Lucia Borsellino “va fatta fuori. Come suo padre.”
Leggiamo con disgusto e raccapriccio, a pochi giorni dal 23° anniversario della Strage di Via d’Amelio, le parole di Matteo Tutino, primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia, arrestato nei giorni scorsi per truffa, falso e peculato, intercettate nel corso di una telefonata con il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta.
La nostra completa e totale solidarietà a Lucia Borsellino e alla sua famiglia. E’ ora di dire basta con l’antimafia di facciata. E con le passerelle istituzionali agli anniversari delle stragi. Anche per questo non parteciperemo a nessuna commemorazione ufficiale quest’anno.
Perché Noi Paolo Borsellino non abbiamo bisogno di ricordarlo il 19 luglio: lo ricordiamo tutti i giorni, portando avanti la nostra “missione” di rendere conoscibile il fenomeno mafioso a tutti i livelli e nella maniera più accessibile possibile a tutti. “Parliamo di mafia”, come chiedeva lui ai giovani di allora, e cerchiamo di farlo nel modo più autorevole, preciso e diffuso possibile.
Perché la mafia non si combatte con la pistola, ma con la cultura. E con l’esempio.
I ragazzi di WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie
Milano, 16/07/2015