Cavalli di razza, WikiMafia esclusa come parte civile

Lo scorso 20 novembre avevamo annunciato che ci saremmo costituiti parte civile nel processo che sarebbe scaturito dall’operazione “Cavalli di razza”. La decisione di iniziare a costituirci parte civile nei processi in Lombardia nasce all’indomani della denuncia della dott.ssa Alessandra Dolci, avvenuta proprio a un nostro evento, di intimidazioni ai pm durante i processi di mafia, nel febbraio 2019.

L’arroganza e la protervia con cui certi familiari degli imputati di mafia partecipano in Lombardia ai processi deriva anche dal fatto che dal lato della pubblica accusa le parti civili si contano quasi sempre sulle dita di una mano. E a volte non ci sono proprio.

Non è una passeggiata costituirsi parte civile: serve un avvocato che deve studiarsi centinaia, se non migliaia, di pagine di atti giudiziari, che deve redarre un atto ben argomentato e che soprattutto deve seguire tutte le udienze. Nel nostro caso, l’avvocato Marco Griguolo è un nostro associato, per altro “figlio d’arte” (suo padre Gianni, scomparso di covid nel 2020, fece parte della prima DDA milanese negli anni ‘90). Quindi per ora ha sempre lavorato gratis. 

Per altro, benché l’attività di WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie vada ben oltre i confini nazionali, grazie ai social e al web, l’associazione WikiMafia APS che raccoglie fondi per le nostre attività antimafia è una piccola associazione locale, dove siamo tutti volontari (non abbiamo nemmeno una sede dove poterci riunire, per dire).

Quindi anche nel decidere in quali processi costituirci, finora abbiamo seguito il criterio della rilevanza dal punto di vista dei fatti e dell’apporto conoscitivo alle dinamiche del fenomeno mafioso in Lombardia

I processi in cui WikiMafia è parte civile

Il primo processo in cui siamo stati ammessi parte civile è stato Cardine-Metal Money, il cui abbreviato si è concluso in primo grado lo scorso settembre, con risarcimento a nostro favore a carico degli imputati.

In quel caso, il Giudice per l’Udienza Preliminare, la dott.ssa Manuela Cannavale, nella sentenza scriveva a pag. 355:

WikiMafia APS, in ragione del suo statuto e delle attività poste in essere, ampiamente illustrate dal difensore nelle conclusioni scritte e ripercorse nell’esposizione orale, certamente ha la legittimazione a costituirsi parte civile nei confronti degli imputati indicati, in quanto costoro hanno agito sia appartenendo Vallelonga, Marchio e Valsecchi ad un’associazione a delinquere di stampo mafioso sia con le finalità di favorire l’associazione mafiosa (i tre imputati suddetti) ed anche Mannarino

Lo scorso 3 maggio 2022, il dott. Guido Salvini, Gup nel processo Oppedisano + 8 (RGNR 1130/19), ci ha ammesso parte civile “in ragione del suo Statuto (si veda in particolare l’art. 2) e delle attività poste in essere, in particolare in Lombardia, ampiamente illustrate dal difensore nel corso dell’udienza del 3 maggio”. 

Le assurde motivazioni della nostra esclusione da “Cavalli di razza”

In ragione anche dell’esito favorevole da parte di ben due altri Gup del Tribunale di Milano, eravamo abbastanza tranquilli circa la nostra costituzione di parte civile in “Cavalli di razza”. Per altro, il nostro avvocato aveva presentato ben 24 pagine di costituzione, con tanto di allegati (tra cui le ordinanze di ammissione precedenti).

Così tuttavia non è stato. All’udienza del 21 giugno scorso, gli avvocati difensori degli imputati hanno sollevato eccezioni generiche e prive di pregio contro la nostra costituzione di parte civile. Quando però il nostro Avvocato ha chiesto di poter replicare brevemente, il gup Lorenza Pasquinelli non lo ha consentito e si è ritirata in camera di consiglio per la decisione. Già questo è stato un comportamento grave e scorretto nei nostri confronti.

Il peggio però è venuto dopo, con l’incredibile esclusione come parte civile perché la nostra decennale attività antimafia, a detta del giudice, non sarebbe dimostrata. Eventi, campagne di informazione, format divulgativi: per la dott.ssa Pasquinelli non esisterebbe la prova di quello che facciamo dal 2012. E questo nonostante ci sia un canale YouTube con le registrazioni di tutti i nostri eventi, una pagina Facebook, un profilo Twitter, un profilo Instagram, per non parlare quello che si trova su di noi con una banale ricerca Google. Tutto ovviamente inserito all’interno della nostra costituzione.

L’assurdità di una posizione del genere è evidenziata però dal fatto che il giudice è arrivato a contestare, tra le “prove”, l’articolo in tedesco scritto nel 2015 da Constanze Reuscher (allora non ancora volto popolare della trasmissione Propaganda Live) sul quotidiano tedesco Die Welt. Un articolo su MafiaMaps pubblicato a pagina 7 di uno dei maggiori quotidiani tedeschi, “una pagina solitamente riservata alle elezioni politiche italiane o al papa”, ci disse Constanze all’epoca. “Io non leggo il tedesco”, ha detto il giudice in Aula, quando la traduzione dell’articolo era all’interno della nostra costituzione.

E quando il nostro avvocato glielo ha fatto notare, ha liquidato la questione dicendo che in ogni caso lei aderisce all’orientamento restrittivo sull’ammissione degli Enti nei processi penali.

articolo mafiamaps constanze reuscher
L’articolo pubblicato su Die Welt il 13 maggio 2015

La gravità di questa decisione e l’offesa al nostro lavoro

Questa decisione è molto grave. Anzitutto perché ancora una volta i pubblici ministeri si troveranno da soli in uno dei più importanti processi di mafia dai tempi di Infinito. Speravamo si costituisse anche il Comune di Milano, ma ciò non è avvenuto. 

In secondo luogo, sostenere che dieci anni di intensa attività nei più svariati ambiti non sarebbe provata rappresenta un’offesa a tutti i nostri volontari, ma anche alle oramai migliaia di persone che a queste attività hanno partecipato e le hanno anche sostenute, o con donazioni o col 5xmille. Cosa serve a impegnarsi, se poi nemmeno viene riconosciuto il lavoro che facciamo?

Scriveremo al presidente facente funzioni del Tribunale, Fabio Roia, per denunciare la gravità di quanto accaduto. Si tratta dell’unica cosa che possiamo fare, dato che non è possibile, nel nostro ordinamento, impugnare l’ordinanza del GUP.

Continueremo comunque a seguire il processo da fuori, al fine di completare la voce enciclopedica su WikiMafia.

Milano, 29 giugno 2022