19 luglio 2021. Ventinovesimo anniversario della Strage di Via D’Amelio, nella quale persero la vita i poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e il giudice Paolo Borsellino.
C’è una retorica che ha preso spazio da qualche anno che chiede di non chiamare eroi quei servitori dello Stato uccisi dal potere mafioso e da pezzi dello Stato. In fondo, si argomenta, facevano solo il loro dovere e chiamarli “eroi” li eleva troppo in alto, mitizzandoli e rendendoli quindi irraggiungibili per i comuni cittadini.
Noi la pensiamo diversamente. Erano semi, sì, ma erano anche Eroi. Perché in un Paese dove chi per paura, chi per complicità, chi per ignavia, il proprio dovere non lo faceva (e non lo fa), queste persone che sapevano di morire facendo quello che stavano facendo, chi scortando un giudice, chi facendo le indagini, ERANO EROI. E noi dobbiamo dirlo a voce alta. Non tutte le vittime innocenti delle mafie erano eroi, ma sicuramente lo erano Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Peppino Impastato, Cesare Terranova, Pio La Torre e i tanti che hanno difeso la Costituzione in un paese dove per molti la Costituzione è carta straccia.
Ci siamo convinti di questo una volta di più riascoltando le parole dell’intervista di Paolo Borsellino a Lamberto Sposini: “
La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione, o financo vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro.
Finalmente in presenza!
Per questo lunedì 19 luglio, alle 18:30, torniamo in presenza a Milano a Palazzo Marino, in Sala Alessi, sede del Comune di Milano, per ricordare i nostri eroi e per dare inizio alla dura battaglia dei prossimi 12 mesi per difendere le conquiste antimafia che man mano stanno smantellando nel silenzio generale.
Saranno con noi Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, presidente di Quarto Savona Quindici, che viene a Milano per la prima volta dopo l’inizio della pandemia; Gian Carlo Caselli, già procuratore capo di Palermo e Torino, presidente onorario di Libera.
Introduce Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio Comunale di Milano, e chiude David Gentili, presidente della Commissione comunale antimafia. Modera Pierpaolo Farina, direttore di WikiMafia.
19 luglio 2021, Accesso limitato
A causa delle restrizioni ancora in vigore per la pandemia da covid-19, l’accesso alla Sala Alessi è limitato. Se volete partecipare, prenotatevi compilando questo modulo e poi, a una settimana dall’evento, vi verrà inviata una mail per confermare la vostra presenza.
Priorità di accesso sarà data a chi ha fatto una donazione per WikiMafia, ai tesserati di Libera e in generale agli studenti medi e universitari. Il 40% dei posti disponibili sarà riservato a tutte le altre categorie. Non riuscirete a partecipare o vi siete prenotati troppo tardi? I video dell’evento saranno disponibili dal 20 luglio sul nostro canale YouTube.
A tutti i partecipanti sarà dato in omaggio un bloc-notes di WikiMafia e un cartello #eranosemi, che troverà sul proprio posto. Se intendete fare la tessera sostenitore di WikiMafia 2021, scriveteci o fate la donazione tramite il sito e prepareremo una busta chiusa col vostro nome per limitare i contatti.
19 luglio 2021, i promotori
L’evento è promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, da WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie, dal coordinamento milanese di Libera e dall’associazione Quarto Savona Quindici.
Per accreditarsi come stampa, inviateci una mail. Qui l’evento Facebook.