Filippo Marchese: differenze tra le versioni

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Poi però, la sera del 3 agosto 1982, venne ammazzato l'altro fratello della moglie, il trentottenne Gregorio Marchese, con una fucilata in faccia durante un banchetto con 11 invitati, nella villa al mare di Filippo, a Casteldaccia: ignaro dell'identità dei killer del cognato, Marchese cominciò a colpire quasi a caso, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue nei giorni successivi. A guidare la mano di Marchese è [[Salvatore Montalto]] di Villabate, un mafioso che era da poco passato con i Corleonesi e aspirante reggente della cosca del paese alle porte di Palermo, arrestato poi il 7 novembre 1982.
Poi però, la sera del 3 agosto 1982, venne ammazzato l'altro fratello della moglie, il trentottenne Gregorio Marchese, con una fucilata in faccia durante un banchetto con 11 invitati, nella villa al mare di Filippo, a Casteldaccia: ignaro dell'identità dei killer del cognato, Marchese cominciò a colpire quasi a caso, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue nei giorni successivi. A guidare la mano di Marchese è [[Salvatore Montalto]] di Villabate, un mafioso che era da poco passato con i Corleonesi e aspirante reggente della cosca del paese alle porte di Palermo, arrestato poi il 7 novembre 1982.


Fu proprio per fare un "regalo" a Montalto che i Corloenesi incaricarono Filippo Marchese e il suo gruppo di fuoco di compiere la famigerata [[Strage di Natale]] di Bagheria del 1981, quando due automobili - una Bmw e una Fiat 127 – inseguirono una Golf bianca con a bordo il boss di Villabate [[Giovanni Di Peri]], insieme a Biagio e Antonino Pitarresi, padre e figlio. Di Peri e Biagio Pitarresi furono ammazzati, mentre Antonino Pitarresi venne rapito e fatto sparire nel nulla. Nella sparatoria, venne colpito anche [[Onofrio Valvola]], un pensionato che si era affacciato per vedere cosa stava succedendo, che sarebbe morto in un lago di sangue poco dopo.
Fu proprio per fare un "regalo" a Montalto che i Corloenesi incaricarono Filippo Marchese e il suo gruppo di fuoco di compiere la famigerata [[Strage di Natale (Bagheria)|Strage di Natale]] di Bagheria del 1981, quando due automobili - una Bmw e una Fiat 127 – inseguirono una Golf bianca con a bordo il boss di Villabate [[Giovanni Di Peri]], insieme a Biagio e Antonino Pitarresi, padre e figlio. Di Peri e Biagio Pitarresi furono ammazzati, mentre Antonino Pitarresi venne rapito e fatto sparire nel nulla. Nella sparatoria, venne colpito anche [[Onofrio Valvola]], un pensionato che si era affacciato per vedere cosa stava succedendo, che sarebbe morto in un lago di sangue poco dopo.


Ma fu dall'agosto 1982 che Filippo Marchese cominciò a insanguinare i comuni della provincia. Inizialmente si mise a caccia dei membri della banda Parisi di Altavilla Milicia, una banda di briganti – capeggiati da [[Antonino Parisi]], latitante dai tempi dell'omicidio del carabiniere [[Orazio Costantino]] (1969) – che operavano nelle campagne tra Pizzo Cane e Grotta Mazzamuto. Giovedì [[5 agosto]] i killer di Marchese ammazzarono, ad Altavilla, il fratello del latitante, [[Giusto Parisi]], 39 anni. Poi fu la volta di [[Cosimo Manzella]], 47 anni, consigliere comunale di Casteldaccia, ex-democristiano da poco passato al Psi, e del suo portaborse [[Michelangelo Amato]], 26 anni. I due furono colpiti dai proiettili dei killer in piena mattinata, davanti al municipio di Bagheria.
Ma fu dall'agosto 1982 che Filippo Marchese cominciò a insanguinare i comuni della provincia. Inizialmente si mise a caccia dei membri della banda Parisi di Altavilla Milicia, una banda di briganti – capeggiati da [[Antonino Parisi]], latitante dai tempi dell'omicidio del carabiniere [[Orazio Costantino]] (1969) – che operavano nelle campagne tra Pizzo Cane e Grotta Mazzamuto. Giovedì [[5 agosto]] i killer di Marchese ammazzarono, ad Altavilla, il fratello del latitante, [[Giusto Parisi]], 39 anni. Poi fu la volta di [[Cosimo Manzella]], 47 anni, consigliere comunale di Casteldaccia, ex-democristiano da poco passato al Psi, e del suo portaborse [[Michelangelo Amato]], 26 anni. I due furono colpiti dai proiettili dei killer in piena mattinata, davanti al municipio di Bagheria.
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==== La famiglia di Corso dei Mille ====
==== La famiglia di Corso dei Mille ====
* Per maggiori approfondimenti, vedi [[Famiglia di Corso dei Mille]]
Corso dei Mille è il quartiere che si estende da Piazza Scaffa a Brancaccio ad Acqua dei Corsari fino a lambire Ciaculli e Croceverde Giardini. Alla fine anni '70, nella zona, viene rinvenuta una grossissima raffineria d'eroina, controllata direttamente dal boss [[Pietro Vernengo]]: 80 chili di polvere bianca, fornelli ancora accesi, ampolle e strumenti rudimentali per la lavorazione della droga. Sempre in una traversa di Corso dei Mille, in Via Pecori Girardi, il capo della squadra mobile [[Boris Giuliano]] individuò il covo di [[Leoluca Bagarella]], uno degli uomini di punta del clan dei Corleonesi, alleati dei Marchese. Dentro il bunker c'erano quattro chili di eroina. Per quella scoperta e per il ritrovamento all'aeroporto di Punta Raisi di una valigia con 500mila dollari, Giuliano pagò un prezzo altissimo. Fu ucciso la mattina del [[21 luglio]] del 1979 in un bar di Via Evangelista Di Blasi, mentre ordinava un caffè. Dell'omicidio fu accusato [[Pietro Marchese]], in quel periodo uno degli "uomini d'onore" più sicuri del clan di Corso dei Mille, che venne fatto ammazzare da Filippo Marchese nel luglio 1982.
Corso dei Mille è il quartiere che si estende da Piazza Scaffa a Brancaccio ad Acqua dei Corsari fino a lambire Ciaculli e Croceverde Giardini. Alla fine anni '70, nella zona, viene rinvenuta una grossissima raffineria d'eroina, controllata direttamente dal boss [[Pietro Vernengo]]: 80 chili di polvere bianca, fornelli ancora accesi, ampolle e strumenti rudimentali per la lavorazione della droga. Sempre in una traversa di Corso dei Mille, in Via Pecori Girardi, il capo della squadra mobile [[Boris Giuliano]] individuò il covo di [[Leoluca Bagarella]], uno degli uomini di punta del clan dei Corleonesi, alleati dei Marchese. Dentro il bunker c'erano quattro chili di eroina. Per quella scoperta e per il ritrovamento all'aeroporto di Punta Raisi di una valigia con 500mila dollari, Giuliano pagò un prezzo altissimo. Fu ucciso la mattina del [[21 luglio]] del 1979 in un bar di Via Evangelista Di Blasi, mentre ordinava un caffè. Dell'omicidio fu accusato [[Pietro Marchese]], in quel periodo uno degli "uomini d'onore" più sicuri del clan di Corso dei Mille, che venne fatto ammazzare da Filippo Marchese nel luglio 1982.