequila’’ dos alla ‘’Infinito’’ p.102
- ↑ Camera dei Deputati, Seduta n.406 del 17/9/1998, [1]
- ↑ Corriere della Sera, «La Lombardia ha un nuovo boss Rocco Barbaro è il capo dei capi» , 11 gennaio 2014 [2]
- ↑ Regione Carabinieri ‘Lombardia’, Indagine Infinito, Gruppo di Monza Nucleo Investigativo, Capitolo 3.3 ‘’Dalla Tequila’’ dos alla ‘’Infinito’’ p.102, 103