Nicandro Izzo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Durante il suo servizio presso la Casa circondariale di Napoli Poggioreale ''G. Salvia'', l'appuntato Nicandro Izzo ricevette numerose minacce di morte. Nicandro era infatti preposto al controllo dei pacchi indirizzati ai detenuti e svolgeva il suo compito in maniera diligente e ineccepibile, non permettendo che i detenuti approfittassero in maniera illegittima di questo servizio. Alla luce delle minacce ricevute, il Ministero di Grazia e Giustizia dispose il suo trasferimento per tutelare la sua incolumità.  
Sposato con Maria Senese e padre di Orsola e Antonio, Nicandro Izzo era in servizio dal [[1976]] al Carcere di Poggioreale di Napoli, dove era preposto al controllo dei pacchi indirizzati ai detenuti. Lo zelo con cui svolgeva il suo lavoro gli procurò parecchie minacce di morte, che alla fine costrinsero il Ministero di Grazia e Giustizia a disporre il suo trasferimento al carcere "Regina Coeli" di Roma per tutelarne l'incolumità.  


Fu dunque trasferito al carcere ''Regina Coeli'' di Roma, ma il 31 gennaio 1983, giorno in cui lasciò il carcere di Poggioreale, venne ucciso a Corso Malta, poco lontano dall'istituto penitenziario. Gli assassini si avvicinarono a Nicandro a bordo di una moto e lo colpirono alla testa con una pistola silenziata, provocandone la morte. Le indagini accertarono che si trattò di un omicidio ad opera della Camorra.  
=== L'omicidio ===
Il [[31 gennaio]] [[1983]], giorno in cui lasciò il carcere di Poggioreale, venne ucciso a Corso Malta, poco lontano dall'istituto penitenziario. Gli assassini si avvicinarono a Nicandro a bordo di una moto e lo uccisero con un colpo di pistola silenziata alla testa. Le indagini accertarono che si trattò di un omicidio di Camorra.  


Al momento della sua scomparsa Nicandro aveva 39 anni, era sposato con Maria Senese e aveva due figli, Orsola e Antonio.
== Bibliografia ==
* Liliana Madeo, ''Prendeva oggi servizio a Rebibbia - L'hanno assassinato a Poggioreale'', la Stampa, 1° Febbraio 1983
* Raffaele Sardo, ''Al di là della notte. Storie di vittime innocenti della criminalità'', Napoli, Tullio Pironti Editore 2010


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