Apprendiamo con enorme tristezza e dolore della scomparsa di Antonella Azoti, figlia di Nicolò, sindacalista della CGIL ucciso dalla mafia a Baucina il 23 dicembre 1946.
Lo scorso 28 dicembre era morto anche il marito, Zino Mastrilli. Entrambi sono stati uccisi dal covid. Ricordiamo ancora l’infinita dolcezza e gentilezza che contraddistingueva Antonella, che abbiamo avuto il privilegio di conoscere con Nando dalla Chiesa durante l’università itinerante del settembre 2018. Su YouTube trovate il MafiaVlog con la sua testimonianza.
Antonella si era vista riconoscere lo status di familiare di vittima di mafia solo nel 1986, grazie all’impegno di Rita Bartoli Costa (moglie di Gaetano Costa, Procuratore della Repubblica ucciso da Cosa Nostra). Raccontò una volta Antonella:
“Col giornale in mano, mia madre fece il giro dei vicini di casa. C’era scritto che mio padre era stato vittima della mafia e lei diceva “ecco per cosa è morto mio marito, ecco chi era”. Teneva quel giornale sempre a portata di mano, pronta a mostrarlo. Prima non si poteva spiegare, nessuno ci avrebbe creduto”.
Antonella Azoti era un’instancabile testimone della memoria. Era un chiaro e luminoso esempio di come sia vera la frase “li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi“. Una donna mite, ma con una volontà d’animo immensa.
Ci uniamo al dolore dei familiari, in queste tristi ore. Noi, per quel poco che possiamo, terremo viva la sua memoria e quella del padre, continuando la sua opera di sensibilizzazione sul fenomeno mafioso.
Ciao Antonella.