CENSURATI: Facebook cancella l’indignazione contro #Riina

*** AGGIORNAMENTO H 21:00 ***

*** AGGIORNAMENTO H 18:00 ***

Il posto dopo oltre 16 ore completamente oscurato su Facebook, è ricomparso, dopo che grazie ad alcuni amici giornalisti abbiamo tentato di contattare Facebook. Siamo ancora in attesa di una comunicazione ufficiale sull’accaduto. Fortunatamente abbiamo fatto lo screenshot anche del messaggio di errore che dava il social network quando tentavamo di raggiungere l’immagine tramite indirizzo url (prima che qualcuno pensi che ce lo siamo inventati). Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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Ieri appena abbiamo appreso la notizia della sentenza della Cassazione che apriva alla scarcerazione di Totò Riina per garantirgli una morte dignitosa, abbiamo realizzato al volo questa immagine per esprimere tutta la nostra indignazione.

Perché Riina è ancora il Capo di Cosa Nostra, non ha mai abdicato e ancora detta sentenze di morte dal carcere e non si capisce per quale motivo dovrebbe essere scarcerato, sputando in faccia alle migliaia di vittime della sua pazzia criminale, dato che per altro lo Stato può garantirgli (e già gli garantisce) le migliori cure negli ospedali carcerari, cure che non potrebbe ricevere nella sua Corleone. Anche perché come ha detto Nicola Gratteri, a commento della sentenza, Riina è un boss che dà ordini anche solo con gli occhi.

Se Riina voleva morire nel suo letto (e morire nel proprio letto non significa avere una morte dignitosa), avrebbe potuto (e può ancora) collaborare con la giustizia, dicendo tutta la verità sulle Stragi. Invece no, resta in silenzio e ancora poco tempo fa si vantava di aver fatto fare a Giovanni Falcone “la fine del tonno”. E’ così che questo Stato dà l’esempio?

Non vogliamo nessuna vendetta, vogliamo solamente verità e giustizia. Se avessimo voluto vendetta, Riina ora avrebbe fatto la fine di Bin Laden, invece no: ne abbiamo subito per anni l’arroganza in tribunale, poi di riflesso andata in onda su Rai1 nella vergognosa intervista al figlio di Bruno Vespa.

Ebbene, la nostra foto in poche ore la foto è diventata virale, con quasi 3mila mi piace e oltre 10mila condivisioni (in fondo uno screenshot intorno alla mezzanotte che lo dimostra… prima di andare a dormire eravamo con numeri nettamente superiori). Stamattina però ci siamo svegliati e non c’era più: tutto sparito. Nemmeno un messaggio da parte di Facebook, che ovviamente abbiamo contattato inutilmente (il link originario al post è qui ma come vedete non si trova nulla).

Cosa c’era di contrario alle policy di Facebook in questa foto? Il messaggio con cui l’abbiamo pubblicata recitava semplicemente (come potete vedere dal nostro account instagram)

“La #mafia è la negazione di una parola un po’ borghese: la dignità dell’uomo”, diceva Mauro Rostagno.

La Cassazione apre alla scarcerazione di Totò #Riina per assicurargli il diritto di morire dignitosamente. Quale morte dignitosa hanno avuto le sue vittime?

Riina avrà diritto a una morte dignitosa quando NOI avremo giustizia e verità (tutta la verità, non solo un pezzo). Promemoria sulle sue gesta criminali qui: http://bit.ly/totòriina

Ebbene, cara Facebook Italia, perché mai questa immagine è stata cancellata, così, senza nemmeno un messaggio da parte vostra e non ne è rimasta traccia nemmeno nei log di attività della pagina? Perché è stata censurata? Su Facebook ci sono centinaia di pagine e gruppi che inneggiano alla violenza mafiosa, a quella fascista etc. ma nonostante le segnalazioni non vengono toccate: perché in questo caso in una notte sparisce una foto che da sola mostrava l’ondata di indignazione del popolo italiano per una sentenza scandalosa?