Mafie a Imperia: differenze tra le versioni

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==Storia e attività==
==Storia e attività==
===I primi insediamenti della 'ndrangheta===
===I primi insediamenti della 'ndrangheta===
L’origine dell’infiltrazione criminale a Imperia risale '''agli anni ’50 del Novecento''' quando la provincia a confine con la Francia è stata interessata da notevoli flussi migratori calabresi. La popolazione in provincia di Imperia in dieci anni aumentò mediamente del '''20%''' a causa dell’immigrazione, principalmente di origine calabrese. La [['Ndrangheta|‘ndrangheta]] seppe sfruttare questi flussi di immigrazione a suo vantaggio, replicando con successo a Imperia il microcosmo della terra d’origine.
L’origine dell’infiltrazione criminale a Imperia risale '''agli anni ’50 del Novecento''' quando la provincia a confine con la Francia è stata interessata da notevoli flussi migratori di origine calabrese. La popolazione in provincia di Imperia in dieci anni aumentò mediamente del '''20%''' a causa dell’immigrazione, principalmente di origine calabrese. La [['Ndrangheta|‘ndrangheta]] seppe sfruttare questi flussi di immigrazione a suo vantaggio, replicando con successo a Imperia il microcosmo della terra d’origine.


Gli uomini delle [['ndrina|'ndrine]] trovarono un contesto sociale dove diversi cittadini di origine calabrese, a loro legati, erano già pienamente inseriti nella comunità del luogo e poterono così penetrare capillarmente nella gestione delle attività illegali (e legali) sul territorio, costituendo una sorta di '''zona franca''' lontana dalla regione di origine e, quindi, con meno pressione investigativa addosso<ref>Vittorio Tarditi, ''Relazione sulla missione in Liguria'', Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari, 26 luglio 1995, p. 14.</ref>.
Gli uomini delle [['ndrina|'ndrine]] trovarono un contesto sociale dove diversi cittadini di origine calabrese, a loro legati, erano già pienamente inseriti nella comunità del luogo e poterono così penetrare capillarmente nella gestione delle attività illegali (e legali) sul territorio, costituendo una sorta di '''zona franca''' lontana dalla regione di origine e, quindi, con meno pressione investigativa addosso<ref>Vittorio Tarditi, ''Relazione sulla missione in Liguria'', Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari, 26 luglio 1995, p. 14.</ref>.
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