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'''Bernardino Verro''' (Corleone, [[3 luglio]] [[1866]] - Corleone, [[3 novembre]] [[1915]]) è stato un sindacalista e politico italiano, vittima innocente di [[Cosa Nostra]]. | |||
== Biografia == | |||
Attivista di spicco tra i contadini siciliani, nel [[1892]] fondò un gruppo di Fasci a Corleone divenendone successivamente il presidente. L'impegno di Verro non si limitò soltanto a Corleone ma si estese anche alle zone limitrofe, tanto che nel [[1893]] fu eletto membro del nuovo Comitato Centrale durante il primo Congresso Regionale svoltosi a Palermo. Nello stesso anno ospitò nella sua città il congresso provinciale dei Fasci. Sempre nel [[1893]] Verro, convinto che i mafiosi potessero rappresentare un sostegno agli scioperi, fu affiliato alla cosca dei fratelli Frantuzzi. Resosi conto dell'impraticabilità delle sue teorie di discostò dai mafiosi diventando un loro acerrimo nemico. | |||
== I problemi con la legge == | |||
Nel corso della suo impegno a tutela dei contadini siciliani Verro fu arrestato e condannato diverse volte. La prima nel [[1894]] dopo che il Presidente del Consiglio Francesco Crispi aveva deciso lo scioglimento di tutti i Fasci Siciliani, dove fu condannato a 12 anni di carcere. La seconda nel [[1896]] dopo avere fondato una cooperativa di consumatori che, considerata dal prefetto una società occulta per rilanciare i Fasci, fu subito sciolta. In quell'occasione Verro fu condannato a sei mesi di reclusione. Tra le due condanne ce ne fu anche una del tribunale militare a 16 anni di carcere per il presunto coinvolgimento nel massacro di Lercara Friddi. Ricevuta la grazie e scontati alcuni periodi di reclusione Verro emigrò negli Stati Uniti per poi ritornare in Sicilia dopo pochi anni. | |||
== Cooperative, scioperi e politica == | |||
Nel [[1899]] Verro fondò una cooperativa di consumo e la Fratellanza Agricola Zuccarrone e nel [[1906]] la cooperativa “Unione Agricola”. Furono strumenti importanti questi che uniti all'ondata di scioperi del [[1901]] consentirono di ottenere numerosi successi in termini di diritti agricoli e a minare il potere economico dei gabelloti. Tuttavia nel [[1903]] Verro dovette riparare di nuovo all'estero a causa di nuove minacce di reclusione. Emigrò prima a Marsiglia, poi a Tunisi e nel [[1906]] fece ancora ritorno in Sicilia dove continuò il suo impegno, ottenendo nuove vittorie sociali. | |||
Nel [[1910]], mentre si trovava a conversare di tecniche agrarie nei locali della farmacia Palazzo, Verro uscì illeso da un attentato nei suoi confronti. I colpi di lupara sarebbero stati esplosi a causa delle denunce di Verro nei confronti del sindaco e al tradimento del sindacalista verso i fratelli Fantuzzi, cui era stato affiliato. Alla violenza i mafiosi fecero seguire anche le armi della calunnia e organizzata una truffa fecero cadere su di lui la colpa, con Verro che fu arrestato, in maniera plateale a Roma, durante il congresso delle cooperative del 1912, e condannato a scontare dieci mesi di carcere. | |||
Il [[1912]] fu anche l'anno del suffragio universale maschile. Verro, uscito dal carcere, si candidò per i socialisti alle elezioni comunali del [[1914]]. Il successo fu notevole e Verro divenne il primo sindaco socialista di Corleone. | |||
== L'omicidio == | |||
Il [[3 novembre]] del [[1915]] undici colpi di rivoltella uccisero Bernardino Verro. Il sindaco era appena uscito dal Municipio, diretto verso casa dove lo attendevano la moglie Maria Rosa Angelastri e la figlia Giuseppina Pace Umana. Aveva da poco congedato i vigili urbani che gli facevano da scorta. | |||
Il processo si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati così come richiesto dal pubblico ministero, il commendatore Wancolle. Gli esecutori materiali non furono mai individuati. | |||
[[Categoria:Sindacalisti]] [[Categoria:Politici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati il 3 luglio]] [[Categoria:Nati il 1866]] [[Categoria:Morti il 3 novembre]] [[Categoria:Morti il 1915]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]] |