Categoria:Sacra Corona Unita: differenze tra le versioni

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*Presenza nelle carceri pugliesi di molti appartenenti alla camorra;
*Presenza nelle carceri pugliesi di molti appartenenti alla camorra;
*Imitazioni da parte della criminalità locale dei modelli di azione e di organizzazione delle mafie tradizionali;
*Imitazioni da parte della criminalità locale dei modelli di azione e di organizzazione delle mafie tradizionali;
*Deterioramento e bassa reattività del tessuto istituzionale della società locale.  
*Deterioramento e bassa reattività del tessuto istituzionale della società locale<ref>R. Sciarrone, Mafie vecchie, mafie nuove, Donzelli Editore, Roma, 2009, p.178</ref>.  


La Puglia, come fin’ora detto, si presenta alle organizzazioni tradizionali come un’area con una grande potenzialità per lo sviluppo dei traffici illeciti. Un evento geopolitico, che si somma alle motivazioni per cui le organizzazioni tradizionali si interessarono all’area pugliese, fu quello della chiusura del porto franco di Tangeri (1959-60) da cui passava gran parte del contrabbando di sigarette e che di fatto ha permesso lo spostamento di questo traffico illegale dal Tirreno all’Adriatico, rendendo la Puglia, negli anni successivi, lo snodo principale di tale traffico, al punto che sulle sue coste arrivava la quasi totalità dei tabacchi lavorati esteri destinati ai mercati clandestini italiani. In aggiunta a quella del profitto, un’altra delle ragioni per cui le organizzazioni tradizionali confluirono nel territorio pugliese, riguarda la presenza nella regione di un criminalità autoctona, che in assenza della stabilità delle tipiche realtà mafiose rappresentò un bacino di manovalanza cui attingere.  
La Puglia, come fin’ora detto, si presenta alle organizzazioni tradizionali come un’area con una grande potenzialità per lo sviluppo dei traffici illeciti. Un evento geopolitico, che si somma alle motivazioni per cui le organizzazioni tradizionali si interessarono all’area pugliese, fu quello della chiusura del porto franco di Tangeri (1959-60) da cui passava gran parte del contrabbando di sigarette e che di fatto ha permesso lo spostamento di questo traffico illegale dal Tirreno all’Adriatico, rendendo la Puglia, negli anni successivi, lo snodo principale di tale traffico, al punto che sulle sue coste arrivava la quasi totalità dei tabacchi lavorati esteri destinati ai mercati clandestini italiani. In aggiunta a quella del profitto, un’altra delle ragioni per cui le organizzazioni tradizionali confluirono nel territorio pugliese, riguarda la presenza nella regione di un criminalità autoctona, che in assenza della stabilità delle tipiche realtà mafiose rappresentò un bacino di manovalanza cui attingere.  
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